I migliori taglieri del 2024

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Dati tecnici

Materiale

Plastica

Bambù

Legno di noce

Plastica

Plastica

Peso

0,5 kg x4

1,04 kg

1,57 kg

1,88 kg

0,5 kg

Dimensioni

9 x 23,5 x 30,5 cm

21 x 15 - 28 x 22 - 33 x 22 cm

43,2 x 27,9 x 1,9 cm

29,8 x 19,7 cm

36,5 x 27,5 x 0,8 cm

Lavabile in lavastoviglie

Punti forti

Raccoglitore per ridurre il rischio di contaminazione alimentare

Bambù di alta qualità

Con scanalature

Taglieri pratici e maneggevoli

Lavabile in lavastoviglie

Design intelligente

Leggeri

Molto solido

4 taglieri inclusi per evitare la contaminazione degli alimenti

Molto leggero

Lavabili in lavastoviglie

Tre dimensioni diverse

Non danneggia i coltelli

Non rilascia aromi o odori

Punti deboli

Senza base antiscivolo

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I fattori decisivi per la scelta del tagliere

Il tagliere è uno strumento fondamentale in ogni cucina. Viene usato per tagliare frutta, verdura, carne, per sfilettare il pesce, per affettare salumi e formaggi ma non solo: a volte, infatti, se un tagliere è di un materiale resistente al calore, può essere usato anche come sottopentola, soprattutto se di una certa dimensione. Oppure, soprattutto nel caso dei taglieri in legno, questi possono essere usati in tavola come vassoi per servire affettati e altro. Mai sottovalutare dunque l’importanza di un tagliere quando si è alle prese con i fornelli – perché ci permetterà di organizzare meglio il nostro lavoro e di tagliare in tutta sicurezza e comodità – e le caratteristiche che possono renderlo utile non solo per la funzione principale per cui è pensato. Quando si vuole acquistare un nuovo tagliere per alimenti è importante perciò fare attenzione a una serie di fattori per scegliere il prodotto più adatto alle proprie necessità.tagliere

Materiale

Secondo le normative igienico-sanitarie dell’Unione Europa del 2004, anche i taglieri da cucina devono rispettare alcuni standard qualitativi che garantiscano la qualità e l’igiene del prodotto in vendita. Tutti i taglieri in commercio devono infatti essere lavabili, igienizzabili e i materiali di cui sono composti non devono rilasciare sostanze pericolose che contaminino il cibo.
In commercio si può trovare una vasta gamma di taglieri di diverso materiale. Ogni tipo di materiale di cui sono composti i taglieri ha dei pregi e dei difetti ovviamente, che è bene analizzare in base al tipo di utilizzo che si deve fare del tagliere, anche qualora si necessiti di un prodotto per uso professionale. I materiali più comuni sono plastica, legno, acciaio inox, marmo e vetro.
Oltre al materiale principale di cui è fatto il tagliere, va inoltre notato che molti prodotti in vendita sono dotati sulla parte inferiore di alcuni gommini adesivi che impediscono di farlo scivolare o di spostarsi mentre lo si sta usando, per evitare spiacevoli incidenti con il coltello da taglio. Tuttavia, la presenza di piedini in gomma non permette di utilizzare il tagliere su entrambi i lati per evitare la contaminazione tra i tipi di alimenti.
Vediamo quali caratteristiche hanno i singoli materiali.

Legno

I taglieri di legno sono tra i più comuni in commercio. I tipi di legno impiegati per fabbricare i taglieri sono tantissimi: noce, ulivo, faggio, pioppo, abete, teak, rovere e bambù, ognuno dei quali ha diverse qualità e resistenza. Un buon tagliere di legno non deve mostrare fessure, aperture, schegge e non deve avere un potere assorbente eccessivo. Non tutti sono dotati dei piedini di gomma che evitano che esso si sposti e si muova durante l’utilizzo. Qualora non fosse presente questo elemento, è necessario accertarsi che il tagliere sia di un peso sufficiente per cui non si sposti eccessivamente quando lo si utilizza.
Ciò che rende il legno uno dei materiali più impiegati per i taglieri è il fatto che protegga maggiormente la lama dei coltelli dall’usura, e allo stesso tenda a rovinarsi di meno e a presentare tagli meno profondi. Questa capacità di assorbire meglio i tagli (rispetto ad esempio ai taglieri in plastica) limita la proliferazione di batteri, e assieme alle proprietà antibatteriche naturali del legno lo rende un materiale particolarmente igienico soprattutto quando si lavorano alimenti come la carne cruda.
D’altra parte, il legno tende ad assorbire gli odori (e i colori degli alimenti in alcuni casi) e non è lavabile in lavastoviglie, fattore che compensa negativamente le proprietà antibatteriche proprie di questo materiale.
Vediamo i principali tipi di legno impiegati e le loro caratteristiche:
Noce

  • Pro: ottima estetica, resistente;
  • Contro: legno particolarmente poroso in cui i batteri si annidano più facilmente.

Tagliere materiale noce
Pioppo e abete

  • Pro: due tipi di legno molto flessibili e leggeri;
  • Contro: la bassa resistenza li rende poco idonei per le attività di taglio, ma utili come vassoio da supporto per pasta fresca, polenta etc.

Teak

  • Pro: legno a grana stretta, molto resistente ad acqua e tagli;
  • Contro: costo elevato.

Ulivo
Uno dei materiali più pregiati nonché più belli.

  • Pro: è molto compatto e quindi poco permeabile, inoltre è molto resistente. La bellezza delle venature rende i taglieri in legno d’ulivo perfetti per essere usati come vassoio da portata;
  • Contro: costo elevato.

Rovere
Uno dei legni più utilizzati per i taglieri per la solidità offerta.

  • Pro: resistenza, durezza e compattezza;
  • Contro: alta porosità.

Bambù
Il bambù è forse il materiale più naturale in assoluto e meno trattato. Sono tantissimi i taglieri di bambù perché questo materiale ha delle ottime caratteristiche qualitative. È un materiale molto versatile, ecologico ed ecosostenibile, infatti ha un ciclo di crescita molto rapido e quindi non è soggetto ad agricoltura intensiva. Inoltre cresce abbondantemente ed autonomamente.

  • Pro: incredibile flessibilità e resistenza al taglio e al calore, poco assorbente o poroso, facile da pulire.
  • Contro: nessuno.

Plastica

I taglieri in plastica, assieme a quelli in legno, sono i più diffusi nelle nostre cucine. Se è vero che sono maggiormente soggetti a tagli e incisioni, e quindi alla proliferazione di batteri che spesso resistono anche ai lavaggi, dall’altro permettono un processo di pulizia più profondo per assicurarsi che questi microrganismi vengano distrutti e non contaminino gli alimenti. Per disinfettare le superfici in plastica, infatti, è possibile utilizzare prodotti più aggressivi come la candeggina oppure effettuare un lavaggio in lavastoviglie.
Per la facilità con cui si usurano, i taglieri in plastica non rappresentano un investimento nel lungo periodo e spesso vengono venduti in set da 2 o 3 pezzi di diverse misure. Spesso sono dotati di alcune parti in silicone, che evitano al tagliere di spostarsi o muoversi durante il suo utilizzo, garantendo una maggiore sicurezza.

  • Pro: economici, maneggevoli, facili da pulire;
  • Contro: poco durevoli, favoriscono la formazione di batteri.

Tagliere materiale plastica

Acciaio inox

Meno comuni dei taglieri fin qui menzionati, i taglieri in acciaio inox sono spesso utilizzati in ambito professionale. I taglieri in acciaio sono tra i più indicati infatti per motivi di igiene, poiché non si creano solchi in cui i batteri possano penetrare e il materiale si presta a un processo di pulizia profondo (anche in lavastoviglie) senza richiedere una manutenzione particolare. Il peso di questi prodotti è notevole ma non eccessivo e permette un ottimo comfort durante il suo utilizzo.
Non mancano però gli svantaggi, primo tra tutti il fatto che la durezza del materiale tenda a danneggiare il filo dei coltelli molto più velocemente rispetto a legno e plastica. Inoltre, la superficie può risultare piuttosto scivolosa e quindi pericolosa.Tagliere materiale acciaio

  • Pro: facile da pulire, molto igienico;
  • Contro: usura del coltello, suono stridente, superficie scivolosa.

Vetro

Il vetro ha molte caratteristiche in comune con l’acciaio. La tendenza a usurare la lama del coltello, unita al rischio che il tagliere si scheggi e contamini i cibi, rendono questo materiale più indicato per i taglieri da portata.

  • Pro: facile da pulire, non presenta graffi profondi;
  • Contro: rovina la lama del coltello, poco resistente agli urti, molto scivoloso.

Marmo

Quelli in marmo sono tra i taglieri più igienici, poiché il materiale non poroso impedisce ai batteri di penetrare sotto la superficie. Dal punto di vista estetico, parliamo di taglieri molto belli da vedere e per questo ideali per essere esposti in cucina o usati come vassoi da portata.

  • Pro: altamente igienico, facile da pulire.
  • Contro: danneggia la lama del coltello.

Forma e dimensioni

Sebbene questo non sia il primo elemento da considerare quando si è alla ricerca di un tagliere, l’uso che si intende fare di questo strumento determina anche quale dovrebbero essere le dimensioni e la forma giuste.
In commercio si trovano taglieri di forme diverse, ma quella più diffusa – per via della praticità – rimane la forma rettangolare. I taglieri con forma arrotondata sono invece più indicati come vassoio da portare in tavola per a servire salumi e formaggi. tagliere-forma-dimensioniAlcuni taglieri in legno hanno delle scanalature lungo il contorno che consentono ai liquidi o agli scarti di depositarsi, per poi eliminarli successivamente. Inoltre molti taglieri sono anche dotati di un pratico manico che consente di spostarli o sollevarli più facilmente. Molti taglieri in legno di ultima generazione sono dotati di una o due leccarde o due cassettini estraibili dai lati per depositarvi all’interno i vari alimenti tagliati o gli scarti. Le leccarde possono essere anche messe in forno per cuocere gli alimenti e poi lavate in lavastoviglie.
Il tagliere ideale non deve essere troppo piccolo né troppo leggero. Se si utilizza un tagliere troppo piccolo c’è infatti il rischio che si muova durante l’utilizzo, risultando troppo instabile e poco pratico. Inoltre non si avrebbe nemmeno lo spazio sufficiente per tagliare i cibi cercando di non sporcare lo spazio circostante. Si consiglia quindi di acquistare un tagliere che sia il più grande possibile (laddove le dimensioni del piano da lavoro lo permettano), in modo da riuscire a contenere tutti gli alimenti e utilizzarne al meglio la superficie: le dimensioni consigliate per assicurarsi un buon utilizzo sono circa 40 x 50 centimetri. Per quanto riguarda lo spessore, invece, la misura ideale per garantire resistenza e un peso non eccessivo è di circa 3 o 4 centimetri.

Manutenzione

Anche i taglieri vanno curati perché possano durare nel tempo. Il tipo di trattamento dipende ovviamente dal materiale del tagliere.

Legno

I taglieri di legno sono tra i migliori in assoluto grazie alla loro durezza, resistenza e flessibilità, tuttavia con il passare del tempo si rovinano e rischiano di dover essere sostituiti dopo poco tempo dal loro acquisto. Esistono alcuni modi per far tornare a nuovo il nostro tagliere di legno, garantendogli una seconda vita in pochi piccoli passaggi.
Intanto è bene ricordare che i taglieri di legno non devono essere esposti eccessivamente all’acqua, quindi non vanno assolutamente messi in lavastoviglie. Il rischio maggiore è che il tagliere, dato che assorbe molto i liquidi e impiega molto tempo ad asciugarsi, si sfaldi. Infatti un tagliere che spesso rimane umido, inizierà a perdere la sua resistenza, con il rischio che si spacchi in due o più parti. Questo è il primo dei consigli per prendersi cura del nostro tagliere in legno.
Per mantenere vivo e resistente il legno, è consigliabile anche usare la finitura all’olio. Spesso questo procedimento può essere fatto anche appena si ha acquistato il tagliere, non solo nel corso del tempo per dargli una nuova vita. Come abbiamo detto, il legno è un materiale molto assorbente, perché poroso e l’olio quando viene a contatto con esso lo rivitalizza. L’olio inoltre conferisce un colore più vivo al nostro tagliere, lo ringiovanisce ed elimina tutte le impurità presenti. Inoltre l’olio garantisce qualità idrorepellenti al legno favorendo una maggiore igiene e pulizia quando lo si utilizza a contatto con il cibo. Ulteriori benefici sono che l’olio dà al legno idratato una delicata morbidezza ed un effetto brillante e naturale, rendendo il tagliere come nuovo.

Plastica

I taglieri in plastica possono essere lavati in lavastoviglie, altrimenti è possibile utilizzare dei prodotti naturali per il lavaggio. Usando limone, sale grosso, acqua e spugna è possibile rimuovere lo sporco e le righe nere dal tagliere in polietilene. Un altro metodo è quello di usare acqua e alcol, facendo attenzione a risciacquare bene il tagliere.

Acciaio

Il tagliere di acciaio può essere messo in lavastoviglie perché non patisce le altre temperature. Oppure è possibile pulirlo con un comune detergente per piatti e una spugnetta (non dal lato abrasivo perché rischia di rigarsi) o uno straccio per rimuovere tutto lo sporco in eccesso.

Vetro e marmo

Dato che entrambi questi materiali sono molto sensibili agli urti si sconsiglia di lavarli in lavastoviglie. sarebbe più indicato igienizzarli con una spugnetta morbida e un detersivo per eliminare lo sporco evitando di apportare al tagliere graffi o righe.

La marca è importante?

Più che guardare la marca, è importante guardare al tipo di materiale di cui è fatto un tagliere in base alle nostre esigenze. Ci sono comunque alcune marche che rappresentano il top di gamma, come Virginia Boys Kitchens e OneClod. Queste marche sono una garanzia nel settore culinario, qualora si volesse acquistare un prodotto valido e che duri nel tempo. La Brabantia e la Fackelmann invece sono marchi molto popolari e quindi ampiamente conosciuti che producono buoni prodotti a prezzi moderati.

Il prezzo è importante?

Un materiale di buona qualità avrà sicuramente un prezzo più alto di un tagliere di materiale poco resistente. I taglieri di legno di noce o di altre buone tipologie di legname o di acciaio inox potranno arrivare a costare anche fino a 70 euro. Il prezzo così alto viene giustificato dall’ottimo tipo del materiale e dalla loro resistenza che garantiranno qualità ed efficienza per anni dal loro acquisto.

Domande frequenti

Con quali oli trattare i taglieri in legno?

Per pulire un tagliere in legno e garantirgli igiene, pulizia e morbidezza ci sono vari tipi di olio che possono essere usati per fare la finitura all’olio. Vediamone alcuni tra i più consigliati:

  • oli vegetali (di semi e di oliva): sono i più indicati per venire a contatto con il legno perché lo nutrono e lo idratano rinnovandolo;
  • olio di lino: può essere usato sia cotto che crudo ed è l’olio più utilizzato per fare la finitura sui taglieri. Quello cotto, che presenta un colore più scuro e ha un odore più intenso, è il più indicato per completare la finitura.

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