I migliori robot lavavetri del 2024

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Dati tecnici

Pulizia

A secco, a umido

A secco, a umido

A secco, a umido

A secco, a umido

A secco, a umido

Finestre min.

40 x 30 cm

n.d.

40 x 30 cm

35 x 35 cm

n.d.

Modalità di pulizia

Rapida, profonda, precisa, bordi, macchie

Auto (N, Z, Z+N), manuale, a secco

Rapida, profonda, spot

Auto (N, Z, S), manuale, a secco

Auto (N, Z, S), manuale

Controllo remoto

App

App, telecomando

App

Telecomando

Telecomando

Pezzuola

1, fissa

1, fissa

1, fissa

2, rotanti

2, rotanti

Riconoscimento bordi

n.d.

Batteria di sicurezza

110 min

30 min

20 min

20 min

Punti forti

Funzionamento a batteria

Buon sistema di sicurezza

Perfetto per vetrate e vetrine

Riconosce da solo il livello di sporco

Serbatoio per acqua e detergente

Spruzzo antigocciolamento

Cinque modalità di pulizia

Tanti sistemi di sicurezza

Spruzzo automatico e manuale

Corda di sicurezza da 4 m

Base portatile funziona come ancora

Può pulire anche le piastrelle

Aspirazione potente

Rallenta in prossimità dei bordi

Con telecomando

Più veloce e potente rispetto a Winbot W1

Batteria di sicurezza in caso di black out

Navigazione a fasce parallele

Numerosi sistemi di sicurezza

Punti deboli

Prezzo elevato

Prezzo molto alto

Nessuna funzione avanzata

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Come scegliere un robot lavavetri

Di tutte le pulizie domestiche lavare i veri è forse una tra le più faticose e tediose, soprattutto per chi ha la fortuna di avere grandi finestre, vetrate o le vetrine di un negozio da pulire. Quelli elencati sono tutti casi in cui può valere la pena di prendere in considerazione l’acquisto di un robot lavavetri, un’invenzione relativamente recente che sta rapidamente raggiungendo la maturità.

Robot lavavetri
Per tutti gli altri casi potreste prendere piuttosto in considerazione l’acquisto di un pulisci vetri: non è un apparecchio completamente autonomo come il robot lavavetri, ma facilita e velocizza notevolmente la pulizia periodica delle finestre.

In questa guida all’acquisto ci occupiamo però di robot lavavetri: vi spiegheremo come funzionano, che funzioni hanno e che differenza c’è tra un modello di fascia alta e uno di fascia bassa.

Come funziona un robot lavavetri

Vi sarà probabilmente già capitato di vedere qualche video sui social di questi robottini in funzione e di chiedervi come facciano ad arrampicarsi sul vetro. Il segreto non è chissà quale nuova tecnologia, ma la semplice aspirazione: i robot lavavetri montano piccoli motori aspiranti analoghi a quelli dei robot aspirapolvere, tanto che anche la suzione generata è quasi la stessa. Un robot lavavetri può infatti toccare i 3.000 Pa al massimo, la stessa potenza aspirante di un robot aspirapolvere di fascia bassa.

Robot lavavetri come funziona
La distanza ravvicinata dal vetro e la creazione di una “camera d’aspirazione” (che sia sotto i pad rotanti o racchiusa dalla pezzuola in microfibra) aiutano il robottino a stare appiccicato alla superficie. Il movimento lungo il vetro può avvenire o per mezzo di cingoli gommati o attraverso la rotazione delle pezzuole in quei modelli che ne montano due tonde girevoli. La pulizia può essere a secco o a umido, ma non tutti i robot lavavetri hanno un serbatoio a bordo che gli permetta di spruzzare il detergente sulla superficie: in questi casi è richiesto un intervento manuale se si vogliono usare acqua o detergente per pulire più a fondo.

Tipologie di robot lavavetri

Al momento sono sostanzialmente due i tipi di robot lavavetri in commercio: quelli che potremmo definire di “prima generazione“, più semplici ed essenziali, con due pezzuole rotanti; e quelli più moderni, la “seconda generazione“, in grado di pulire anche a umido e con una sola pezzuola fissa. Vediamo le differenze prima in una tabella esemplificativa e poi spiegate nel dettaglio:

  1ª generazione 2ª generazione
Pezzuola/e 2 rotanti 1 fissa
Aderenza Minore Maggiore
Pulizia a secco
Pulizia a umido No
Riconoscimento bordi No
Sistema di navigazione Peggiore Migliore
Modalità speciali No

Prima generazione: pezzuole rotanti

Questi robottini, leggeri e di forma allungata, montano due pad in microfibra che, ruotando, non solo puliscono il vetro, ma spostano anche il robot lungo la superficie. Le funzioni sono in generale molto poche, infatti di solito è possibile solamente decidere come il robot si debba muovere lungo il vetro e null’altro. A bordo spesso non è integrato un serbatoio per il detergente, per cui di base la pulizia avviene a secco: si tratta più di un’energica spolverata che non di un lavaggio vero e proprio.

Robot lavavetri pezzuole rotanti
Si possono ottenere risultati migliori inumidendo i panni rotanti e/o spruzzando del detergente per vetri direttamente sulla superficie prima del passaggio del robot. Bisogna fare attenzione ai vetri con sporco incrostato: su di essi il robottino, la cui potenza aspirante è piuttosto debole, può non aderire perfettamente e cadere. È necessario in questi casi eliminare preventivamente a mano il grosso dello sporco. In quanto a sistemi di sicurezza, infine, cordicella e batteria d’emergenza sono sempre presenti, ma solitamente manca il riconoscimento dei bordi.

Seconda generazione: pezzuola fissa

La nuova generazione di robot lavavetri migliora diversi aspetti rispetto alla precedente. Innanzi tutto, i nuovi modelli hanno tutti un serbatoio a bordo per l’acqua e/o il detergente e in totale autonomia possono effettuare anche la pulizia a umido. In secondo luogo, sono in grado di muoversi in maniera più precisa grazie a un sistema di navigazione migliorato, ai cingoli gommati e alla maggiore potenza aspirante. Grazie a quest’ultima sono anche in grado di mantenere meglio l’aderenza anche su vetri incrostati (è comunque sempre necessario pulire preventivamente l’area su cui si intende attaccare il robot come posizione di partenza).

Robot lavavetri pezzuola fissa
Anche le funzioni sono un po’ più sofisticate: oltre al senso di marcia si possono scegliere modalità particolari, come quella rapida per vetri poco sporchi o quella “spot” per i vetri particolarmente bisognosi. A prima vista potrebbe sembrare uno svantaggio l’uso di un’unica pezzuola fissa anziché rotante, ma la potenza aspirante significativamente maggiore permette al robot di passarla sul vetro molto energeticamente, compensando l’assenza del movimento rotatorio.

Modalità di pulizia

Un robot lavavetri è sempre comandato in remoto tramite un telecomando o, nei modelli più sofisticati, alternativamente tramite un’apposita app. Quale che sia il sistema di comando, è sempre possibile scegliere tra diverse modalità di pulizia, dalle più semplici alle più sofisticate.

Senso di marcia

Nei modelli più semplici ed economici è possibile solamente decidere quale debba essere il senso di marcia del robot: dal basso verso l’alto (talvolta chiamata anche modalità a “N”), da destra verso sinistra (modalità “Z”) o da sinistra verso destra (modalità “S”).

Robot lavavetri senso di marcia

Modalità “loop”

Si tratta di una modalità presente su alcuni modelli di fascia media che permette di pulire più a fondo i vetri particolarmente sporchi: con questa modalità il robottino ripassa infatti anche fino a 10 volte sullo stesso punto prima di avanzare al successivo.

Modalità rapida

Presente soltanto sui modelli di fascia alta, questa modalità comporta una pulizia più veloce e leggera ed è pertanto l’ideale su vetri poco sporchi.

Pulizia a secco o a umido

Nei robot con serbatoio integrato in cui caricare il detergente è sempre possibile scegliere se fare una pulizia a secco o se usare il detersivo.

Robot lavavetri pulizia a umido
I robot lavavetri senza serbatoio puliscono ovviamente soltanto a secco, ma è sempre possibile inumidire la pezzuola e/o il vetro con del detergente se si desidera una pulizia più profonda. In questo caso è però chiaro che il robot non possa essere completamente autonomo.

Sistemi di sicurezza

Dovendo muoversi su superfici verticali è naturale che i robot lavavetri abbiano bisogno di svariati sistemi di sicurezza che permettano loro di non cadere in qualunque circostanza. Vediamo i principali.

Corda di sicurezza

Tutti i robot lavavetri, nessuno escluso, hanno in dotazione una cordicella utile per assicurarli a un punto fisso della casa. Usare la corda di sicurezza è particolarmente importante se c’è la possibilità che il robot cada da un’altezza considerevole, ad esempio se deve pulire l’esterno delle finestre ai piani alti.

Robot lavavetri corda di sicurezza
Per il fissaggio della corda sono di solito inclusi o un semplice moschettone o una ventosa con pompetta da appiccicare al vetro stesso su cui il robot è al lavoro.

Sensore di riconoscimento dei bordi

Tutti i robot lavavetri riconoscono senza problemi il telaio di una finestra, ma non tutti sono capaci anche di riconoscere i bordi di tutte quelle installazioni dove un telaio o una cornice non ci sono. Se avete balaustre in vetro senza cornice, docce con parete in vetro fissa e senza telaio o altri elementi d’arredo simili, preferite un robot che sia espressamente in grado di riconoscere dove finisca il vetro. In caso contrario il robot non si ferma in tempo, perde aderenza e inevitabilmente cade.

Gruppo di continuità

Salvo poche eccezioni che si stanno affacciando sul mercato, i robot lavavetri sono alimentati via cavo: in caso di blackout smettono dunque di lavorare, col rischio di cadere anche da un’altezza pericolosa. Per ovviare a questo problema quasi tutti i modelli hanno a bordo una piccola batteria che funziona come un gruppo di continuità: entra in azione tempestivamente se cessa l’alimentazione dalla presa di corrente e mantiene attivo il motore aspirante per 20, massimo 30 minuti. Se vi trovate in casa, questo vi dà il tempo di staccare il robot dal vetro ed evitargli una caduta.

Le domande più frequenti sui robot lavavetri

Posso usare il robot lavavetri su altre superfici?

La risposta è : un robot lavavetri si può usare anche su altre superfici dure verticali, come piastrelle in ceramica o in pietra naturale levigata. Le pareti piastrellate della cucina e del bagno possono dunque venire pulite con questo apparecchio. Fate attenzione: più ruvida è la superficie, più problematico può essere per il robot mantenere l’aderenza.
I modelli della prima generazione, con una potenza aspirante più bassa, possono volendo essere usati anche sui pavimenti, a patto che siano stati aspirati in precedenza (non c’è un serbatoio per la raccolta della polvere).

Esistono robot lavavetri a batteria?

Al momento in cui scriviamo (febbraio 2024) i modelli alimentati unicamente a batteria sono ancora molto pochi: il migliore e più prominente è il Winbot di Ecovacs, che porta il concetto stesso del robot lavavetri su un ulteriore livello di efficienza. Il prezzo però è al momento ancora molto elevato.

Quanto costa un robot lavavetri?

A proposito di prezzi, questi non sono mai al di sotto dei 100 €, nemmeno per i modelli in assoluto più semplici.
Il prezzo di partenza per un robot della “prima generazione“, con pulizia a secco e due pad rotanti, è di 130 € e può raggiungere i 190. I meno sofisticati tra i modelli della “nuova generazione“, con pulizia a umido e pezzuola in microfibra fissa, costano circa 160 €; i migliori in assoluto possono però anche superare i 300 €.

Quali sono le migliori marche di robot lavavetri?

Al momento i nomi di punta in questo settore sono solo due: Ecovacs, che forse conoscerete già per i suoi interessantissimi robot aspirapolvere, e Cecotec, un brand poco conosciuto nel nostro Paese, ma dall’anima europea (la sede è in Spagna, dove avviene la progettazione). Se volete acquistare un robot della nuova generazione, più efficiente, vi raccomandiamo di orientarvi verso una di queste due marche. Se vi accontentate invece di un robottino del vecchio tipo, potete serenamente scegliere una delle tante marche minori che si trovano online e risparmiare così un po’.