Le migliori chiavi dinamometriche del 2023

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Dati tecnici

Materiali

Acciaio al cromo vanadio

Acciaio al cromo vanadio

Acciaio al cromo vanadio

Acciaio al cromo vanadio

Acciaio al cromo vanadio

Coppia

6-30 Nm

7-105 Nm

5-50 Nm

10-210 Nm

5-25 Nm

Lunghezza

33,5 cm

38 cm

39 cm

45 cm

22 cm

Adatta a bici

Adatta a moto

Adatta ad auto

Punti forti

Dispone di custodia

Dispone di custodia

Dispone di custodia

Dispone di custodia

Reversibile

Adattatori acquistabili separatamente

Dispone di riduzioni

Dispone di due adattatori e una prolunga

Impugnatura ergonomica

Recensione completa
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I fattori decisivi per la scelta della chiave dinamometrica

Un utensile che potrà rivelarsi utilissimo per tutti gli amanti del fai-da-te è senza dubbio la chiave dinamometrica. Il suo impiego è destinato principalmente ai lavori di massima precisione, come quelli eseguiti sulle moto e parti meccaniche particolarmente delicate. Il corretto grado di avvitatura di viti, bulloni e dadi, infatti, è fondamentale per il buon funzionamento di un motore e, se un meccanico professionista può in alcuni casi riuscire ad individuarlo grazie alla pratica, difficilmente un meccanico amatoriale sarà in grado di fare altrettanto. Questa chiave a serraggio controllato non dovrebbe quindi mai mancare nella cassetta degli attrezzi di chi si cimenta nella riparazione del proprio mezzo di locomozione. Per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze, tuttavia, occorre conoscere bene le varie caratteristiche del prodotto e dei suoi vari componenti.chiave dinamometrica

Il funzionamento

Questo speciale strumento viene utilizzato per stringere viti bulloni e dadi con un preciso valore di coppia preimpostato di Newton per metro (Nm). In pratica l’utilizzatore dovrà impostare la forza di serraggio che vorrà ottenere mediante una speciale ghiera graduata che è generalmente posta sul manico dell’apparecchio. Nel momento in cui tale livello verrà poi raggiunto la chiave dinamometrica lo indicherà con una serie di segnalatori che variano da modello a modello. Questi possono consistere in una lancetta che va a posizionarsi su una scala graduata, uno scatto oppure (nei modelli più innovativi tipo quelli elettronici con display digitale) in un segnale sonoro. Potersi assicurare di rispettare sempre i valori di serraggio prescritti dalle varie case produttrici in caso di interventi su una moto risulta di fondamentale importanza: in caso di serraggi a valori errati, infatti, si rischierebbe di rovinare le delicate filettature presenti nei componenti impiegati per le moto moderne, soprattutto quelli soggetti a dilatazione termica.

Perché utilizzare una dinamometrica

La domanda sorge a molti spontanea: perché utilizzare una dinamometrica per compiere una azione che una qualsiasi chiave a cricchetto può fare? Per rispondere a questa domanda dovremo spiegare l’importanza che riveste una corretta avvitatura in molte componenti meccaniche, come ad esempio il motore di un’auto. Quali danni si possono causare se una vite o un bullone non vengono serrati ai valori indicati come ottimali dalle stesse aziende costruttrici? Una serrata eccessiva potrebbe causare il deterioramento o addirittura la rottura del filetto, della vite o del componente pinzato. Procedere ad una avvitatura eccessiva potrebbe inoltre rendere difficoltoso o addirittura impossibile svitarla nuovamente. Vi sono poi casi in cui una serrata troppo alta rispetto a quella necessaria e consigliata potrebbe causare lo strozzamento di un componente, come nel caso del reggisella telescopico della bicicletta, dove il collarino stretto in maniera eccessiva finirebbe per fare impuntare le guide interne e causare il blocco del telescopico oppure un suo rallentamento.Chiave dinamometrica utilizzo Anche un serraggio troppo leggero, però, può causare danni seri. Pensiamo ad esempio al manubrio di una bicicletta che viene ancorato in maniera troppo bassa: al primo atterraggio da un salto rischierebbe di ruotare in avanti e sbilanciare irrimediabilmente il ciclista. In generale, comunque, una serrata troppo leggera rischia di causare danni al pari di una eccessiva, in quanto i vari componenti, non perfettamente ed adeguatamente ancorati, finirebbero per muoversi all’interno del pezzo. Per questi motivi è importante poter disporre di un apparecchio di precisione che non avviti troppo o troppo poco, ma che rispetti al meglio le direttive impartite dalle varie aziende costruttrici dei singoli pezzi.

Continua o a serraggio?

La categoria delle chiavi di precisione si divide in due grandi sottocategorie. Da una parte abbiamo quelle a misurazione continua, ovvero quegli utensili dotati di un dispositivo che misura la forza che viene applicata dall’operatore in maniera continua, mentre dall’altra abbiamo quelle cosiddette a serraggio. Sono quegli strumenti che scattano nel momento in cui viene raggiunta la coppia preimpostata. In generale potremo dire che, se le prime chiavi sono molto più affidabili e precise, le seconde risultano indubbiamente più facili e pratiche da usare.

Con o senza goniometro?

Il goniometro è uno strumento aggiuntivo che può essere o non essere compreso in dotazione con questa speciale chiave di precisione e il cui utilizzo può rendere particolarmente agevolate alcune operazioni. Se ad esempio abbiamo necessità di stringere viti presenti nel motore di un’auto, in particolare quelle situate nelle testate, nei cuscinetti di banco e nelle teste di biella, avremo necessità di operare a controllo d’angolo. Il solo serraggio eseguito con la chiave dinamometrica, infatti, potrebbe rivelarsi insufficiente a causa dell’influenza che riveste l’attrito sulla chiave stessa. L’impiego della stessa chiave insieme ad un goniometro, al contrario, permetterà di verificare la rotazione reale delle viti fino al momento in cui raggiungono il loro bloccaggio ideale. In caso di utilizzo congiunto di chiave dinamometrica e goniometro occorrerà provvedere ad un’iniziale impostazione del valore di precarico, per poi procedere inserendo il goniometro nello spazio tra la chiave dinamometrica e l’oggetto su cui dovremo lavorare. Solo successivamente sarà possibile applicare il carico sull’attrezzo di manovra fino a raggiungere il valore zero.

Il corretto uso della chiave dinamometrica

Un buon utilizzo della dinamometrica inizia dalla sua corretta collocazione. Trattandosi di uno strumento di precisione, infatti, è molto importante non sottoporla a colpi, che potrebbero starare la molla e rendere lo strumento impreciso ed inaffidabile. Per questo motivo è consigliabile riporla sempre nella sua custodia. Evitare poi di esporla a movimenti bruschi, come ad esempio quelli che potrebbe subire se conservata all’interno del bagagliaio di un’auto oppure conservata insieme agli altri utensili all’interno della cassetta degli attrezzi, dove finirebbe per muoversi e rotolare in continuazione.Chiave dinamometrica custodiaOltre a questo, ricordatevi sempre di proteggerla dall’acqua e dal freddo. Periodicamente occorrerà sottoporre la chiave dinamometrica ad un’operazione di taratura. Per conoscere il periodo di intervallo tra una manutenzione e l’altra, inoltre, vi consigliamo di consultare il libretto di istruzioni allegato allo strumento, poiché ogni modello potrebbe prevedere tempi diversi. Ogni volta che viene utilizzata occorre ricordarsi di scaricarla prima di riporla nella sua custodia. Prima di ogni nuovo utilizzo, infine, occorre provvedere ad un click a vuoto per movimentare le parti. Evitate di utilizzare la chiave di precisione per fare forza, soprattutto per svitare; utilizzarla come una normale chiave a cricchetto, infatti, rischierebbe di danneggiarla irrimediabilmente.

Accorgimenti prima dell’utilizzo

Per ottenere sempre le massime prestazioni dalla propria chiave occorre seguire alcune semplici regole che, sebbene possano sembrare nozioni elementari, molto spesso possono pregiudicare il risultato finale. Ad esempio, prima di procedere all’avvitatura di una vite assicuratevi che il suo filetto sia perfettamente pulito. La presenza di sabbia o sporco potrebbero infatti aumentare l’attrito in fase di avvitamento e la vite, benché serrata correttamente, non riuscirebbe a tirare come dovuto. Per ridurre ancora di più l’attrito potrete procedere ad un ingrassaggio del filetto. In caso di presenza di due o più viti che lavorano contemporaneamente procedete con un serraggio alternato, intervenendo più volte su ognuna attraverso un maggior numero di passaggi. Noterete così che la prima vite, dopo aver stretto la seconda, non tirerà più come prima e avrà necessità di un serraggio ulteriore. Per gli interventi sulle biciclette ricordate sempre di utilizzare l’apposita pasta grippante prima di intervenire con la chiave dinamometrica sulle parti in carbonio o su quelle con finitura lucida (come ad esempio il manubrio ed il reggisella). In questo modo ridurrete il rischio di scivolamento.

Quando non usare la chiave dinamometrica

Se è vero che la maggior parte delle viti e dei bulloni presenti in una bicicletta risulteranno stretti alla perfezione grazie all’impiego di una chiave dinamometrica, è pur vero che vi sono alcune parti in cui l’impiego di questo speciale strumento di precisione andrebbe davvero evitato. Se ad esempio stringiamo con questa chiave le viti di registro, rischiamo di causare danni seri al nostro mezzo di trasporto ecologico. L’impiego della chiave va benissimo per tutte le viti laterali dell’attacco del manubrio, mentre non deve essere mai utilizzata per serrare la vite del tappo della serie dello sterzo. Quest’ultima, infatti, serve unicamente per registrare lo sterzo e non dovrà mai essere tirata più di quanto non necessiti per evitare eventuali giochi. Se tirata eccessivamente, potrebbe causare una pre-carica eccessiva sui cuscinetti e contribuire a determinarne una più rapida usura. Anche sulle viti di collarino del freno, l’impiego della chiave a serraggio programmato andrebbe evitato. Queste viti servono unicamente per impedire che la leva non ruoti e dovrebbero essere strette solo il minimo necessario, poiché se risultassero troppo serrate potrebbero non essere in grado di muoversi in caso di caduta, con una conseguente rottura.

La scelta del range

Una delle prime caratteristiche su cui ci troveremo a dover decidere in fase di acquisto di una dinamometrica riguarda il range. La scelta dipende principalmente dall’utilizzo che andremo a fare della nostra chiave.Chiave dinamometrica range Se abbiamo necessità di coprire range molto ampi (come ad esempio 0÷200) è comunque consigliabile non affidarsi ad un unico strumento che presenti intervalli così vasti, ma puntare magari su due strumenti più piccoli separati, che potranno offrire una maggiore precisione. Per avere strumenti che permettano di operare sulla bulloneria totale presente in ogni moto, ad esempio, potrebbe essere utilissimo scegliere una chiave di precisione con range 5÷25 ed una con range 30÷150. Sarete così sicuri di poter operare su ogni tipologia di bulloni presente nel motore di una moto.

I materiali sono importanti?

Come ogni strumento di massima precisione, anche per la chiave dinamometrica i materiali rivestono un ruolo importantissimo. Partendo dal manico, che generalmente è realizzato in plastica per garantire una impugnatura ottimale ed ergonomica, per proseguire poi con il corpo della chiave, che può essere più o meno lungo e realizzato in metallo resistente.

La marca è importante?

Nella scelta di una chiave dinamometrica si potrebbe dire che la marca è un aspetto fondamentale da valutare prima dell’acquisto. Scegliere un brand affermato e conosciuto, che sia in grado di garantire la massima assistenza post vendita con una capillare presenza sul territorio, infatti, significa assicurarsi uno strumento che mantenga negli anni una perfetta efficienza. Ogni chiave dinamometrica, infatti, per garantire un funzionamento ottimale e la massima precisione, ha bisogno di essere sottoposta ad interventi di ritaratura periodici. Optare per un brand conosciuto e diffuso sul territorio mette al riparo il cliente da brutte sorprese, come ad esempio ritrovarsi dopo un po’ di tempo con una chiave dinamometrica assolutamente inutile perché non vi sono punti di assistenza in cui procedere alla sua ritaratura.

Il prezzo è importante?

Anche se molti pensano che la chiave dinamometrica sia una spesa superflua, in quanto il suo aspetto molto simile a una comune chiave a cricchetto può far pensare che i due strumenti si equivalgano, in realtà è in errore. La chiave a cricchetto stringe una vite o un bullone, mentre quella dinamometrica lo stringe fino a raggiungere il serraggio desiderato, quello cioè consigliato dalle varie case produttrici di motori e componenti interni per assicurare il corretto funzionamento degli stessi. Per questo motivo non dovremo mai farci mancare una chiave dinamometrica e scegliere, tra i vari modelli presenti in commercio, quella che è in grado di assicurare la massima affidabilità. Come già detto in precedenza, è importante anche valutare il range di cui necessiteremo. Se i nostri lavoretti di fai-da-te prevedono la copertura di range molto elevati, è senza dubbio consigliabile dotarsi di due diverse chiavi di precisione separate. Anche se il loro costo iniziale risulterà leggermente più alto rispetto a quello che andremo a sostenere per l’acquisto di un unico strumento con range elevato, con l’acquisto di due elementi avremo la certezza assoluta di un livello di precisione maggiore.


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Domande e risposte su Chiave dinamometrica

  1. Domanda di Pasquale | 29.04.2019 07:30

    Buongiorno.. chiedo gentilmente opinioni su le chiavi dinamometriche taklife grazie

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 21.05.2019 16:03

      Purtroppo non ne abbiamo ancora recensite, continua a seguirci per restare aggiornato.

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