Il piano cottura a induzione ha avuto un grande successo dal suo lancio sul mercato e sta sostituendo il piano cottura a gas nella maggior parte delle cucine sia per ragioni estetiche, sia per ragioni pratiche. Infatti, oltre a essere più moderno ed elegante, è anche più facile da pulire, più sicuro da utilizzare e più efficiente.
Sotto ogni superficie di cottura di un piano a induzione sono presenti bobine che generano dei campi magnetici solo quando vengono accesi e vi si trova sopra una pentola. Quando vengono attivate, riscaldano direttamente la pentola e non la superficie sottostante, con una minore dispersione di calore e tempi di riscaldamento più rapidi.
Questo funzionamento determina un costo d’acquisto più elevato per i piani cottura a induzione rispetto a quelli a gas o elettrici, con la prospettiva però di ammortizzare la spesa iniziale nel tempo riducendo il consumo di energia.
Scopriamo quanto consuma un piano cottura a induzione per capire se si tratti di un investimento conveniente.
Quanto consuma realmente un piano a induzione?
A differenza di quanto avviene per altri elettrodomestici, i produttori di piani cottura a induzione non sono tenuti per legge a rilasciare un’etichetta energetica su cui vengano indicati i consumi stimati per ogni anno. Le variabili, d’altra parte, sono molto numerose e per larga parte soggettive.
Per avere un’idea di quanto consumerà il vostro piano a induzione dovrete allora guardare a quattro aspetti che incideranno sui costi finali in bolletta:
- La potenza dei fuochi utilizzati
- La durata della cottura
- Il livello di potenza selezionato
- Il costo del kWh sul mercato.
Un piano cottura a induzione può avere da 2 a 5 fuochi, con potenza complessiva fra 3000 e 7200 W circa. Le indicazioni dei produttori nella scheda tecnica possono essere espresse in W o in kW (dove 1000 W = 1 kW) e fanno riferimento ai fuochi accesi alla massima potenza (ove presente, in modalità turbo o booster).
La potenza normale per singolo fuoco in generale si attesta su questi valori:
- Fuochi piccoli: 1200 – 1400 W;
- Fuochi medi: 1800 W;
- Fuochi grandi: 2200 – 2300 W.
In modalità turbo questi valori aumentano di almeno un terzo. Il consumo di elettricità dei piani cottura viene calcolato in kWh ed è il risultato della potenza assorbita dal piano cottura moltiplicato per la durata dell’utilizzo. Quindi, dipende molto da quanti fuochi vengono utilizzati, per quanto tempo e a quale livello di potenza.

Se usiamo il fornello medio da 1800 W (o 1,8 kW) come riferimento, sapremo che in un’ora di utilizzo alla massima potenza il consumo energetico sarà di 1,8 kWh. A questo punto, bisognerà andare a individuare il prezzo attuale del kWh sulla propria bolletta: non è un prezzo fisso, ma variabile in base al mercato dell’energia e ad altri parametri, tra cui l’offerta specifica del proprio contratto.
Facciamo un esempio con un costo dell’energia di 0,29€ per kWh (luglio 2025): moltiplicando 1,8 x 0,29 si ottiene un totale di circa 0,52€. Questo è il costo approssimativo dell’uso di un fornello medio alla massima potenza per un’ora, che in un anno (365 giorni x 1 ora al giorno di utilizzo) equivale a un costo di circa 190€.
Il gas di solito costa meno in termini di energia pura, ma sono necessari più tempo e più gas per cuocere le stesse pietanze rispetto al piano cottura a induzione, quindi a fine anno la spesa risulta tendenzialmente più alta. La convenienza, però, va valutata in base alla frequenza e all’intensità di utilizzo personale del piano cottura e in base all’oscillazione dei prezzi del mercato dell’energia.
Negli ultimi anni il prezzo dell’energia elettrica, per esempio, è cresciuto fino a oltre 0,60€ al kWh, per poi scendere fino al prezzo attuale di circa la metà, mentre tra il 2004 e il 2020, prima degli sconvolgimenti economico-politici seguiti alla pandemia e alle guerre, era sempre rimasto tra i 12 e i 20 centesimi al kWh (dati ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Anche il gas ha subito aumenti ugualmente marcati nello stesso periodo. Sia gas sia energia elettrica oggi sono scesi ma non sono tornati ai livelli precedenti.
Esempio: quanto costa cuocere la pasta
Il calcolo appena fatto è solo un esempio di quelli che potrebbero essere i consumi di un piano a induzione, ma non tiene in considerazione il fatto che spesso si usano due fuochi contemporaneamente o che la potenza del fornello viene regolata durante le varie fasi della cottura.
Facciamo un esempio pratico riguardo a quest’ultima eventualità e ipotizziamo di voler cuocere della pasta in 2 l di acqua. Per velocizzare i tempi, imposteremo un fuoco medio-grande da 2500 W al massimo per far bollire l’acqua e poi abbasseremo la potenza una volta aggiunta la pasta.

Facendo scaldare l’acqua per 5 minuti (i tempi di bollitura sono molto più brevi rispetto al gas) a fuoco alto (2500 W), il consumo sarà di 208 Wh o 0,208 kWh. Il calcolo da fare è: (2500 / 60) x 5 = 208.
Se poi facciamo cuocere la pasta per 9 minuti a fuoco medio (1250 W), il consumo sarà di 0,187 kWh. Il calcolo da fare è (1250 / 60) x 9 = 187,5. Sommando il consumo delle due fasi (0,208 + 0,187 = 0,395) e moltiplicandolo per il prezzo del kWh di esempio (0,29 €), ne viene fuori che cucinare un piatto di pasta sul piano cottura a induzione costi circa 11 centesimi.
Come monitorare i consumi reali
Come abbiamo detto, è difficile stabilire il consumo esatto di un piano cottura a priori. Al momento dell’acquisto, perciò, non si può tenere il consumo come parametro per scegliere tra un piano a induzione piuttosto che un altro, e anche il confronto con i piani cottura a gas non può essere preciso sotto questo specifico punto di vista isolato dal contesto di utilizzo.
Si può però calcolare a posteriori. Se non vi accontentate di fare una stima approssimativa manuale seguendo le linee guida che vi abbiamo fornito ogni volta che cucinate, vi consigliamo di acquistare un Wattmetro: si tratta di un piccolo strumento da collocare tra la spina del piano cottura e la presa elettrica a cui è collegata, come quello consigliato qui sotto. Questo apparecchio vi restituirà il consumo esatto in kWh nel lasso di tempo da voi selezionato; a quel punto, dovrete solo moltiplicare questo dato per il vostro costo del kWh.