Come scegliere gli auricolari true wireless
Gli auricolari Bluetooth sono ormai un oggetto posseduto dalla grande maggioranza dei consumatori. Apprezzati per la loro comodità, permettono di evitare l’ingombro dei cavi e offrono una maggiore libertà di movimento. Oggi i più desiderati sono i modelli tecnicamente chiamati “wireless autentici“, oppure in inglese “true wireless“, anche se spesso vengono semplicemente chiamati “senza fili“. Questa tecnologia è diventata particolarmente popolare dopo l’uscita nel 2016 degli AirPods, un modello che ha innovato il catalogo di cuffie Apple. L’idea di liberarsi completamente dal limite dei cavi è stata vincente e ha sancito un certo declino per i modelli Bluetooth cablati, che tuttavia mantengono una loro nicchia di ammiratori. A titolo informativo, la seguente inforgrafica illustra vantaggi e svantaggi di entrambe le tipologie:
Oggi sono presenti sul mercato moltissimi produttori, sia specializzati nel settore acustico o smartphone, sia aziende meno note in grado di mantenere i prezzi più contenuti. Per aiutarvi a decidere quali cuffie true wireless comprare partiremo dalle basi.
Cosa significa “true wireless”
Con “true wireless” si intendono auricolari che non solo non richiedono un cavo per essere collegati allo smartphone o computer, ma non sono connessi neanche tra di loro da alcun elemento fisico, per questo si parla di wireless autentico. In questo senso, bisogna considerare che, anche se i due auricolari non sono connessi da un cavo, c’è una distanza massima di separazione tra i due, che solitamente è di circa 20 cm.
Come funzionano gli auricolari true wireless
In questo tipo di cuffie Bluetooth ciascuna integra speaker, chip e batteria. Dopodiché, esistono due diverse tipologie di connessione tra esse, illustrate nell’infografica qui di seguito, che dipendono dallo standard Bluetooth integrato.
Connessione del primo auricolare al secondo
La prima modalità prevede che la sorgente audio (smartphone, tablet, computer o altro) si connetta solo a un auricolare, il quale poi a sua volta stabilisce una connessione con il secondo auricolare. In alcuni casi, se il Bluetooth è almeno di standard 5.0, si può regolare anche il volume di ciascun auricolare in modo indipendente.
Connessione di entrambi gli auricolari
In questa seconda modalità, il dispositivo sorgente stabilisce un collegamento simultaneo con entrambi gli auricolari. In questo caso il segnale può risultare più stabile. Questa tipologia di connessione è disponibile negli auricolari con tecnologia Bluetooth 5.1 o superiore.
Raggio d’azione
La distanza che separa l’utente con gli auricolari e la sorgente audio dipende dallo standard Bluetooth, dalla sua classe specifica e dagli ostacoli fisici. I dispositivi più economici arrivano a 6 m (classe 1), ma la media di mercato è di 10 m (classe 2). Alcuni auricolari sono equipaggiati con Bluetooth di classe 3 e riescono a toccare i 100 m.
Funzioni
Le funzioni a cui gli auricolari Bluetooth senza fili sono in grado di assolvere non si discostano in modo significativo da quelle offerte dagli altri auricolari. Vediamo innanzi tutto le possibilità per quanto riguarda i comandi e controlli dei device.
Controlli degli auricolari true wireless
Attualmente sono disponibili diverse tipologie di comandi con controllare le funzioni degli auricolari true wireless.
Pulsanti meccanici
Sono sempre meno comuni, visto che richiedono un certo ingombro, mentre gli auricolari wireless autentici mirano a raggiungere dimensioni sempre più ridotte; sono comunque molto affidabili. Facili da individuare al tatto, solitamente sono molto intuitivi e semplici da memorizzare.
Comandi touch
Molti modelli oggi dispongono di una superficie sensibile al tatto. Questo permette di mantenere molto contenute le dimensioni degli auricolari, ma d’altra parte può generare una certa confusione: a volte non è chiaro se il comando sia stato recepito o meno, oppure vengono registrate azioni involontarie solo per aver sfiorato l’auricolare.
Comandi vocali
Presenti solo in alcuni modelli di fascia alta, permettono di controllare le funzioni degli auricolari pronunciando comandi particolari, che vengono registrati tramite il microfono.
Collegamento multiplo
La possibilità di collegare alla stessa sorgente audio diverse coppie di auricolari dipende dallo standard Bluetooth. Più questo è avanzato, maggiore il numero di device collegabili. Ad esempio, con il “vecchio” Bluetooth 4.2 possono collegarsi anche 8 utenti insieme, ma una volta che un nono dovesse collegarsi per l’ascolto, il primo collegato in ordine cronologico viene “buttato fuori” dal sistema. L’accoppiamento multi-dispositivo, inoltre, consente ad esempio di ascoltare la musica in streaming da un device e contemporaneamente rispondere alle chiamate.
Qualità audio
La qualità del suono è uno dei primi elementi da considerare nel momento in cui si intendono acquistare delle cuffie. Oggi è possibile acquistare auricolari true wireless che non deluderanno gli estimatori dell’ascolto audio, ma il consiglio è sempre di fare una prova subito e rendere il prodotto se non siete soddisfatti dell’acustica. Vediamo quali aspetti rilevanti considerare prima dell’acquisto per cercare di capire che qualità offra un paio di auricolari true wireless.
Chipset audio e AI
Forse avrete sentito parlare della GPU (Graphic Processing Unit), il processore installato su notebook e smartphone specializzato nell’elaborazione grafica dei device. Facendo un parallelo, per avere un ottimo audio il primo passo è investire in un device che abbia un ottimo processore audio, cioè un processore di segnale digitale (in inglese Digital Signal Processor, da cui la sigla DSP) in grado di elaborare il suono su alti livelli. Algoritmi di intelligenza artificiale (AI) hanno oggi dato vita a quello che viene chiamato audio computazionale, cioè a una manipolazione audio volta a trarre il massimo dal file digitale che si sta ascoltando, a dispetto della compressione. Su questi fronti molto cambia tra un brand e l’altro, è per questo che aziende specializzate in acustica ottengono di frequente prestazioni elevate al momento del test pratico, a parità di codec e standard Bluetooth integrati con modelli proposti da brand più generalisti. Ad esempio, il processore integrato V1 di Sony, oltre all’ormai celebre chip per la cancellazione del rumore Qn1e, contiene anche l’intelligenza artificiale di aumento della qualità del suono Digital Sound Enhancement Engine Extreme (DSEE Extreme), che in caso di ascolto di file molto compressi sfrutta algoritmi proprietari Sony per ripristinare le alte frequenze perse in fase di compressione. I famosi chip Qualcomm (gli stessi dei SoC Snapdragon, installati sul 40% degli smartphone in circolazione) della serie QCC514x sono integrati nelle cuffie premium di vari produttori (tra cui Sennheiser, Jabra, OnePlus e vivo), in quanto dotati di connettività più stabile, ANC di alto livello, assistente vocale e qualità audio al top. Invece, acquistando auricolari true wireless con il chip Qualcomm QCC30xx bisogna essere consapevoli che la nanotecnologia contenuta è stata progettata per cuffie entry-level, il che significa con abbassamento delle prestazioni, per consentire l’uscita sul mercato a un buon prezzo finale.
Nel 2022 Qualcomm ha annunciato S5 e S3 Sound Platform, le sue nuove architetture audio destinate a rivoluzionare il mercato. La prima è destinata a diventare la nuova premium, con la serie QCC517x, e comprende DSP programmabile da App, audio lossless e ad alta risoluzione, Bluetooth LE Audio, ANC, audio compatibile con il gaming (latenza ultra ridotta), possibilità di registrazione in stereo (utile ai content creator) e connettività premium. La seconda, la S3, diventerà il nuovo standard entry-level, con la serie QCC307x.
Codec e standard Bluetooth
Abbiamo già visto nella nostra guida all’acquisto degli auricolari che per trasportare il suono via radio è necessario usare dei codec che lo comprimano e questo avviene manipolandone la qualità (il che comporta distorsioni e rumore) per risparmiare sulla larghezza di banda. Nonostante i più recenti standard Bluetooth abbiano visto proprio per questa ragione un aumento sulla portata di banda, il compromesso sulla qualità audio rimane, perché ci sono interferenze e ritardi (questi ultimi particolarmente inaccettabili per il gaming) che sono fisiologici del canale radio e difficili da annullare. Per questo gli audiofili dalle orecchie particolarmente sensibili saranno felici quando il nuovo codec aptX Lossless di Qualcomm, sulla carta molto promettente, inizierà ad essere integrato su auricolari e sorgenti audio.
Nell’attesa, ad oggi i migliori auricolari dal punto di vista acustico sono quelli di standard Bluetooth 5.2, il quale ha introdotto sia il codec audio LC3 (Low Complexity Communication Codec) per una resa sonora di qualità massima, sia il Bluetooth LE per l’ottimizzazione energetica.
Una qualità molto buona, ottima per la maggior parte dell’utenza consumer, è garantita anche da codec quali l’LDAC di Sony, l’aptX HD di Qualcomm e l’ALAC per gli utenti Apple, nonostante la manipolazione operata sul suono.
Batteria
L’autonomia degli auricolari true wireless è uno degli aspetti che maggiormente li svantaggiano rispetto agli auricolari Bluetooth collegati da un filo. Se la batteria di questi ultimi può raggiungere le 10 ore o più, infatti, i modelli che contano unicamente sulle connessioni wireless richiedono molta più energia, e molto raramente superano le 5 ore di autonomia con ANC (cancellazione del suono) attivato. Con l’ANC alcuni auricolari con standard Bluetooth più obsoleto si scaricano completamente nell’arco di sole 2 ore, rendendo difficile utilizzarli in mobilità per lunghi viaggi o semplicemente per normali giornate lavorative. Per ovviare a questo problema i produttori hanno introdotto una custodia rigida al cui interno si trova una seconda batteria al litio più capiente, ricaricabile tramite un comune cavo USB (USB-C nei modelli più cari) e in grado di offrire oltre 15 ore totali di autonomia. Gli auricolari possono così essere caricati ogni volta che vi vengono riposti, per un numero di cicli di ricarica che varia dall’1 ai 3. Va infine notato che alcune custodie hanno una seconda porta USB, tramite la quale è possibile collegare uno smartphone o un tablet, fungendo di fatto da caricabatterie portatile. Si tratta di una funzione indispensabile per chi è spesso in mobilità, anche se ovviamente va valutata con attenzione la capacità della custodia, dato che potrebbe assicurare non più di un singolo ciclo di ricarica, soprattutto se si possiede uno smartphone di ultima generazione.
Ricarica rapida
Proprio a causa della ridotta autonomia degli auricolari Bluetooth true wireless per molti può risultare indispensabile la funzione di ricarica rapida. Questa è in generale più comune nei modelli di fascia medio-alta e permette di assicurarsi da un’ora e mezza di riproduzione musicale con 15 minuti di ricarica fino a 2 ore di riproduzione con 5 minuti di ricarica nei modelli più cari. Se ci si trova spesso in mobilità consigliamo di prestare molta attenzione alla possibilità o meno di utilizzare questa funzione, dato che può in una certa misura risolvere il limite imposto dalla scarsa autonomia di questo tipo di auricolari.
Le domande più frequenti sugli auricolari true wireless
Quanto costano gli auricolari true wireless?
Gli auricolari Bluetooth senza fili sono generalmente molto costosi. I modelli molto economici sono solitamente realizzati da marche poco note e non offrono una qualità del suono particolarmente alta. Difficilmente si troveranno auricolari di buon livello ad un prezzo inferiore ai 100 €, raggiungendo anche cifre superiori ai 300 €. I modelli più economici, invece, non superano i 40 €, ma solitamente non hanno funzioni avanzate e non sono adatti a chi cercasse una riproduzione del suono fedele.
Quali auricolari true wireless sono meglio per le chiamate?
Tutti gli auricolari true wireless hanno almeno un microfono integrato e la maggior parte dei modelli, anche economici, permette di accettare o rifiutare una chiamata e di ricomporre l’ultimo numero presente nel registro del proprio telefono. Le chiamate sono più cristalline se i microfoni sono di tecnologia avanzata, con riduzione del rumore circostante e beamforming, cioè orientati in direzione della bocca per meglio captare la voce. Alcuni modelli avanzati hanno introdotto dei sensori vocali a conduzione ossea, per rilevare inequivocabilmente la voce di chi parla attraverso le vibrazioni prodotte sul cranio dal parlato.
Gli auricolari true wireless sono adatti per lo sport?
Gli auricolari true wireless sono nati proprio con particolare attenzione alle esigenze degli sportivi. L’allenamento è infatti una delle poche situazioni in cui anche un piccolo cavo può causare un ingombro fastidioso e potenzialmente pericoloso. I modelli più adatti per l’attività fisica intensa sono pensati per rimanere stabili anche durante allenamenti molto intensi e in generale hanno una certificazione IP (International Protection) avanzata. Anche in questo caso è bene verificare che gli auricolari rispondano alle proprie specifiche esigenze: per chi si allena perlopiù al chiuso, in palestra o nella propria casa, è sufficiente un modello resistente al sudore e dunque ai liquidi (es. certificazione IPX7), mentre chi ama gli sport outdoor potrebbe preferire degli auricolari in grado di offrire un’ottima protezione anche dalle infiltrazioni massicce di polveri (es. certificazione IP57).
Gli auricolari Bluetooth senza fili sono adatti per la TV?
La tecnologia Bluetooth precedente allo standard 5.2 non è sempre la migliore per la visione di film e serie TV. Questo perché un segnale wireless richiede inevitabilmente un tempo maggiore per essere trasmesso e ricevuto, mentre quando si utilizza una connessione cablata la velocità di trasferimento dei dati e la stabilità del collegamento sono molto maggiori. Proprio per questo utilizzando auricolari true wireless potrebbe succedere che l’audio risulti in leggero ritardo rispetto alle immagini, un difetto purtroppo estremamente fastidioso. Molto dipende anche dalla versione della tecnologia Bluetooth supportata dalla propria TV e dalla quantità di interferenze presenti in casa, che possono essere causate da tutti i dispositivi che emettono e ricevono onde radio, praticamente qualunque apparecchio moderno con funzioni smart.
Gli auricolari true wireless sono adatti per la moto?
Ci sono alcuni dettagli che rendono preferibile l’acquisto di un interfono moto: difficilmente gli auricolari true wireless, anche se con ANC, sono in grado di garantire una potenza sufficiente per far fronte ad una situazione acustica tanto estrema quanto quella di un viaggio in moto. Il che è anche un bene, perché la legge italiana vieta espressamente l’ascolto immersivo in cuffia mentre si è alla guida. Si può per legge indossare l’auricolare a un solo orecchio, per mantenere l’altro concentrato sulla guida, ma questo rovinerebbe l’ascolto, dato che l’audio viene erogato in stereo in maniera differenziata verso ogni cuffietta, tanto che vengono indicate la destra e la sinistra sugli auricolari. Inoltre il design degli auricolari true wireless non è pensato per offrire comodità anche a contatto con il casco.
Quali sono i migliori auricolari true wireless del 2023?
Copyright Klikkapromo srl – È vietato ogni sfruttamento non autorizzato