I fattori decisivi per la scelta di un subwoofer
1. Prestazioni
Il subwoofer è un componente fondamentale di qualunque impianto audio, e per molti utenti rappresenta la parte più importante a cui prestare attenzione nel momento in cui si vuole realizzare un home theatre. Il subwoofer è infatti un altoparlante dedicato alla riproduzione delle frequenze più basse, sulla cui potenza si basano non solo molti generi musicali contemporanei, ma anche innumerevoli effetti speciali utilizzati nei film d’azione o di avventura fin dagli anni ’70. Generalmente un subwoofer può essere parte di:
- un HTIB (home theatre in a box): in questo caso non è possibile sostituire il subwoofer con un modello più potente o performante;
- un impianto stereo 5.1: offre la massima flessibilità in termini di prestazioni. Se si posseggono componenti dotati di connettori RCA, infatti, è possibile non solo combinare un ampio numero di dispositivi, ma anche migliorare il proprio impianto con un subwoofer di alta qualità;
- una soundbar: può avere un subwoofer integrato o offrire la possibilità di associarne uno dotato di connettività wireless.
Sul mercato sono presenti moltissimi modelli diversi, alcuni dei quali richiedono conoscenze estremamente avanzate nell’ambito dell’Hi-Fi e un orecchio molto allenato, non solo per essere configurati correttamente, ma anche per essere apprezzati nella loro complessità. In questa pagina non ci occuperemo di modelli professionali pensati per impianti di grandi dimensioni (come per esempio sale cinematografiche), il cui costo può risultare inaccessibile per la maggior parte degli utenti, ma ci focalizzeremo su prodotti con caratteristiche facilmente individuabili e comprensibili anche da chi non ha conoscenze specifiche e cerca un subwoofer per uso domestico. Nei paragrafi seguenti cercheremo di analizzare le specifiche tecniche principali che determinano le prestazioni di un subwoofer.
Potenza
La potenza di un subwoofer è una delle caratteristiche su cui esiste maggiore disinformazione in assoluto. È anche una specifica che diventa un potente strumento di marketing per i produttori, dato che un valore molto alto tende generalmente a invogliare gli utenti poco esperti ad effettuare un acquisto. Purtroppo, spesso il dato fornito in merito alla potenza di un subwoofer può essere fuorviante e poco significativo in termini di prestazioni reali del prodotto. Vediamo una lista dei principali valori da valutare (o da ignorare) prima dell’acquisto di un subwoofer:
- Potenza RMS: misurata in watt, è la più importante da considerare e indica la potenza continua che il subwoofer è in grado di sostenere senza subire danni;
- Potenza di picco: si tratta di un dato spesso ingannevole, misurato in modi diversi a seconda del produttore, che indica la potenza massima che il subwoofer è in grado di supportare per un brevissimo istante;
- Potenza massima: questo dato non è in realtà legato alla potenza del subwoofer, indicando piuttosto l’energia totale che questo consuma. Anche in questo caso il risultato può essere molto fuorviante, dato che normalmente il consumo energetico è maggiore rispetto alla potenza vera e propria degli altoparlanti.
Risposta in frequenza
La risposta in frequenza indica lo spettro di frequenze che un altoparlante è in grado di riprodurre. Come già sottolineato, il subwoofer è utilizzato per la riproduzione e l’amplificazione delle frequenze più basse, anche se queste possono variare a seconda del modello prescelto. I subwoofer più diffusi per uso domestico si attestano normalmente sui 20 – 200 Hz, ma esistono anche prodotti professionali in grado di raggiungere una frequenza minima di 18 Hz (dunque già al di fuori dello spettro udibile dall’orecchio umano), e una massima che non supera gli 80 Hz.
Anche se può sembrare controintuitivo, una risposta in frequenza meno ampia è indice in questo caso di maggiore qualità del subwoofer, ma ovviamente sarà necessario dotarsi di un impianto audio molto più complesso per poter completare tutto lo spettro di frequenze che consente di riprodurre fedelmente una traccia musicale.
Dimensioni degli altoparlanti
Le dimensioni degli altoparlanti che compongono un subwoofer sono un ulteriore elemento che genera spesso dubbi e confusione negli utenti. Sul mercato è possibile reperire una grande varietà di prodotti, con altoparlanti (o coni, nel caso del subwoofer) che possono avere un diametro dai 10 cm fino a oltre 80 cm (dai 4 ai 36 pollici circa). Per un uso domestico le dimensioni più diffuse non superano i 30 cm, generalmente più che sufficienti per un home theatre posto in una stanza di medie dimensioni. È vero che maggiore è il diametro dei coni, migliore è la resa dei bassi, che rispetto alle frequenze più alte richiedono uno spostamento d’aria molto maggiore. Tuttavia, attualmente esistono anche design che puntano ad aumentare la possibilità di movimento del cono stesso, più che il suo diametro, consentendo di mantenere dimensioni più contenute e un design più adatto a spazi meno ampi.
2. Amplificazione
Come vale per tutti i diffusore acustici, anche i subwoofer hanno ovviamente bisogno di essere amplificati. Per questo possiamo distinguere due diversi tipi di subwoofer: attivi e passivi.
Subwoofer attivi
Un subwoofer attivo è dotato di un sistema di amplificazione integrato che offre alcuni vantaggi importanti. In primo luogo, non richiede l’utilizzo di un ulteriore dispositivo e l’acquisto di un amplificatore esterno, assicurando un risparmio sia in termini di spazio che di spesa. Inoltre, i subwoofer attivi permettono di regolare manualmente diversi parametri che non sono di solito equipaggiati negli amplificatori esterni, sfruttando semplici comandi posti sul retro della cassa.
Subwoofer passivi
I subwoofer passivi non dispongono invece di alcun sistema di amplificazione integrato e richiedono l’utilizzo di un dispositivo esterno. È necessario dunque selezionare un amplificatore compatibile con il proprio subwoofer, che permetta possibilmente di modificarne e gestirne alcune caratteristiche. Solitamente i subwoofer che fanno parte di sistemi home theatre (esclusi quelli di fascia più alta) dipendono da un unico amplificatore principale che non offre un ampio margine di personalizzazione.
3. Funzioni
Molti subwoofer oggi sono equipaggiati con alcune funzioni che permettono di migliorarne le prestazioni, di aumentarne il grado di personalizzazione o semplicemente di renderli sempre più semplici da utilizzare, anche per gli utenti meno esperti.
Volume e crossover
La possibilità di regolare il volume e il crossover è una delle più basilari, anche se quest’ultimo è di solito gestibile solo dai subwoofer attivi. Il crossover è un circuito che permette di separare le frequenze che insieme compongono un suono, indirizzandole verso il giusto altoparlante. Se è possibile regolarlo manualmente, va impostato sul valore al di sotto del quale ogni frequenza deve essere riprodotta dal subwoofer, mentre gli altri altoparlanti che compongono il proprio sistema audio verranno assegnati a frequenze più alte. Questo permette, soprattutto a chi dispone di impianti complessi, di distribuire in modo ottimale l’intero spettro che compone il suono, assicurandone una migliore resa.
Adattamento all’ambiente ed equalizzatore
A seconda dell’ambiente in cui viene posizionato il subwoofer, esistono alcuni parametri che possono essere modificati per poter migliorare la qualità del suono e della riproduzione. Alcuni subwoofer dispongono addirittura di un microfono integrato, che permette una regolazione automatica di diverse specifiche, mentre altri offrono la possibilità di applicare filtri (chiamati low-pass e high-pass) pensati per evitare che il subwoofer e altri altoparlanti che compongono l’impianto riproducano le stesse frequenze, causando sovrapposizioni. Alcuni modelli sono anche dotati di un particolare tipo di equalizzatore, chiamato parametrico, in grado di adattare la risposta in frequenza a seconda dello spazio circostante. Si tratta dunque di funzioni avanzate che possono fare una grande differenza nella resa del suono.
Connettività wireless
Nonostante i grandi avanzamenti compiuti dalle tecnologie senza fili, i risultati migliori si ottengono ancora tramite connessioni cablate. Tuttavia, per tutti coloro che non sono alla ricerca di un impianto audio in altissima fedeltà e vogliono semplicemente equipaggiarsi con un home theatre di buon livello, possono optare per un sistema wireless. Generalmente i subwoofer di questo tipo possono essere connessi tramite Bluetooth, per esempio, a una soundbar, evitando l’ingombro dei fili e garantendo comunque una migliore resa dei bassi.
4. Design
La struttura di un subwoofer non rappresenta unicamente un fattore estetico, anche se esistono pareri molto discordanti sull’effetto che questa comporta sulla qualità del suono.
Cassa chiusa o reflex?
Come tutti gli altri tipi di diffusore acustico, il subwoofer è generalmente inserito in una cassa (solitamente un cubo o un parallelepipedo) che può essere completamente chiusa oppure presentare una piccola apertura circolare. In questo caso la cassa viene chiamata reflex, perché realizzata con una tecnica detta appunto “bass reflex“, che permette di canalizzare verso il lato frontale della cassa anche il suono generato dall’altoparlante verso il fondo della cassa stessa. Oggi la maggior parte delle casse presentano proprio questo design, anche se molti dibattono sull’effettiva efficacia di questo metodo. Vediamo le caratteristiche che si considerano tipiche di entrambe le strutture:
- Cassa chiusa: può avere dimensioni inferiori e garantire una riproduzione dei bassi più accurata, ma richiede un maggiore consumo energetico per mantenere i bassi a un volume più alto;
- Cassa reflex: la riproduzione dei bassi può risultare meno accurata, tendenzialmente il volume è più alto e la cassa è più ingombrante. Tuttavia, offre una maggiore efficienza energetica, richiedendo consumi inferiori rispetto al design chiuso.
Va comunque considerato che questi risultati non sono sempre estremamente evidenti, per cui è possibile sperimentare prestazioni diverse a seconda del modello prescelto e dell’ambiente in cui lo si testa.
Materiali
I subwoofer necessitano di una cassa (o cabinet) piuttosto resistente, dato che la riproduzione delle frequenze più basse produce un grande spostamento d’aria ad alta pressione. Proprio per questo l’interno della cassa è solitamente rinforzato con un’intelaiatura particolare, che permette di distribuire uniformemente la pressione evitando danni sia al cabinet che all’altoparlante stesso. Esistono casse realizzate con materiali molto diversi tra loro, tra cui legno, alluminio o speciali fibre di vetro, ma i più popolari sono MDF e OSB.
- MDF (medium-density fibreboard): indica una pannello di fibra di legno a media densità. Realizzato con scarti di lavorazione del legno, può avere spessori diversi, e rappresenta uno dei materiali migliori per la realizzazione di cabinet resistenti e allo stesso tempo in grado di offrire una buona qualità del suono;
- OSB (oriented strand board): letteralmente un “pannello di scaglie orientate“, è formato da lamelle di legno di forma e dimensioni diverse incollate tra loro e compresse. Anche in questo caso si possono avere spessori e forme diverse, permettendo una buona flessibilità nella realizzazione di cabinet con caratteristiche differenti.
La marca è importante?
La casa produttrice è sempre un elemento fondamentale da considerare nella scelta di un qualunque componente audio per il proprio impianto. Questo non solo per la qualità effettiva dei materiali, per la resa del suono e la durabilità del prodotto, ma anche per l’assistenza post vendita che alcuni marchi sono in grado di garantire. In particolare, nell’ambito dei subwoofer si sono distinti Polk, Elac e Klipsch, ma anche altri marchi noti come Yamaha, Pioneer, Sonus, Bose e Samsung possono offrire un catalogo di prodotti estremamente valido e adatto alla maggior parte degli utenti.
Ricordiamo inoltre che se si possiede già un impianto home theatre di base sarà più semplice evitare problemi di compatibilità associando un subwoofer dello stesso marchio.
Il prezzo è importante?
Oggi è possibile reperire facilmente subwoofer appartenenti a ogni fascia di prezzo. Generalmente i più economici si attestano intorno ai 100 €, con altoparlanti dal diametro limitato e una struttura adatta ad ambienti di piccole dimensioni. Una fascia media si può individuare in prodotti dai 200 ai 400 €, con caratteristiche molto variabili che talvolta includono anche alcune possibilità di regolazione manuale. La fascia più alta può invece arrivare a cifre molto al di sopra di un budget medio, giustificate però dalla qualità dei componenti, dalle ampie possibilità di regolazione del suono e dalle prestazioni generali del prodotto.
Quali sono i migliori subwoofer del 2023?
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