Fare un lungo viaggio in moto è un’esperienza a cui gli appassionati di questo tipo di veicolo non rinuncerebbero mai. Percorrere chilometri di strada, scoprendo il paesaggio che cambia e le città che si susseguono, è esattamente ciò che desiderano i motociclisti di tutto il mondo. Spesso però è piacevole condividere la gioia del viaggio con un amico o con il proprio partner, sia a bordo dello stesso mezzo, sia di due moto diverse. Durante il tragitto si è naturalmente impegnati nella guida e nell’osservazione del paesaggio circostante, ma capita anche di voler comunicare col proprio compagno di viaggio, magari per indicargli un punto specifico da osservare, oppure per chiedergli quando intende fare una sosta per rigenerarsi. Gli interfoni per moto sono dispositivi che permettono proprio la comunicazione pilota-passeggero o moto-moto. Grazie a questi apparecchi è quindi possibile stabilire un contatto vocale rapido e gestire il proprio viaggio in modo ottimale. Ma non tutti i modelli sono uguali e non tutti mettono a disposizione dell’utente le stesse funzioni e lo stesso livello tecnologico. In questa guida all’acquisto vedremo insieme le caratteristiche principali di questi prodotti e le diverse tipologie di interfono moto che si possono trovare sul mercato. L’obiettivo è quello di presentare gli aspetti più rilevanti di questi apparecchi; trovate anche una pagina dedicata ai migliori modelli attualmente in commercio.
I migliori interfoni moto
A cosa serve l’interfono moto?
Anzitutto, vogliamo chiarire per i meno esperti, che magari hanno da poco acquistato una motocicletta o uno scooter, cosa sia l’interfono per moto. Si tratta di un dispositivo di piccole dimensioni, generalmente molto leggero, che si può attaccare a qualsiasi tipologia di casco, sia questo un casco jet, modulare o integrale. Vengono aggiunti, sempre presenti in confezione, un microfono e delle cuffie per moto, che vanno montate all’interno del casco. Una batteria è generalmente o inclusa nel corpo macchina o il dispositivo viene ricaricato a parte. Gli interfoni vengono venduti singolarmente oppure in coppia, per chi viaggia in compagnia, sia in due persone sulla stessa motocicletta, sia su due mezzi diversi. In base al modello, può sia funzionare da solo, sia in connessione al proprio smartphone nelle versioni Bluetooth.

Quali tipi di interfono moto esistono?
Gli interfoni moderni hanno tutti funzionalità abbastanza simili, e solo modelli nelle fasce di prezzo più alte o con funzioni specifiche fanno realmente la differenza. La maggior parte delle variabili dipende, anche spesso in base alla marca, dai singoli prodotti. Inoltre, molti di questi dispositivi rimangono in produzione per diversi anni: indicheremo nello specifico quali funzionalità dovrete cercare o evitare. In linea generale possiamo però suddividere gli interfoni moto in tre categorie in base alla tecnologia di funzionamento.
Interfono con filo
Questi modelli consentono la comunicazione soltanto tra pilota e passeggero, ma non tra due diversi veicoli. Si tratta di apparecchi dotati di una centralina contenente le batterie, a cui sono collegate delle cuffie. Questo genere di interfono moto si può tenere in tasca, mentre le cuffie e il microfono devono essere inseriti all’interno del casco.

Interfono Bluetooth
Si tratta dei modelli più recenti e diffusi sul mercato e dispongono quindi di caratteristiche tecniche superiori rispetto ai modelli con cavo. Sono gli unici dispositivi in commercio che consentono la comunicazione sia con il proprio passeggero, sia con un’altra o più moto.

Interfono integrato nel casco
Si tratta di caschi che contengono al loro interno già installata la centralina e tutti gli accessori dell’interfono. Questo è quindi attivabile e si usa attraverso le stesse funzioni degli interfoni standard, ma non si stacca dalla scocca del casco, di cui fa invece parte integrante. Questi prodotti, ad esempio prodotti da Sena o da Shoei, hanno la batteria incassata nel guanciale posteriore dietro la nuca.

Che funzioni deve avere l’interfono moto?
Gli interfoni moto Bluetooth dispongono di una serie di funzioni utili per comunicare e adoperare i propri dispositivi mobili quali smartphone, navigatore, lettore MP3 etc. I modelli più recenti sono dotati di tecnologia mesh e Bluetooth 3.0 o superiore e permettono di raggiungere distanze di comunicazione di oltre due chilometri. La tecnologia mesh consente inoltre di creare una vera e propria rete di scambio dati gestiti da un’unica centralina, in modo molto simile a quello che accade con i nostri router casalinghi, che gestiscono via Wi-Fi e Bluetooth i vari dispositivi presenti in casa, dalla smart TV al laptop o tablet. La qualità dell’audio è un altro aspetto peculiare di questi modelli, che sono pensati per offrire un’esperienza acustica di alto livello sia per effettuare chiamate telefoniche, sia per ascoltare musica. Vediamo nello specifico quali sono le funzioni più comuni per gli interfoni moto.
Intercom
Si tratta della funzione principale dell’interfono. Inizialmente era pensata, nei modelli via cavo, per poter parlare con il proprio passeggero e darsi indicazioni sull’andamento del viaggio. Le nuove tecnologie hanno fatto sì che si potesse anche conversare con i propri compagni di viaggio su altre motociclette. Usando la tecnologia Bluetooth, quindi, uno o più interfoni, in alcuni casi anche di marche diverse, possono essere connessi a una centralina.

Connessione allo smartphone
La connessione allo smartphone è altrettanto importante e comoda, perché consente anzitutto di poter rispondere alle chiamate. Ormai tutti i telefonini, che siano iPhone, Android o anche smartphone economici, sono dotati di assistente vocale. In questo modo la connessione Bluetooth può agilmente farci utilizzare tutte le funzioni vocali presenti sul nostro OS, quindi potremo rispondere al telefono e fare telefonate, ascoltare i nostri MP3 oppure servizi di streaming musicale come Spotify. Operazioni più complesse, come l’invio di email o messaggi testuali, sono anch’esse possibili via voce, ma non ne consigliamo l’uso quando si sta guidando una motocicletta.

Le chiamate in uscita sono generalmente molto nitide per chi vi ascolta, perché il microfono viene piazzato strategicamente vicino alla bocca e il casco crea un ambiente chiuso e silenzioso. L’audio percepito dall’utente, invece, spesso tende a non essere sempre chiaro; un problema molto comune infatti è trovare la giusta distanza tra orecchie e distanziatori in gommapiuma, quasi sempre forniti in confezione. Il casco, una volta inserite le cuffie piatte dell’interfono, deve risultare comodo, ma se l’altoparlante è troppo lontano dall’orecchio tenderà a non essere chiaro, e servirà aggiungere dei tondi in gommapiuma che creino contatto tra lo speaker e le orecchie. Alcuni modelli sono dotati di tecnologia Active noise canceling per limitare i rumori esterni che possono disturbare l’ascolto o la comunicazione con il proprio passeggero o un’altra moto. Questa tecnologia non è in realtà la più indicata per i viaggi in motocicletta, perché avere cognizione dell’ambiente circostante rimane importantissimo: controllate sulla confezione o tra le recensioni degli utenti l’effettiva utilità o sicurezza della tecnologia, se presente.
Radio
Sembra una tecnologia in disuso, ma la radio rimane molto ricercata da quasi tutti gli utenti. Praticamente tutti gli interfoni in commercio hanno anche una radio DAB integrata. Questo perché la radio è effettivamente di compagnia durante un viaggio mediamente lungo, con programmazione dal vivo che spesso intrattiene, esattamente come avviene per chi usa la macchina. Inoltre, non tutti hanno salvato gli MP3 sul proprio smartphone o fanno uso di servizi di streaming, quindi la radio DAB FM, che comunque riceve il segnale del digitale terrestre, può essere attivata comodamente e senza bisogno di attivare il Bluetooth. Fondamentali sono poi i bollettini radio sulla situazione stradale, ripetuti ogni ora, utilissimi per chi è in viaggio e non ha modo di tenere d’occhio un navigatore.
Vi sono interfoni moto che consentono la memorizzazione di stazioni radio, affinché si possa selezionare quella preferita semplicemente premendo i pulsanti presenti sul dispositivo. Un’altra caratteristica della radio e legata all’ascolto di musica è quello dei sistemi AVC, sigla che significa “Automatic Volume Control“, che aumenta il volume della musica quando si va più veloce. Già presente in moltissime autoradio, la tecnologia degli interfoni è leggermente differente, infatti non collega il volume al tachimetro digitale dell’auto, ma rileva l’intensità del suono del vento e alza il volume di conseguenza.
Connessione al navigatore
Similmente alla connessione con lo smartphone, è ancora presente la funzione di connessione con il navigatore. Oltre a sistemi di GPS background, che sono integrati in molti modelli, il navigatore viene connesso via Bluetooth e attivato via voce. Il navigatore può essere sia tenuto in tasca, sia posizionato con degli appositi agganci sul manubrio. Questi strumenti, dall’introduzione di Google Maps, sono quasi caduti in disuso, e infatti è possibile trovare sul mercato tutta una serie di agganci e attacchi, adesivi e non, per manubri, cruscotti, vetri e specchi retrovisori, sui quali assicurare saldamente il proprio telefono.
Come installare l’interfono moto?
Per spiegare meglio il funzionamento del prodotto, vediamo come procedere all’installazione dell’interfono moto. In confezione troverete tutte le parti e i cavi necessari e potrebbero, in base al modello, esserci delle differenze nei connettori.

Centralina
L’interfono va attaccato al casco, sempre sul lato sinistro perché andrà utilizzato con la mano sinistra, mentre la destra verrà usata per gestire l’acceleratore e il freno anteriore. Va posizionato con un adesivo o con un gancio piatto che si può infilare sotto i guanciali. L’adesivo va fatto asciugare adeguatamente e regge una base in plastica, un alloggiamento piatto sul quale la centralina viene attaccata e staccata quando necessario. L’alloggiamento piatto e l’adesivo non sono la soluzione ideale se il casco presenta delle scanalature o delle giunture, o se non si vuole compromettere una serigrafia o una finitura particolare. In questi casi si userà quindi il gancio, che assicura in modo altrettanto stabile il dispositivo. La centralina non va posizionata né troppo in avanti né troppo vicino alla nuca: in entrambi i casi riceverebbe troppo vento diretto o pressione derivante dall’aerodinamica del casco.

Cuffie
In questi prodotti, le cuffie appaiono come degli speaker piatti collegati ai rispettivi cavetti che terminano con un due attacchi, uno per l’audio (centralina) e uno per il microfono. Avremo quindi un cavo cuffie particolare, con gli speaker L e R da una parte, e due cavi attivi dall’altra. Il cavo dell’auricolare R è più lungo perché dovrà passare attorno alla testa del pilota; il cavo L più corto, perché più vicino alla centralina.

Microfono
Il microfono è anch’esso imbottito e viene collegato con due o tre supporti di velcro nella parte anteriore interna del casco. Dovrete anche in questo caso valutare se vi è possibile rimuovere delle imbottiture per fissare il dispositivo. Il microfono deve essere posizionato abbastanza vicino alla bocca. In alcune confezioni sono inclusi due microfoni, o possono esserne acquistati di aggiuntivi a parte. Esistono microfoni con filo, dove il microfono è attaccato direttamente a un filo morbido, e microfoni a spina rigida, che presentano un bastoncino rigido che regge esternamente il microfono, dedicato ai caschi jet, aperti sul davanti. Generalmente il posizionamento del microfono non crea molti problemi, e chi riceve le chiamate spesso non riesce neanche a percepire che siete in motocicletta. Il componente termina con un ingresso a cavo che va collegato al relativo spinotto degli speaker. Una volta collegato il microfono alle cuffie, quindi, rimarrà soltanto, esterno, il filo da connettere alla centralina, che verrà fatto uscire fuori dal casco.
Quanto dura la batteria di un buon interfono moto?
I modelli di ultima generazione dispongono di una batteria agli ioni di litio che offre ottime prestazioni in termini di durata e resistenza all’usura.
Per valutare una batteria occorre tenere in considerazione diversi aspetti: la durata in stand-by, la durata in modalità conversazione e il tempo di ricarica. Questi valori possono variare a seconda della fascia di prezzo e sono indicativi della qualità di un prodotto.
Autonomia in stand-by
Per quanto riguarda l’autonomia in modalità stand-by, possiamo dire che in commercio si trovino modelli in grado di offrire una durata superiore alle 300 ore. È importante valutare questo dato poiché un interfono moto con autonomia bassa costringerà a effettuare la ricarica con una certa frequenza.
Autonomia in chiamata
Il secondo aspetto da prendere in esame riguarda la durata della batteria in modalità chiamata. Anche qui bisogna fare una distinzione tra chiamata tramite smartphone e comunicazione attraverso interfono. Solitamente la prima permette di avere una maggiore autonomia rispetto alla seconda. Un interfono moto di fascia media può avere un’autonomia in chiamata tramite smartphone di circa 10 ore, mentre questa si riduce a 6-7 ore utilizzandolo per comunicare con il passeggero o un’altra moto.
Tempo di ricarica
Molto importante è anche il tempo necessario per portare a termine una ricarica del dispositivo. In linea di massima le batterie agli ioni di litio, di cui sono solitamente dotati gli interfoni moto, hanno tempi di ricarica piuttosto rapidi. Mediamente occorrono 2-3 ore per effettuare una ricarica e avere a disposizione il prodotto pronto all’uso. Potremmo dire, generalmente, che un interfono con uso medio può essere ricaricato ogni 2-3 giorni, e se lo si usa solo per andare a lavoro, anche più di rado.
Quali pulsanti ha un interfono moto?
Gli interfoni sul mercato presentano oggi una configurazione e delle funzioni abbastanza standardizzate e presentano solitamente questi pulsanti:
- Accensione e spegnimento;
- Attivazione del Bluetooth;
- Ricezione chiamata telefonica;
- Attivazione radio.
Si aggiungono, solitamente ai lati del dispositivo, le freccette per:
- Alzare e abbassare il volume;
- Cambiare stazione radio.
Naturalmente ogni singolo modello ha una struttura specifica e può presentare elementi e funzioni diverse. Alcuni sono più elaborati e possono portare a confusione, altri sono più intuitivi.
Quali accessori ha un interfono moto?
Un altro aspetto da considerare è senza dubbio il numero e il tipo di accessori che vengono forniti in dotazione al prodotto. Nella confezione di un interfono moto si possono trovare diversi elementi extra. Una coppia di microfoni e cuffie per il pilota e il passeggero sono sempre presenti, poiché sono accessori indispensabili per il corretto funzionamento dell’apparecchio.

Esistono interfoni moto per gruppi?
I modelli pensati per i gruppi non sono tantissimi. Generalmente gli interfoni sono per 2 piloti o pilota/passeggero, infatti vengono spesso venduti in confezione da 2 pezzi. Modelli più completi offrono connettività a 4, per far interagire contemporaneamente tutti durante il viaggio. Per grandi gruppi esistono delle centraline che possono collegare fino a 24 segnali contemporaneamente, consentendo disconnessione e riconnessione automatica dal dispositivo principale. Un prodotto di questo tipo che possiamo consigliare è il modello Unite UCOM-16 di Interphone, realizzato in collaborazione con Sena e con display TFT. Il prezzo di vendita è di circa 340 €.
L’interfono moto è legale in Italia?
Questa domanda ha una risposta abbastanza complessa che si perde in alcune zone grigie della legge italiana in materia. Da una parte il Codice della strada dice che se il conducente non ha le mani impegnate è possibile utilizzare un dispositivo audio, alla condizione che chi guida il mezzo abbia udito nella media da entrambe le orecchie. Dall’altra il Codice sottolinea anche che si tratta della possibilità di utilizzare strumenti monoauricolari, quindi per un solo orecchio, e non per entrambi. Una contraddizione emerge però dalla presenza di caschi omologati con sistema interfono integrato, che quindi presentano già due uscite audio L e R. Si viene a creare un’ambiguità che, in caso di multa, potrebbe portare a contestazione, ma che potrebbe essere risolta installando un solo auricolare. Inoltre l’omologazione del casco, in base a una legge del 2021, può annullarsi, e quindi essere soggetta a sanzioni, se vengono applicati dei prodotti cosiddetti “aftermarket“, ovvero non riconosciuti dall’azienda in fase di omologazione del casco stesso, tra questi interfoni e action cam. Per questo motivo i caschi devono presentare una documentazione anche per prodotti generici aftermarket. Diventa quindi importante scegliere un casco che abbia le dovute omologazioni, oltre all’alloggiamento per il sistema.