Come scegliere il tritatutto: guida 2025

Scopri anche la nostra classifica e confronta i migliori tritatutto del 2025

Come scegliere il tritatutto: guida 2025

Il tritatutto elettrico è uno di quei piccoli elettrodomestici facilissimi da utilizzare e che velocizzano la vita in cucina, permettendo di tritare in pochi secondi alimenti quali prezzemolo, aglio, sedano, carne etc. Sul mercato ne esistono di tantissimi tipi, ciascuno con caratteristiche tecniche e strutturali diverse, e per questo vogliamo guidarvi nell’analisi dei criteri più importanti da considerare per acquistare il modello più adatto a voi.
Se volete conoscere i migliori modelli di tritatutto in commercio, date un’occhiata alla nostra classifica:

Tritatutto o frullatore?

I tritatutto, i frullatori, i frullatori ad immersione e i robot da cucina sono tutti strumenti utili nella preparazione degli alimenti, ma ognuno di questi elettrodomestici è più adatto rispetto agli altri ad effettuare determinate preparazioni.
Sia il tritatutto, sia i frullatori (classici o a immersione) possono essere utilizzati per liquefare, passare o amalgamare gli alimenti, ma le lame dei frullatori li rendono meno adatti per tagliare ingredienti solidi particolarmente duri e sono quindi più indicati per preparare zuppe, salse o frullati.
I robot da cucina sono invece la versione “evoluta” dei tritatutto perché hanno un motore più potente che permette loro di lavorare quantità maggiori di alimenti e più a lungo, inoltre hanno in dotazione dischi diversi che consentono di effettuare tipi di taglio differenti. Naturalmente, anche il prezzo riflette queste caratteristiche. Esistono inoltre dei modelli di tritatutto che, per la loro potenza e gli accessori inclusi, possono essere considerati degli ibridi tra tritatutto e robot da cucina; ne è un esempio il Kenwood MultiPro Go.

Quali tipi di tritatutto esistono?

A voler essere pignoli, anche la macro-categoria del tritatutto potrebbe essere suddivisa in due sottocategorie in base alla struttura. Non si tratta poi di un dettaglio così trascurabile, perché incide sulla comodità del prodotto.

Tritatutto a bicchiere

La differenza sta nella posizione del motore: alcuni produttori infatti preferiscono collocare il motore in cima alla struttura, e in questo caso il recipiente ha normalmente una forma più allungata, che si potrebbe definire “a bicchiere“. Il vantaggio di questa struttura, di più recente diffusione, è evidente nei modelli con più lame scaglionate verticalmente, perché permette di inserire all’interno del recipiente anche alimenti più lunghi, come le carote ed il sedano, senza bisogno di tagliarli prima in piccoli tocchetti.

un tritatutto a bicchiere Imetec
Nei modelli dotati invece solo di doppia lama questa struttura è meno prestante, perché è più facile che, a causa del minor spazio, le lame non riescano a raggiungere tutti i pezzi e si crei un tappo fra gli ingredienti ancora da tritare e quelli già tritati.

Tritatutto classico

Nei tritatutto classici invece il contenitore è inserito su una struttura fissa ed ha una forma più schiacciata, a vaschetta. Le lame e gli ingredienti hanno dunque generalmente uno spazio maggiore dove muoversi, riuscendo così raggiungere tutti gli ingredienti: per contro, il contenitore basso non è l’ideale per le preparazioni che crescono di volume come, ad esempio, la panna.

un tritatutto Moulinex nero con motore posizionato in basso
Un’altra conseguenza è il maggior peso ed ingombro che i tritatutto tradizionali hanno rispetto a quelli a bicchiere, ma va detto anche che hanno solitamente motori più potenti ed è quindi comprensibile che siano un po’ più ingombranti. Mentre quindi quelli a bicchiere sono più facili da riporre anche su scaffali alti e occupano uno spazio ridotto, quelli tradizionali possono arrivare a pesare anche qualche chilo e hanno bisogno di uno spazio più grande.

Quali lame e accessori ha il tritatutto?

Una differenza considerevole fra un modello ed un altro la fanno le lame in dotazione, le quali devono essere valutate con cura prima di procedere all’acquisto per essere sicuri che svolgano il loro compito in maniera adeguata e siano adatte al tipo di ingredienti che pensate di tritare. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche che possono avere le lame di un tritatutto e quali tipi di lame si possono trovare in dotazione oltre a quella principale.

Materiale

La primissima caratteristica che un tritatutto dovrebbe avere sono lame ben affilate e resistenti, in modo che non si rovinino dopo breve tempo e che il trito risulti fine ed omogeneo.

lame sfalsate di un tritatutto
Per questo motivo le lame dovrebbero sempre essere in acciaio inox, un materiale resistente e inossidabile che mantiene l’affilatura a lungo.

Numero

Anche la quantità di lame di cui è dotato il tritatutto non è da sottovalutare. Non esistono infatti solo i modelli a doppia lama (per quanto rimangano comunque i più comuni), ma anche a quattro o addirittura a sei lame. Chiaramente, maggiore è il numero delle lame, minore è il tempo di tritatura necessario e maggiore la varietà degli ingredienti che si possono sminuzzare (le lame da sole non bastano, è necessaria anche un’adeguata potenza del motore, ma di questo parleremo più avanti). Ad esempio, un tritatutto a sei lame può tritare anche dei bocconcini di carne o dei pezzi di carota. L’importante è ricordarsi di tagliare grossolanamente qualunque ingrediente prima di versarlo nel recipiente per facilitare e velocizzare il processo.

Disco emulsionante

Il tritatutto è un apparecchio che si presta bene anche alla preparazione della maionese o della panna montata, perciò, oltre a valutare il numero di lame presenti, si dovrebbe considerare anche la presenza di questo accessorio, da sostituire alle lame quando si voglia preparare una salsa che richieda un’emulsione veloce.

disco emulsionante di un tritatutto

Spatola

Rara da trovare in dotazione, ma tuttavia molto utile, la spatola consente di rimuovere agevolmente gli ingredienti tritati, in particolare quelli attaccati alle pareti o sul fondo del recipiente, senza però graffiare il contenitore.

Lama tritaghiaccio

Alcuni modelli particolarmente potenti includono tra gli accessori in dotazione anche un’apposita lama tritaghiaccio: in questi casi è sempre bene tenere a mente che se si utilizza la lama normale per tritare grandi quantità di ghiaccio essa si potrebbe a lungo andare rovinare.
Se ci si orienta all’acquisto di un prodotto prevalentemente per fare da tritaghiaccio consigliamo però di prendere piuttosto in considerazione l’acquisto di un robot da cucina con accessorio apposito per questa funzione, in modo da essere sicuri di non avere problemi di surriscaldamento del motore.

Prestazioni del tritatutto

Una volta completata la valutazione delle lame è bene informarsi sulla potenza del motore del tritatutto che intendiamo acquistare. Questo dettaglio, a cui troppo spesso non si dedica particolare attenzione, dà invece moltissime informazioni necessarie a comprendere la versatilità del modello preso in considerazione. Ci sono infatti diversi aspetti legati all’uso del tritatutto che dipendono proprio dalla potenza del suo motore.

Varietà degli ingredienti

La prima cosa che la potenza del motore indica è quali ingredienti il tritatutto sia in grado di sminuzzare senza problemi e senza che il motore si sforzi eccessivamente. I modelli disponibili sul mercato hanno una potenza che va dai 200 ai 1000 W.
Va da sé quindi che a tale range corrisponda anche una maggiore o minore versatilità. Se avete in mente di tritare principalmente erbe o verdure può essere sufficiente un modello da appena 400 W. Se invece intendete farne un uso ampio e differenziato e quindi tritare ad esempio anche pezzi di carne o formaggi, allora dovete orientarvi su modelli con una potenza superiore ai 500 W. Un modello molto potente come il Kenwood Duo Prep, pensato per essere usato anche per macinare i chicchi di caffè e i semi, raggiunge invece una potenza di 800 W.

Tempo di utilizzo

Un’altra informazione interessante relativa alla potenza del motore è il suo tempo di utilizzo, ovvero per quanti minuti consecutivi sia possibile utilizzare il tritatutto senza che l’apparecchio abbia problemi di surriscaldamento.
Non esiste un’indicazione precisa perché molto dipende dal tipo di ingredienti che si vogliono tritare: ad esempio, con un modello poco potente a due lame potrebbe forse essere possibile tritare anche dei bocconcini di carne, ma il tempo che la macchina impiegherebbe sarebbe molto lungo e lo sforzo compiuto dal motore talmente grande da causarne il surriscaldamento, se non addirittura la fusione.

un tritatutto Imetec con all'interno delle mandorle
Il discorso vale però anche al contrario: ad esempio, per tritare alimenti delicati come i funghi un tritatutto da 1000 W potrebbe essere eccessivo, perché il calore prodotto dal movimento delle lame potrebbe riscaldare anche i funghi stessi, oppure tritarli in maniera talmente fine da renderli del tutto inutilizzabili.
Per questo motivo è sempre bene valutare l’utilizzo che volete fare di questo elettrodomestico e scegliere di conseguenza il modello adatto a voi.

Velocità di lavorazione

In alcuni modelli la potenza del motore è modulabile ed è possibile scegliere fra due livelli di velocità. Si tratta di una caratteristica particolarmente utile soprattutto nei modelli con una potenza alta, perché in questo modo è possibile regolare la velocità delle lame in relazione al tipo di alimento che volete tritare, caratteristica che non sarebbe necessaria in un modello a bassa potenza.

un tritatutto imetec con all'interno dei cubetti di parmigiano
Sempre facendo l’esempio dei funghi, in un tritatutto molto potente, ma che permetta di impostare una velocità maggiore o minore delle lame, il problema di rovinare i funghi non si pone, perché basta semplicemente selezionare il livello più basso.
Chiaramente i modelli con più velocità sono più versatili e quindi da preferirsi ai modelli in cui invece è presente un solo livello.

Caratteristiche del recipiente

Non bisogna poi commettere l’errore di sottovalutare le caratteristiche del recipiente. Anche questo componente infatti non è sempre uguale da modello a modello. Vediamo quali sono i parametri a cui fare attenzione.

Capacità

Innanzitutto è bene considerare la capacità a seconda del tipo di tritatutto che state cercando: se volete un elettrodomestico in grado di dare un piccolo aiuto in cucina tritando il prezzemolo o il basilico, oppure una macchina in grado di tritare qualunque ingrediente, la capacità del recipiente deve essere adeguata all’uso che ferete del tritatutto. Poiché non si tratta di frullatori non vi dovete aspettare una capienza esorbitante, ma dovete tener conto che in genere questa può variare da 0,2 a 1,5 l. Questa misura influenza non solo la quantità finale di trito che è possibile ottenere, ma anche la quantità e la grandezza degli ingredienti che si possono inserire: per fare un esempio concreto, se volete tritare del sedano per il soffritto dovrete prima affettarlo grossolanamente a mano prima di inserirlo nel recipiente. Più questo è capiente, meno tempo richiede l’affettatura a mano perché si possono inserire anche pezzi un po’ più grandi.

Materiale

Per quanto riguarda il contenitore, i modelli tradizionali sono generalmente in plastica. Questo materiale ha infatti il vantaggio di essere leggero ed economico. Il vetro è in genere preferito invece nei tritatutto da collegare alla base del mixer o nei frullatori perché più resistente. Sia il vetro, sia la plastica sono materiali lavabili in lavastoviglie, tuttavia la plastica può col tempo deteriorarsi o opacizzarsi, cosa che invece non avviene con i contenitori in vetro.

contenitore graduato di un tritatutto
Anche la presenza di una scala graduata sul contenitore che funga da misurino si rivela essere un accorgimento pratico, perché permette di porzionare gli ingredienti comodamente all’interno del contenitore.

Il tritatutto è pratico?

Affermare che il tritatutto sia un elettrodomestico complesso o particolarmente delicato sarebbe ridicolo. Eppure anche questo piccolo oggetto può presentare degli accorgimenti che possono renderlo più o meno facile e pratico da utilizzare. Vediamo quali sono.

Coperchio per contenitore

Non è un componente comune da trovare, ma un coperchio che consenta di tappare il contenitore dopo averlo rimosso dalla base non è affatto una piccolezza. In questo modo si possono riporre gli ingredienti tritati in frigorifero fino al momento di consumarli o, in quei modelli in cui è presente un accessorio per la maionese, lasciar riposare le salse direttamente all’interno del contenitore senza doverle travasare.

Cavo e vano avvolgicavo

Essendo il tritatutto un elettrodomestico da cucina, il cavo non deve avere una lunghezza eccessiva, ma deve essere in grado di raggiungere la presa di corrente senza intralciare i movimenti. Una lunghezza adeguata è di circa 1,2 m. I modelli più accurati da questo punto di vista presentano anche un vano sotto la struttura dove arrotolare il cavo quando l’apparecchio non è in funzione.

Piedini antiscivolo

Con gli elettrodomestici come il tritatutto capita che il movimento di qualche componente interno faccia traballare la struttura e magari addirittura spostarla sul piano di appoggio fino a farla cadere.

guarnizione alla base del recipiente di un tritatutto
Questo rischio, presente soprattutto negli elettrodomestici particolarmente leggeri, può essere facilmente eliminato attraverso dei piedini antiscivolo o una guarnizione in gomma. Questo materiale infatti assorbe le vibrazioni prodotte dal motore e tiene l’apparecchio fermo al suo posto.

Pulizia

Trattandosi di un oggetto di uso quotidiano che entra in contatto con gli alimenti, la pulizia dei suoi componenti non è un aspetto da sottovalutare. Per questo motivo è preferibile che recipiente e lame siano lavabili in lavastoviglie, in modo da eliminare qualsiasi residuo di cibo e da non rischiare di farsi accidentalmente male ferendosi con le lame durante la pulizia.

Come si pulisce il tritatutto?

In precedenza abbiamo detto che spesso è possibile lavare il recipiente e le lame dei tritatutto in lavastoviglie, tuttavia il lavaggio a mano è altrettanto efficace. Basta utilizzare una spugna e un detersivo per piatti dopo aver rimosso lo sporco grossolano e poi risciacquare con cura. Consigliamo inoltre di utilizzare un tovagliolo di carta imbevuto di olio per rimuovere le macchie più ostinate. Bisogna poi assicurarsi di asciugare le lame il prima possibile dopo il lavaggio per evitare la formazione di ruggine.
Ciò che più importa è che il tritatutto venga pulito direttamente dopo ogni utilizzo, in modo che le lame rimangano sempre affilate e che gli alimenti non vadano a macchiare permanentemente il contenitore (si pensi ad ingredienti come le carote, i pomodori o la curcuma).

Cosa si può tritare con il tritatutto?

Per avere un’idea più chiara di quali ingredienti si possano tritare con il tritatutto vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento a riguardo.

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Dati tecnici

Numero lame

2

4

4

4

2

Potenza motore

650 W

400 W

500 W

500 W

160 W

Turbo

Capacità

1,3 l

0,6 l

0,5 l

0,5 L

0,25 l

Accessori

Disco per affettare

Accessorio per maionese, spatola

Accessorio per emulsionare

Peso

1,94 kg

1,04 kg

1,1 kg

1,06 kg

0,70 kg

Punti forti

Disco per affettare e grattugiare

Bellissimo design rétro

Doppia velocità

Quattro lame

Ideale per piccole quantità

Potenza elevata

Buon rapporto qualità-prezzo

Taglio più efficace con quattro lame

Accessorio per le salse

Si avvia con la semplice pressione del coperchio

Capienza sopra la media

Doppia velocità

Accessorio per maionese

Parti lavabili in lavastoviglie

Accessori lavabili in lavastoviglie

Quattro lame per tritare anche il ghiaccio

Componenti lavabili in lavastoviglie

Compatto

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