I fattori decisivi per la scelta di un subwoofer per auto
1. Suono
Il subwoofer è probabilmente lo speaker a cui viene dedicata più attenzione in assoluto da parte degli utenti. Si tratta infatti di un componente dell’impianto audio in grado di riprodurre unicamente le frequenze più basse, dando grande profondità al suono e rappresentando un elemento fondamentale per moltissimi generi musicali. Ovviamente esistono alcuni parametri differenti da considerare se si sceglie di acquistare un subwoofer per un impianto domestico o per la propria macchina: in questa pagina ci occuperemo esclusivamente dei modelli pensati per essere posizionati in auto, per cui è necessario prestare attenzione ad alcuni fattori particolari. Il primo in realtà è sempre il più importante per un dispositivo audio, ed è ovviamente la qualità del suono. Per poterla determinare esistono alcuni parametri fondamentali da considerare.
Risposta in frequenza
La risposta in frequenza indica lo spettro di frequenze che il dispositivo è in grado di riprodurre. L’orecchio umano è in grado di percepirne una gamma abbastanza ampia, dai 20 ai 20.000 Hz. I subwoofer possono avere prestazioni differenti, coprendo anche uno spettro non udibile (solitamente percepibile solo tramite le vibrazioni prodotte dal suono), ma generalmente possono riprodurre frequenze dai 20 ai 200 Hz. Di norma, comunque, è consigliabile limitare ulteriormente questo intervallo, bloccandolo a un massimo di 100 Hz tramite un circuito (o crossover) chiamato filtro passa-basso. Questo è equipaggiato in molti subwoofer per auto di fascia medio-alta e permette di escludere la riproduzione di frequenze al di sopra di una certa soglia, di cui si faranno invece carico gli altri altoparlanti che compongono l’impianto.
Sensibilità
La sensibilità di un altoparlante in generale, e di un subwoofer nello specifico, è direttamente collegata al volume e indica la capacità di un dispositivo di convertire l’energia consumata in suono. Maggiore è la sensibilità di uno speaker, infatti, più alto sarà il volume che questo può raggiungere a parità di potenza. Questo dato è solitamente espresso in decibel (dB) e si può spesso trovare nelle specifiche di un prodotto sotto la sigla SPL (sound pressure level). Per poter ottenere questo valore viene infatti misurato il livello di pressione esercitato dal suono, posizionando appositi sensori a un metro di distanza dalla cassa. Da qui deriva una certa confusione tra sensibilità ed efficienza, che sono in realtà due parametri distinti, anche se molti produttori utilizzano indiscriminatamente i due termini. La SPL può anche risultare leggermente fuorviante, dato che spesso è il risultato di una media calcolata dai produttori e non sempre è un dato preciso. È comunque bene orientarsi su modelli che non scendono sotto gli 84 dB, mentre per chi cerca un prodotto di qualità è consigliabile scegliere un subwoofer con una sensibilità di almeno 92 dB.
Impedenza
L’impedenza è uno dei valori più importanti in assoluto da valutare quando si acquista un subwoofer per auto, dato che da essa dipende in una certa misura la compatibilità con altri componenti del proprio impianto. Questo valore viene misurato in Ohm (Ω) e indica la resistenza che il subwoofer oppone al passaggio della corrente elettrica che viene poi tradotta in suono. In parole semplici, maggiore è la resistenza, più nitido è il suono, ma più basso è il volume massimo.
Come abbiamo detto, l’impedenza è un dato da tenere in considerazione soprattutto quando si connette il subwoofer a un amplificatore: nel caso in cui questi non fossero compatibili, infatti, si rischierebbe di danneggiare irrimediabilmente l’uno o l’altro componente. Nella grandissima maggioranza dei casi, un subwoofer per auto ha un’impedenza di 2 o 4 Ohm: anche se a livello teorico una maggiore impedenza è consigliabile, soprattutto in un impianto pensato per auto la differenza effettiva non è percepibile come si potrebbe pensare. A seconda del proprio budget e dei componenti del proprio impianto è dunque possibile orientarsi sul subwoofer che meglio risulta compatibile con le singole esigenze.
2. Dimensioni
Sono due le dimensioni principali da valutare quando si intende acquistare un subwoofer, in particolare se lo si vuole costruire manualmente invece di acquistarlo già completato.
- Diametro del subwoofer: da questo dipendono in parte le prestazioni del subwoofer stesso. In commercio si trovano diversi standard, tra cui i più diffusi sono da 10, 15, 32, 38 o 46 cm, ognuno dei quali può presentare vantaggi e svantaggi. La scelta in questo caso è anche legata al genere musicale che si preferisce ascoltare: per esempio, se si ascolta prevalentemente jazz o musica classica sarà sufficiente un subwoofer di piccole dimensioni, che può offrire una risposta più rapida e precisa alle frequenze più basse proprie di questi generi. Gli amanti di rap e hip hop, invece, dovranno orientarsi su modelli più ampi, che sono in grado di offrire un risultato più adeguato a questo tipo di musica. Chi ama ascoltare un po’ di tutto, infine, si troverà meglio con una dimensione media, così da assicurare una buona resa del suono in ogni situazione;
- Spazio disponibile nella propria auto: è inutile dotarsi di un subwoofer di grandi dimensioni se non si dispone dello spazio necessario per posizionarlo correttamente. Questo non significa semplicemente avere abbastanza spazio nel bagagliaio o sotto un sedile, ma piuttosto assicurarsi che il subwoofer abbia la possibilità di spostare una quantità d’aria adeguata alle sue dimensioni, una caratteristica fondamentale richiesta per la riproduzione di frequenze molto basse. Se non si possiede un’auto molto spaziosa si otterranno dunque migliori risultati con un subwoofer dal diametro medio rispetto a uno di grandi dimensioni, che non potrebbe comunque assicurare una performance di qualità senza uno spazio adeguato.
Nel caso in cui si intenda montare manualmente un subwoofer, dopo aver selezionato il diametro più adatto alle proprie esigenze è necessario decidere con quale tipologia di cassa abbinarlo, come vedremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
3. Design
Il design di un subwoofer ha un ruolo molto importante nella scelta del modello più adatto alle proprie esigenze. In questo caso per design non si intende tanto il fattore estetico legato alla scelta dei materiali e dell’aspetto della scocca, quanto il modo in cui i vari componenti che ne fanno parte vengono realizzati. In particolare, va considerata la tipologia di cassa che si vuole utilizzare per il proprio subwoofer (se lo si intende costruire manualmente), o che viene integrata nel modello prescelto. Ci sono molti diversi tipi di combinazioni, ma le principali da tenere in considerazione quando si acquista un subwoofer per auto sono quattro. Anche se alcuni dei vantaggi e degli svantaggi sono oggettivi, va detto che alcuni aspetti sono ancora oggetto di grande dibattito tra gli audiofili più appassionati.
- Cassa chiusa: questa variante è una delle più diffuse, soprattutto perché permette di mantenere delle dimensioni molto compatte rispetto alle altre tipologie di casse, oltre ad assicurare una buona nitidezza del suono. La riproduzione risulta infatti molto precisa, anche se questo tipo di design richiede un dispendio energetico maggiore, motivo per cui molti utenti preferiscono optare per un modello reflex;
- Cassa reflex: le casse di questo tipo sfruttano una tecnica chiamata “bass reflex” e dispongono di una piccola apertura di forma circolare, grazie alla quale tutto il suono – anche quello che viene generato sul retro della cassa – viene canalizzato verso la parte anteriore della cassa. Le casse reflex hanno conosciuto una grandissima diffusione, sia perché sono più efficienti dal punto di vista dei consumi energetici, sia perché permettono di raggiungere un volume massimo più alto;
- Cassa bandpass: meno popolari, le casse bandpass offrono il vantaggio di un volume maggiore, anche se solo per specifiche frequenze. Hanno il difetto di richiedere un ingombro molto maggiore rispetto alle due tipologie precedenti, e possono risultare dunque molto scomode da posizionare in un’auto;
- Free air: non si tratta di una vera e propria cassa, dato che i subwoofer free air utilizzano il bagagliaio stesso come cassa. Sono molto facili da installare, ma la qualità del suono è decisamente inferiore rispetto a quella garantita da modelli a cassa chiusa o reflex.
4. Potenza
Comprendere esattamente quale sia la reale potenza di un subwoofer può risultare molto complesso. Per ragioni legate al marketing, infatti, la maggior parte dei produttori utilizza diverse diciture per esprimere questo dato, ognuna calcolata in modo diverso e con una valenza molto variabile. Alcuni dati andrebbero infatti assolutamente ignorati, dato che non danno alcuna reale informazione sulla potenza del proprio subwoofer, mentre altri possono aiutare a capire quale sia il modello più adatto alle nostre esigenze. Cerchiamo di analizzare le diciture più utilizzate e di capire cosa stanno ad indicare.
- Potenza RMS: questo è il dato più importante da considerare al momento dell’acquisto, poiché indica la potenza continua che il subwoofer è in grado di sostenere senza subire danni. Questo è fondamentale anche per realizzare un impianto audio uniforme senza problemi di compatibilità tra i vari componenti;
- Potenza di picco: questo dato è spesso considerato ingannevole. Viene infatti misurato con procedure diverse (raramente chiare per l’utente) a seconda della casa produttrice, e indica la potenza massima che il subwoofer è in grado di supportare per un brevissimo istante. Non è dunque rilevante se si vuole analizzare un uso continuativo dell’altoparlante;
- Potenza massima: anche in questo caso ci si trova di fronte a un dato potenzialmente molto fuorviante. La potenza massima indica infatti l’energia totale che il subwoofer consuma e non la potenza che è in grado di generare. Il consumo energetico è di solito maggiore rispetto alla potenza, per cui è evidente come un valore più elevato possa essere utilizzato dalle aziende come efficace strumento di marketing.
Altri fattori da tenere a mente per la scelta di un subwoofer per auto
I materiali sono importanti?
A differenza di molti altri dispositivi, per un subwoofer il materiale utilizzato per la realizzazione della scocca è molto importante, non solo per valutarne la resistenza, ma anche per determinare la qualità di riproduzione. Il materiale più utilizzato in assoluto è una fibra di legno a media densità, chiamata MDF, che combina un’ottima resistenza e una buona qualità del suono. Sono però disponibili diverse altre opzioni, tra cui vanno menzionati legno, alluminio e particolari fibre di vetro.
Il prezzo è importante?
I prezzi dei subwoofer per auto sono molto variabili e dipendono da molti fattori, tra cui la casa produttrice, i materiali di costruzione, le dimensioni e la potenza. I modelli di fascia bassa possono essere acquistati per poco più di 30 €, anche se non sono molto diffusi, a differenza di altri componenti audio. I subwoofer di fascia media sono invece molto più numerosi, e si attestano su prezzi che vanno dai 100 ai 200 € circa. I modelli di fascia alta possono anche superare i 300 €, ma spesso i risultati percepibili all’interno di un’auto non sono sufficientemente differenti da giustificare una spesa tanto più alta.
La marca è importante?
La casa produttrice rappresenta un elemento importante da considerare al momento dell’acquisto, non solo perché alcuni marchi possono assicurare una qualità del suono migliore, ma anche perché è molto più facile poter godere di un’assistenza clienti adeguata se dopo l’acquisto si dovessero riscontrare problemi di qualunque tipo. Tra le marche più importanti ricordiamo Pioneer, JBL, Sony, Alpine e Auna.
Quali sono i migliori subwoofer per auto del 2023?
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