La fotocamera è una delle prime caratteristiche che si guarda quando si vuole acquistare un nuovo smartphone. Ormai ogni istante della nostra vita può essere immortalata con un click e condivisa sui social. È per questo che, negli ultimi anni, la sfida nel settore smartphone si è concentrata proprio su questo aspetto con i produttori che cercano di offrire sempre il meglio, puntando non solo sui Megapixel ma su tutto ciò che torna intorno a una fotografia di qualità: la dimensione del sensore, la qualità dell’ottica, la stabilizzazione e soprattutto il software che elabora l’immagine.
Può capitare però che i dati pubblicizzati siano solo una trovata di marketing e non rispecchino la vera qualità fotografica dello smartphone. In altre parole, un sensore da 50 MP, se è più grande e dotato di pixel ampi, può catturare molta più luce e restituire colori più naturali e dettagli più nitidi rispetto a un sensore da 200 MP con pixel minuscoli.
In questa guida, elenchiamo i 5 migliori cameraphone del 2025 e spiegheremo come orientarsi tra tutti questi dettagli tecnici.
I modelli in classifica sono tutti top di gamma che richiedono anche un certo investimento economico, perché la qualità fotografica si fa pagare. Se siete alla ricerca di qualcosa di più conveniente, vi consigliamo di dare uno sguardo ai migliori smartphone economici.
Il migliore per foto e video: Apple iPhone 17 Pro Max 256GB
L’iPhone 17 Pro Max è punto di riferimento soprattutto per chi vuole girare video semi-professionali. Non perché abbia il sensore più grande o più megapixel, ma perché offre una stabilizzazione impeccabile e un audio pulito, oltre a una perfetta integrazione con tutto l’ecosistema Apple. Parlando di dati tecnici, qui troviamo un sensore principale da 48 MP (24 mm, f/1.78) con OIS e tecnologia sensor-shift che assicura immagini nitide anche in movimento e il nuovo teleobiettivo “tetraprism” (12MP, 48 mm, f/1.78, OIS) che offre uno zoom ottico fino a 8x. Non manca ovviamente l’ultrawide da 48 MP (13 mm, f/2.2). Per il resto, è il miglior iPhone del 2025.
Il migliore cameraphone Android: Google Pixel 10 Pro XL 256GB
Il Pixel 10 Pro XL non punta sulla quantità, ma sull’intelligenza (artificiale, per l’esattezza). Google continua a dimostrare che il software può superare l’hardware: il suo segreto è l’IA che analizza ogni scena e la “ricostruisce” in post-processing. Camera Coach, ad esempio, analizza la scena e fornisce consigli di composizione in tempo reale, sfruttando i modelli AI di Gemini. Il risultato sono foto bilanciate, con un'eccellente gestione di luci e ombre, anche senza toccare nulla. La modalità notturna è tra le più efficaci. Ottimi anche gli scatti con zoom con il teleobiettivo da 48 MP con zoom 5x. Senza contare, poi, i 7 anni di aggiornamenti garantiti e tutte le funzioni esclusive Android.
Il più versatile: Samsung Galaxy S25 Ultra 12GB / 256GB
Il Samsung Galaxy S25 Ultra si contende il titolo di miglior cameraphone Android con i Pixel di Google. Con il suo sensore principale da 200 MP, due teleobiettivi (3x e 5x) e un ultrawide da 50 MP, copre praticamente ogni scenario. A migliorare ancor di più i già ottimi scatti che le fotocamere riescono a tirare fuori ci pensa il software Samsung, basato su AI. Per chi vuole avere controllo di tutto, poi, c’è sempre la possibilità di settare tutto manualmente. Eccellenti i video, così come tutto il resto dell’esperienza quasi unica nel suo genere. Ricordiamo, infatti, che integra la S-Pen che lo rende estremamente versatile.
Il più completo: Xiaomi 15 Ultra
Lo Xiaomi 15 Ultra è lo smartphone che punta tutto sulla resa fotografica. Il suo sensore da 1 pollice firmato Leica Summilux è tra i più grandi mai montati su uno smartphone. Integra un sistema a quattro fotocamere: principale da 50 MP (f/1,63), ultra-teleobiettivo da ben 200 MP (f/2.6), teleobiettivo da 50 MP (f/1,8) e ultragrandangolare da 50 MP. Per chi vuole spingersi oltre, Xiaomi propone anche il Photography Kit, un accessorio che trasforma il 15 Ultra in una sorta di fotocamera compatta. Il kit include un’impugnatura ergonomica con otturatore fisico a doppia corsa, rotella di controllo personalizzabile, leva per lo zoom e una batteria integrata da 2000 mAh che prolunga le sessioni di scatto. In più, un adattatore da 67 mm consente di montare filtri fotografici professionali, come ND o polarizzatori, ampliando così le possibilità di scatto.
Lo zoom migliore: Vivo X200 Pro
Il Vivo X200 Pro è la piacevole sorpresa. Grazie alla collaborazione con Zeiss e alla qualità delle fotocamere, offre una resa nelle foto con zoom incredibile con un elevatissimo livello di dettaglio. Inoltre, assicura una ottima resa dei colori e dei toni della pelle molto naturale, con un effetto bokeh credibile. Sul retro, monta tre sensori. Il sensore principale da 50 MP (f/1.57 e OIS) è accompagnato da un ultragrandangolare da 50 MP (f/2.0) e un sensore da 200 MP con apertura F72.67 e OIS con zoom ottico 3.7x. Un trio che riesce a tirare fuori foto di altissima qualità, anche in condizioni di luce scarsa, basso rumore e alto livello di dettaglio.
Cosa valutare davvero nella fotocamera di uno smartphone
Quando guardiamo una scheda tecnica, sono i “grandi numeri” a saltare subito all’occhio. Ma, come dicevamo, non è solo questione di Megapixel e spesso è il numero più piccolo a offrire la qualità migliore. Ad esempio, è meglio un’apertura f/1.7 di un’apertura f/2.0. Ecco, dunque, una breve spiegazione dei dettagli tecnici delle fotocamere per smartphone.
Sensore
La dimensione del sensore è uno dei parametri più importanti, ma anche uno dei meno intuitivi. Quando leggi “1/1.3” o “1 pollice”, non si tratta di una misura diretta: più piccolo è il denominatore, più grande è il sensore. Un sensore da 1/1.3” è più piccolo di uno 1”.
Per semplificare: un sensore più grande raccoglie più luce, ha meno rumore in condizioni di scarsa luminosità, migliori prestazioni in HDR e un effetto bokeh (fondo sfocato) più naturale. Anche se il numero di megapixel è alto, se il sensore è piccolo, la qualità ne soffre. Ecco perché i modelli “Ultra” o “Pro” usano spesso sensori grandi, anche a costo di un modulo fotografico più sporgente.
Megapixel
Il numero di MP è il dato più sopravvalutato. Più megapixel non significa automaticamente foto migliori. Se il sensore è piccolo, tanti pixel si traducono in punti minuscoli che catturano meno luce e quindi creano più rumore nelle zone scure. Molti smartphone di fascia alta adottano la tecnologia pixel binning, che unisce quattro, sei o sedici pixel in uno solo, per ottenere scatti più puliti e luminosi. Così un sensore da 200 MP può produrre foto da 12 MP o 25 MP, ma con molta più qualità.
Apertura del diaframma
L’apertura indica quanta luce passa attraverso la lente. Più il numero è basso, più la lente è “aperta”: un f/1.8 lascia passare il doppio della luce di un f/2.5, migliorando le foto notturne e riducendo il tempo di esposizione.
Stabilizzazione
Chiunque abbia mai provato a fotografare in una stanza poco illuminata, sa quanto sia facile ottenere scatti mossi. E qui è la stabilizzazione a fare la differenza, una tecnologia che serve a compensare proprio quei micromovimenti involontari. La stabilizzazione digitale (EIS) è meno efficace della stabilizzazione ottica (OIS). L’EIS corregge il tremolio via software, ritagliando leggermente l’immagine: funziona, ma riduce la nitidezza e crea artefatti. La stabilizzazione ottica invece muove fisicamente le lenti (o il sensore) in direzione opposta al tremore, mantenendo l’immagine ferma anche con tempi lunghi.
Zoom
Lo zoom digitale ingrandisce l’immagine come un semplice ritaglio, riducendo la qualità. Lo zoom ottico, invece, avviene attraverso un vero teleobiettivo: sposta fisicamente le lenti per “avvicinare” il soggetto senza perdita di dettaglio. Nei cameraphone moderni troviamo anche i teleobiettivi periscopici, che possono ottenere zoom 5x o 10x riuscendo a immortalare soggetti molto lontani con una perdita di qualità davvero minima.
Software
Oggi il vero segreto di una buona foto è l’elaborazione. Il processore d’immagine (ISP) e gli algoritmi di intelligenza artificiale regolano esposizione, contrasto, rumore e bilanciamento del bianco in tempo reale. Apple, Google e Vivo, in particolare, hanno investito moltissimo in questo aspetto: due foto scattate con sensori simili possono sembrare completamente diverse grazie all’intervento del software.
Meglio uno smartphone o una reflex?
Lo smartphone non può essere equivalente né alle reflex né alle fotocamere digitali di tipo mirrorless. La tecnologia fotografica trova in questi prodotti la sua massima espressione, mentre gli smartphone di fatto la inseguono, contando sui progressi della nanotecnologia per ottenere i risultati migliori possibili. Se quello che vi interessa è fare belle foto e bei video con il cellulare, la risposta è un cameraphone.