I migliori visori VR del 2024

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Dati tecnici

Risoluzione per occhio

2.448 × 2.448 p

1.920 x 1.080 p

2.000 x 2.040 p

1.832 x 1.920 p

1.440 x 1.700 p

Refresh rate massimo

120 Hz

120 Hz

120 Hz

90 Hz

90 Hz

FoV

120 °

circa 100 °

110 °

100 °

110 °

Compatibilità

PC Windows

PS4 e Pro

PS5

PC Windows

PC Windows

Alimentazione

Batteria non intercambiabile

Cavo USB

Cavo USB Type-C

Batterie stilo

Cavo USB

Autonomia

6 h

∞ h

∞ h

∞ h

∞ h

Cuffie

On-ear

Auricolari

No

No

On-ear

Microfono

Controller

Punti forti

Risoluzione combinata 5K

Display OLED 5,7"

Realtà Virtuale in 4K HDR

Wireless

Porte USB 3.0, DP 1.2

Audio Hi-Res

Moltissimi giochi ormai pensati per PS VR

Schermo OLED a 120 Hz nativo

Ricarica tramite USB

Qualità/prezzo

Diversi sensori

Compatibile con PSMove e DualShock4

Prossimità IR

Moltissimi giochi e app disponibili

Ottima nitidezza

SteamVR Tracking V2.0

Ingressi audio

Compatibilità PS VR2 Sense / DualSense

Include 2xOculus Touch

Audio eccellente

Punti deboli

Extra indispensabili non inclusi (controller, PS Camera)

Cuffie da acquistare a parte

Account Facebook obbligatorio

Acquisto extra: auricolare HTC Vive Cosmos

Prezzo base elevato

Cuffie e microfono non inclusi

Sensori di tracciamento esterni

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Come scegliere il visore VR

Sono ormai alcuni anni che si parla di realtà virtuale e che la tecnologia necessaria per immergersi completamente in ambienti digitali è diventata disponibile al grande pubblico. Grazie anche alla presenza sul mercato di diversi modelli di visori VR (VR headset in inglese), questo strumento è ormai molto diffuso. Anche se in commercio ci sono tanti modelli di fascia economica, alcuni dei quali fabbricati in cartone, i visori 3D in grado di veicolare un’atmosfera davvero coinvolgente sono quelli pensati per il gaming, ed è di questi di cui ci occuperemo principalmente.Occhiali VR immersionePer chi non stesse cercando un visore VR per giocare, ma solo l’assaggio di un’atmosfera di realtà virtuale a poco prezzo, consigliamo di provare a usare una di quelle strutture in cui si inserisce il proprio smartphone
Per aiutarvi a districarvi meglio in questo complesso mercato, elenchiamo tutte le caratteristiche da tenere in conto prima di comprare un visore VR.

1. Schermo

Il primo elemento da considerare quando si acquista un visore VR è proprio il livello di immersione e realismo che questo riesce ad offrire, un parametro che dipende da molti fattori diversi, primo tra tutti lo schermo.

Risoluzione e refresh rate

La risoluzione delle immagini è un parametro che influisce in modo determinante sulla qualità dell’esperienza virtuale. Negli occhiali VR sono presenti due lenti oppure uno schermo unico realizzato con un pannello LCD (o OLED nel caso dei visori Sony PlayStation), che determinano in una certa misura il livello di realismo dell’esperienza virtuale, arrivando oggi anche a superare i 2.000 x 2.000 px, che equivalgono ad una risoluzione combinata di oltre 4.000 px, per un’esperienza di realtà virtuale in 5K. Come accade anche per gli schermi degli smartphone, la frequenza di aggiornamento del display è fondamentale per assicurare un buon livello di realismo. Nonostante tutti i visori assicurino un refresh rate di almeno 60 Hz, i migliori arrivano anche a 90 o 120 Hz, per evitare a chi li indossa di iniziare a sentire una sensazione di nausea.

Campo visivo (FoV)

Il Field of View, o FoV, è un valore che indica l’ampiezza del campo visivo offerta dai visori VR, in diagonale. Questo parametro è particolarmente importante, considerando che può determinare in buona misura quanto realistica risulti l’esperienza virtuale. È facile immaginare quanto poco naturale possa risultare un campo visivo molto limitato rispetto a quello che siamo abituati a percepire, un po’ come quando osserviamo video registrati in prima persona su uno schermo piatto di piccole dimensioni. Occhiali VR trackingVa detto che attualmente neppure i visori di fascia più alta possono competere con l’occhio umano: questo ha infatti un campo visivo di 220°, mentre la maggior parte dei visori VR non supera i 100°. Solo i più costosi e avanzati possono arrivare anche a 200°, assicurando un’esperienza molto più realistica, ma che comunque non può ancora eguagliare i nostri sensi.

2. Sensori 

Un po’ come accade, ad esempio, per gli smartwatch, i visori VR possono essere più o meno sofisticati dal punto di vista dei sensori di movimento: vediamo in che modo.

Gradi di libertà (DoF)

Iniziamo con i gradi di libertà, o semplicemente DoF (Degrees of Freedom), che indicano il numero di assi usati dal visore per determinare con precisione la posizione dell’utente all’interno dello spazio virtuale. Tecnicamente, sono i sensori di movimento integrati a occuparsi del rilevamento. In base ai sensori integrati, i gradi di libertà possono essere distinti in due diverse categorie: di tipo traslazionale (sensore accelerometrico) e di tipo rotazionale (sensore giroscopico), in entrambi i casi rispetto ai tre assi cartesiani, come si può vedere dall’immagine qui di seguito.Occhiali VR DoFLa grandissima maggioranza dei visori per la realtà virtuale sono a 3 assi, cioè 3-DoF (giroscopio), mentre quelli per gamer sono 6-DoF, cioè ne contano 6 (giroscopio e accelerometro). Oltre a determinare l’effettiva qualità dell’immersione nel mondo virtuale, la presenza del 6-DoF contribuisce a diminuire sensibilmente alcuni sintomi che spesso sono associati all’uso di visori VR, come nausea e vertigini, che possono derivare (anche) da una rappresentazione falsata del movimento: gli occhi e il cervello dicono al corpo che ci si sta muovendo, ma l’orecchio interno rimane fermo. 
A seconda della fascia di mercato possono aggiungersi altri sensori, come il magnetometro e quello di posizionamento. Certi prodotti includono nella confezione delle casse extra dotate di sensori, da posizionare di fronte al visore o sul soffitto, permettendo un rilevamento ancora più preciso. In alcuni casi possono essere impiegate delle telecamere che, tramite sensori ottici, permettono di registrare correttamente i movimenti dell’utente nello spazio.

Tracciamento (tracking)

Un accenno va fatto anche alle tecnologie disponibili per rendere più realistico il movimento dell’utente in un ambiente virtuale. Spesso queste richiedono l’uso di accessori aggiuntivi che vedremo più avanti:

  • Positional tracking: permette di stabilire il posizionamento dell’utente nello spazio e di registrarne i movimenti;
  • Hand tracking: consente di rilevare i movimenti delle mani e delle singole dita;
  • Eye tracking: permette di registrare i movimenti degli occhi, non rendendo necessario un movimento della testa per modificare la visuale.

Occhiali VR FoV

3. Audio

Anche se la qualità grafica è sicuramente fondamentale per godersi un’esperienza virtuale, gli effetti sonori giocano un ruolo altrettanto importante. Per questo i visori VR di fascia alta integrano dei chip per l’elaborazione acustica ad alta risoluzione e delle cuffie, talvolta acquistabili a parte e talvolta incluse nella confezione. La qualità è particolarmente elevata per gli appassionati di gaming, perché permette non solo di integrare un elemento decisivo per immergersi nella realtà virtuale, ma anche di assicurare il massimo livello di comfort. Occhiali VR suonoNormalmente, infatti, è possibile associare cuffie di qualunque tipo al proprio visore VR, ma trattandosi di un elemento non progettato appositamente per essere usato insieme agli occhiali può risultare ingombrante o scomodo, soprattutto per sessioni di gioco o esplorazione particolarmente lunghe.

4. Connettività

Il visore VR è di fatto una periferica che permette di ottenere una particolare esperienza digitale e, proprio come qualunque altra periferica, necessita di una serie di collegamenti per funzionare correttamente, il che ha dato vita ai vari tipi di visori per la realtà virtuale disponibili sul mercato.

Collegamento via cavo

I visori VR collegati tramite cavo a un computer vengono detti anche PC VR/tethered o VR/desktop VR: queste diciture indicano un visore VR che viene sostanzialmente trattato come una periferica in stile mini monitor, da connettere al PC utilizzando cavi USB per l’alimentazione elettrica e cavi HDMI o DisplayPort per il segnale audio/video. Ovviamente questo limita in modo consistente la libertà di movimento dell’utente, un difetto che viene arginato dai produttori dei dispositivi più recenti integrando un unico cavo USB di tipo C. Inoltre, va ricordato che non tutti i computer sono in grado di supportare la realtà virtuale: bisogna in particolare verificare che la propria scheda video sia compatibile con questa tecnologia e abbastanza potente per il visore VR prescelto. Di solito, nelle specifiche tecniche del visore si trovano indicazioni sulla potenza minima funzionale per gli occhiali.

Wireless

A quelli cablati si contrappongano i cosiddetti Standalone VR/All in one VR/Wireless VR: si tratta di veri e propri mini-computer in grado di funzionare in autonomia, senza l’utilizzo di altri dispositivi. Naturalmente, devono supportare la tecnologia wireless. Questi visori offrono diversi vantaggi, tra cui un prezzo più contenuto, una grande semplicità di utilizzo e un minore ingombro, che li rende facili da trasportare. Tuttavia, non possono essere utilizzati con console o computer, un limite da considerare se si cerca un dispositivo più versatile. In generale, rappresentano comunque un ottimo compromesso per chi vuole avvicinarsi per la prima volta al mondo della realtà virtuale.

Visore per smartphone

Infine, c’è la soluzione ibrida degli Smartphone VR/Mobile VR, visori VR che non dispongono né di computer interno, né di uno schermo integrato perché si appoggiano al telefono. Di conseguenza, hanno una struttura molto semplice, composta da un paio di lenti e da una struttura progettata per il comfort della testa, dotata di supporto per lo smartphone, che funge da display e “cervello elettronico”. Occhiali VR cardboardGeneralmente non ci sono limiti di compatibilità sia per smartphone Android, sia per iPhone, purché le dimensioni del display siano adeguate al supporto, che tende ad essere compatibile con modelli dai 4 ai 6,5″. I visori per smartphone hanno prezzi molto contenuti, in particolare i modelli definiti cardboard, ovvero semplici strutture in cartone che, piegate correttamente, possono semplicemente sostenere lo smartphone. Il più famoso in questo senso è il Google Cardboard.

Compatibilità

La capacità di connettersi al dispositivo di vostro interesse è certamente importante. Prima di procedere all’acquisto di un qualunque visore per la realtà virtuale è consigliabile valutare l’uso che se ne intende fare e verificarne la compatibilità con, ad esempio, computer o console. Come anticipato, per esempio, se si cerca un visore VR per giocare con il proprio PC va prima verificata la capacità o meno della propria scheda video di supportarne la tecnologia, così come la disponibilità di sufficienti porte USB e HDMI e, non ultima, la disponibilità dei titoli preferiti in versione VR.

Un prodotto che va menzionato in questo senso è il PlayStation VR, un visore progettato da Sony e compatibile unicamente con PlayStation, che nella prima generazione ha visto un grande incremento di titoli anno dopo anno, pensati ad hoc per offrire un’esperienza unica grazie alla tecnologia VR.

5. Controller

È facile immaginare quanto i controlli associati a un visore VR siano importanti nel mantenere il più realistica possibile un’esperienza totalmente digitale. Negli ultimi anni sono stati sviluppati dei supporti per rendere più realistica possibile l’esperienza virtuale e un visore di fascia alta per PC o per console può includere i controller nella confezione oppure no.Occhiali VR controller Invece, i visori standalone e quelli per smartphone dispongono di solito di un piccolo controller che può comprendere un touchpad e alcuni pulsanti che permettono di eseguire azioni di base.

Controller speciali

Esistono alcuni accessori che permettono di migliorare o rendere più completa l’esperienza della realtà virtuale. Occhiali VR telecameraNel caso dei visori VR per smartphone, ci sono diversi tipi di controller compatibili: i più interessanti sono stati sviluppati da grandi marchi per modelli di fascia alta. In particolare, Sony ha realizzato i Move Twin, che permettono di rilevare in modo preciso i movimenti delle braccia evitando l’uso del gamepad classico, e l’Aim Controller, che simula un fucile ed è perfetto per gli shooter in prima persona.

Come valutare l’ergonomia

La comodità offerta dai singoli modelli è un parametro da tenere in considerazione. I dati più importanti da analizzare sono le dimensioni, il peso e i materiali con cui il visore è realizzato.

Dimensioni e peso

In questi anni sono stati fatti molti passi avanti per quanto riguarda il design dei visori per realtà virtuale. I primi modelli erano infatti estremamente ingombranti e pesavano talmente tanto da non permettere un utilizzo prolungato del dispositivo, perché mettevano a rischio la salute del collo, mentre oggi sono facilmente trasportabili anche in una piccola borsa e pesano mediamente tra i 300 e i 600 g. Ovviamente va fatta una distinzione tra i modelli più economici, come i leggerissimi cardboard, e quelli più sofisticati per PC o console, che integrano svariati componenti e non possono ovviamente scendere al di sotto di un certo peso.Visore Sony VR HMD 2024

Materiali

I materiali di costruzione sono un elemento molto importante, non solo se si considerano, per esempio, le lenti, ma anche le imbottiture e le fasce che mantengono il visore stabile durante l’utilizzo. Molti produttori prestano particolare attenzione alle maschere interne, spesso rimovibili, che nei modelli migliori vengono realizzate non solo con imbottiture particolarmente morbide e confortevoli, ma anche anallergiche e adatte a chi ha la pelle molto sensibile. I prodotti più economici non possono vantare la stessa qualità dei materiali, un fatto da tenere in considerazione dato che i visori VR vanno tenuti a contatto diretto con il viso anche per diverse ore.

Le domande più frequenti sui visori VR

Quali sono le migliori marche di visori VR?

Se i marchi che producono visori VR per smartphone sono ormai numerosissimi e spesso sconosciuti, quelli che si concentrano su prodotti di fascia alta sono relativamente pochi. I principali sono HTC (con la serie Vive), Oculus (ora Meta, in quanto proprietà di Facebook), Sony (nel mercato di massa con PlayStation VR), Samsung e Lenovo. Ognuno è in grado di offrire vantaggi diversi a seconda dell’uso che se ne intende fare, ma in generale orientarsi su un visore di alta qualità è preferibile se si cerca un’esperienza veramente immersiva, soprattutto nel mondo del gaming. Apple si è accodata alla moda crescente nel febbraio del 2024 ha lanciato sul mercato statunitense il suo Apple Vision Pro (foto seguente) allo sconcertante prezzo di quasi 3.500 $, cioè oltre 3.200 €. Diciamo sconcertante, perché è molto fuori mercato, come vedremo tra poco.

Visore realtà virtuale Apple

Quanto costa un visore VR?

Il prezzo dipende in buona misura dal modello e dalla tipologia di visore per realtà virtuale prescelto:

  • Dai 10 ai 100 € si trovano soprattutto occhiali per smartphone. Il prezzo varia sensibilmente a seconda dei materiali e del design;
  • Dai 100 ai 200 € si trovano alcuni modelli di visori VR standalone, molto pratici anche se dalle funzioni relativamente limitate;
  • Oltre i 200 € si entra nella fascia più alta, dove si trovano visori per PC o per console, più precisi e dalla migliore risoluzione.

Il visore Apple Vision Pro, venduto per migliaia di euro, è stato restituito da diverse persone che l’avevano acquistato, perché è un prodotto acerbo, dal design pesante e dal software buggato.

Dove comprare il visore VR?

La tabella in cima alla nostra guida mostra i migliori visori VR, ma anche i diversi prezzi di vendita presso i migliori rivenditori online. Il nostro suggerimento è, oltre al prezzo più conveniente, quello di tenere in considerazione l’assistenza clienti, indispensabile in caso di bisogno di reso per prodotti difettosi, e le condizioni di trasporto.

Qual è il miglior visore VR per smartphone?

Per valutare un visore VR per smartphone dovete principalmente controllarne l’ergonomia, come spieghiamo nella nostra guida.


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