I migliori acquari del 2024

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Dati tecnici

Materiale vasca

Vetro

Vetro

Vetro

Vetro

Vetro

Dimensioni

75 x 50 x 30 cm

L 61 cm, P 36 cm, A 32 cm

80 x 32 x 48 cm

L 30 cm, P 23,5 cm, A 34,5 cm

L 36 cm, P 22 cm, A 26 cm

Capacità

110 l

54 l

85 l

18 l

20 l

Copertura

Filtro incluso

Aeratore incluso

Illuminazione inclusa

Pulitore incluso

Arredi inclusi

Piantina finta, sabbia, sfondo

Punti forti

Vasca aperta ad elevato volume

Coperchio con luce LED integrata

Con luce LED a basso consumo energetico

Vasca in vetro da 6 mm

Incluso mangime per pesci tropicali

Robusto vetro spesso 8 mm

Filtro con due cartucce di ricambio

Include anche il riscaldatore

Filtro con pompa incluso

Ideale per principianti

Siliconature trasparenti

Riscaldatore preimpostato a 25 °C

Predisposizione per riscaldatore

Vasca in vetro

Con tappetino ammortizzante

Mangime per pesci tropicali

Trattamento di condizionamento per acqua di rubinetto

Vasca in vetro

Punti deboli

Nessun extra incluso

Nessun arredo incluso

Nessun arredo incluso

Dotazione di bassa qualità

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Come scegliere l’acquario

L’acquario è la ricreazione di un habitat acquatico all’interno di una vasca che, a seconda del modello, può avere diverse dimensioni, da pochi centimetri fino a molti metri, con una considerevole capacità di acqua. La forma del contenitore dell’acquario è quella di un parallelepipedo ed è quasi sempre realizzato in cristallo.AcquarioAll’interno di un acquario è davvero possibile ricreare ogni tipo di ambiente a seconda delle esigenze e dei gusti dell’utente: piante acquatiche, invertebrati, molluschi e pesci saranno gli abitanti di questo piccolo mondo. Di solito chi ha una passione di questo tipo viene denominato acquariofilo, ovvero colui che ama allevare pesci e piante ornamentali in un contesto casalingo.
Se siete alle prese con l’acquisto e l’allestimento del vostro primo acquario è molto importante conoscere tutte le differenze tra le varie tipologie esistenti, in primo luogo per capire il perché delle differenze di prezzo tra diversi modelli di acquario; in secondo luogo perché non tutti i tipi di pesci possono essere accolti nella stessa vasca, dovranno essere scrupolosamente scelti a seconda del tipo di acqua. Di seguito tutte le principali caratteristiche per sciogliere ogni dubbio.

Tipologia

Per i non addetti ai lavori è bene conoscere una prima distinzione molto importante che vede classificate ben tre tipologie di acquari. Ognuna di queste categorie è destinata all’allevamento di determinati pesci, molluschi o piante: una distinzione che è opportuno rispettare per preservare la vita dei piccoli animali. Se ad esempio avete voglia di riprodurre un fondale tropicale non è indicato inserirvi pesci d’acqua dolce o viceversa.

Acqua dolce

Gli acquari d’acqua dolce presentano una salinità dell’acqua non superiore allo 0,5%; a seconda della tipologia di pesci che si vogliano allevare si possono distinguere in tre categorie e sono:Acquario acqua dolce

  • Di comunità: il più adatto a chi si affaccia per la prima volta nel mondo dell’acquariofilia; con questa categoria sarà possibile allevare più razze contemporaneamente provenienti anche da diverse aree geografiche;
  • Biotopo: è l’acquario dove si allevano pesci provenienti dalla stessa area geografica, aiutandosi anche con gli arredi, come rocce o piante, che riprodurranno lo stesso ecosistema di provenienza;
  • Monospecifico: infine, se volete allevare una sola razza di pesci dovrete allestire un acquario di acqua dolce monospecifico, adatto soprattutto a razze di pesci più grandi e meno adatte a vivere in comunità.

Marino

Quello marino è l’acquario d’acqua salata, in cui si potranno ricreare ambienti e fondali marini tipici degli oceani o mari da ammirare comodamente seduti sul vostro divano in salotto. È importante ricordare che la salinità dell’acqua deve essere compresa tra il 30 e il 40%. Acquario tropicaleAnche per questa categoria dobbiamo fare due distinzioni molto rilevanti per preservare la vita dei piccoli “inquilini”:

  • Tropicale: in questo tipo di acquario potrete ospitare pesci provenienti principalmente dall’Oceano Pacifico, Indiano, Mar dei Caraibi, ecc. quindi sono incluse anche le specie che appartengono alla barriera corallina;
  • Mediterraneo: come suggerisce la parola, questa tipologia avrà come protagonisti pesci provenienti dall’area mediterranea; il Mediterraneo presenta un habitat con una biodiversità molto alta, e proprio per questo motivo i pesci che vi appartengono tollerano molto di più i cambiamenti di salinità rispetto a quelli tropicali.

Acqua salmastra

Infine, come ultima tipologia troviamo l’acquario d’acqua salmastra, una via di mezzo tra i primi due già accennati. I pesci sono quelli provenienti dalle foci dei fiumi, quindi molto adatti ai cambiamenti di salinità dell’acqua (che deve essere tra lo 0,5 e il 30%) e più facili da allevare e gestire rispetto a quelli per acquari marini. Questa categoria quindi potrebbe essere un’altra buona soluzione per i neofiti.

Struttura

Un acquario, affinché funzioni correttamente, deve essere formato da diversi componenti: tra i principali troviamo la vasca, il filtro e l’eventuale copertura. Per tutti e tre gli elementi bisogna analizzare ogni caratteristica al fine di acquistare il modello più adatto alle proprie esigenze, sia di spazio che di facilità di gestione.

Vasca

La vasca come già accennato nell’introduzione è il contenitore in cui viene ricreato l’habitat naturale di pesci, molluschi e piante. A seconda del modello scelto è possibile acquistare vasche in cristallo, le più diffuse e le più raccomandate, o anche in vetro o plexiglas. La vasca di un acquario può avere diverse dimensioni a seconda delle esigenze di spazio dell’utente, ma soprattutto del numero e delle specie di pesci che vi dovranno vivere. Acquario vascaIn commercio sono disponibili dei formati molto piccoli che variano dai 30 ai 40 cm di lunghezza per circa 30 cm di altezza; questi formati più modesti hanno una capacità media di 20 l di acqua da poter inserire. Da queste tipologie più ridotte possiamo arrivare a grandezze molto più consistenti che oscillano anche su lunghezza di 1 m per 40 cm di altezza; in questo caso la capacità varia dai 150 ai 200 l di acqua. Ad ogni modo, la lunghezza di un acquario deve essere sempre maggiore dell’altezza. Altro particolare da non sottovalutare è il peso: un acquario grande può arrivare a pesare anche 200 kg, se consideriamo l’intero ecosistema, oltre l’acqua; quindi pensate bene a una buona base di supporto prima di acquistarlo.

Filtro

Una volta riprodotto il vostro piccolo ecosistema sarà necessario che questo si mantenga sempre pulito per evitare che si possano creare sostanze tossiche o alteranti dannose per gli abitanti. Acquario filtroEcco perché è necessario un filtro che di solito è costituito da: lana di vetro o una spugna sintetica per pulire e filtrare, carboni attivi per rimuovere sostanze contaminanti e cattivi odori e cannolicchi di ceramica per l’azione batterica, importante per la purificazione dell’acqua. I filtri più diffusi possono essere sia interni che esterni, in entrambi i casi una pompa forzerà l’entrata dell’acqua nel filtro per purificarla.

Copertura

Se la vostra intenzione è quella di poter ammirare i pesci anche dall’alto, sicuramente dovrete acquistare un acquario aperto, senza copertura; con questa tipologia si possono anche inserire piante che crescono a pelo d’acqua. Acquario chiusoSe invece volete evitare che i pesci saltino fuori sarà meglio preferire una struttura chiusa con coperchio. Infine, abbiamo quello forzato, ovvero un acquario aperto con intercapedine sotto sabbia drenata da pompa.

Accessori

Per l’allestimento e il mantenimento del vostro acquario sarà necessario acquistare separatamente, nel caso non siano inclusi, alcuni accessori molto utili che sono:

  • Aeratore: si tratta di una specie di tubo che ha lo scopo di evitare che si creino zone ristagnanti, creando il giusto equilibrio tra ossigeno, che entra appunto grazie all’aereatore, anidride carbonica rilasciata dall’acquario e azoto. Ma non sempre è necessario questo accessorio, infatti bisognerà utilizzarlo soltanto in alcune situazioni: in caso non siano presenti piante vere; durante il primo mese, lasciando il tempo alle eventuali piante di crescere; in estate con l’eccessivo caldo; e subito dopo un trattamento;
  • Sifone: per la pulizia del fondale, è necessario utilizzare quest’apposito attrezzo, che può essere a bocca, elettrico o manuale; è importante soprattutto perché anche grazie a un’accurata pulizia, l’equilibrio dell’ecosistema ricreato non verrà alterato;
  • Arredi: all’interno di un acquario, per ricreare l’ecosistema desiderato, è necessario inserire “complementi di arredo” che possono essere rocce vive, sabbia, rami, ghiaia, conchiglie, alghe ecc. Ogni elemento dovrà essere scelto in base al tipo ecosistema che si vuole creare, quindi se di acqua dolce o marino.

Illuminazione

L’illuminazione è un altro fattore fondamentale durante l’allestimento di un acquario. Un’adeguata illuminazione favorisce la fotosintesi per la produzione di ossigeno, ma non deve essere eccessiva altrimenti si produrrebbero troppe alghe. Acquario illuminazioneAll’interno di un acquario è possibile inserire diversi tipi di luci tra cui quelle LED, stilisticamente più accattivanti, e le lampade fluorescenti. È consigliabile inserire l’illuminazione un po’ alla volta durante le prime settimane, soprattutto per gli acquari di acqua salata.

Altri fattori da tenere a mente sulla scelta dell’acquario

Il prezzo è importante?

Il prezzo di un acquario di piccole dimensioni può partire dai 30/35 € per arrivare a 70/80 € a seconda del modello e del materiale utilizzato. Quelli invece più grandi, con capacità di 200 l superano senza dubbio i 300 € per arrivare a cifre molto più impegnative. Probabilmente per chi muove i primi passi nel mondo dell’acquariofilia è più opportuno cominciare con tipologie dalle dimensioni più modeste e dai prezzi più contenuti.

I materiali sono importanti?

I materiali con cui vengono realizzati gli acquari possono assumere una certa importanza, infatti è sempre preferibile il cristallo per la vasca rispetto alla plastica. La cosa più importante da verificare è che, in caso esistano parti metalliche, queste non entrino in contatto con l’acqua, perché con il tempo potrebbero rilasciare sostanze in grado di alterare il sistema ed essere così un pericolo per i pesci.

La marca è importante?

La marca non sempre è importante. Ciò che deve essere messo in primo pano durante l’acquisto di un acquario sono le sue caratteristiche, i materiali, un buon filtro e soprattutto gli allestimenti da inserire dentro, in modo da poter creare il giusto equilibrio nel piccolo ecosistema. Ovviamente marche più conosciute, oltre a qualità dei materiali e alle prestazioni, offriranno anche un design più accattivante.

Le domande più frequenti sull’acquario

Come pulire il filtro dell’acquario?

Prima di capire come pulire il filtro dobbiamo capire quando farlo. Per sapere quando è necessaria la pulizia del filtro basterà osservare con quale potenza l’acqua fuoriesca dal tubo: in caso si sia depotenziata, è probabile che si dovrà provvedere con la pulizia del filtro. Ecco i passi principali da seguire per un corretto procedimento di pulizia:

  • La lana: il primo step sarà quello di verificare le condizioni della lana; una volta estratta dal filtro dovrete strizzarla per eliminare la sporcizia. In caso resti sporca è il caso di sostituirla con lana nuova;
  • La spugna: in alcuni casi può accompagnare la lana e in altri invece può rappresentare l’unica base filtrante; ad ogni modo per pulirla basterà estrarla e strizzarla nel secchio d’acqua dell’acquario fino a quando non tornerà pulita;
  • I cannolicchi o altri filtri biologici: questi hanno lo scopo di fornire batteri per mantenere l’equilibrio del sistema marino, di conseguenza vanno puliti davvero solo in caso siano eccessivamente sporchi, altrimenti meglio non toccarli;
  • Dopo aver estratto e pulito tutte le parti del filtro è il momento di procedere con la pulizia della parte restante, poiché è probabile che si siano formate alghe al suo interno;
  • Una volta puliti tutti i componenti potrete inserire di nuovo ogni parte del filtro al suo posto e riattivarlo subito.

È bene ricordare che in un acquario si crea un piccolo mondo acquatico che, come ogni ecosistema, vive di equilibri, quindi è importante che questi equilibri non vengano mai alterati, soprattutto per i batteri benefici. In caso durante la pulizia pensiate di aver danneggiato questi piccoli organismi potrete utilizzare e aggiungere altri batteri disponibili in fiale.

Come pulire il fondale dell’acquario?

Come già accennato in precedenza, per pulire il fondale di un acquario bisognerà acquistare un sifone che verrà utilizzato a seconda della sua tipologia, quindi a bocca, elettrico o manuale. In ogni caso bisognerà eseguire i seguenti passi:

  • Munitevi di un secchio dove poter riporre eventuali residui;
  • Con un piccolo rastrello, rastrellate il fondale in modo da far risalire eventuali residui rimasti intrappolati nel substrato sabbioso;
  • A questo punto posizionate la cannula del vostro sifone a 1 cm dal fondale; non deve mai essere troppo vicina altrimenti rischiate di aspirare anche la sabbia;
  • Procedete con l’aspirazione dei residui.

Se avete deciso di comprare un sifone a bocca, certamente questo procedimento risulterà molto più lungo rispetto a quello elettrico, ma allo stesso tempo sarà meno caro in termini di costi.


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