Come scegliere il videocitofono
I videocitofoni sono dispositivi sempre più comuni nelle nostre case e sono spesso parte integrante di più complessi sistemi di sicurezza. Come si può facilmente intuire, un videocitofono è un dispositivo con telecamera, che permette ai proprietari di casa di vedere chi è alla porta prima di aprire e accogliere (o rifiutare) un ospite in casa, più utile per chi vive isolato o in zone generalmente considerate poco sicure, ma comodo per tutti.Prima di decidere quale videocitofono scegliere è bene esaminare alcuni fattori: vediamoli insieme.
Struttura
Ogni videocitofono è costituito da due componenti fondamentali, una per la chiamata e una per la risposta.
L’unità di chiamata consiste nella pulsantiera posta all’esterno della casa, dove sono integrati una piccola telecamera e un microfono. A seconda del numero di ingressi che si possiede può essere singola o multipla (per esempio in una villetta con giardino, dove sono necessarie due pulsantiere, una al cancello d’entrata e una alla porta principale). Come vedremo nei paragrafi successivi, può essere montata in modi diversi e avere apposite coperture contro la pioggia.
La seconda componente è l’unità di risposta, cioè il ricevitore che va posto all’interno della casa. Dispone di un display in bianco e nero o a colori e di una cornetta, oppure di un altoparlante e di un microfono tramite cui è possibile comunicare con l’unità di chiamata. Anche in questo caso è possibile avere diverse unità di risposta in varie stanze della propria abitazione, a seconda delle proprie esigenze.
Telecamera e display
La telecamera integrata nell’unità di chiamata e il display dell’unità di risposta sono due degli elementi più importanti da considerare al momento dell’acquisto di un videocitofono, dato che da questi dipendono la qualità e la definizione delle immagini, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità.
Telecamera
Questa può essere analogica o digitale, un elemento che determina anche in buona misura la risoluzione delle immagini. La risoluzione può differire sensibilmente a seconda del modello prescelto e della fascia di prezzo, variando da standard meno noti, come il 700TVL (976 x 582 px), a quelli più conosciuti, passando per l’HD Ready (720 px) fino all’HD vero e proprio (1.080 px).Un ulteriore elemento da considerare è la possibilità di visualizzare chiaramente le immagini anche di notte, ormai presente anche nei modelli più economici. Per questo viene di solito utilizzata una telecamera dotata di LED infrarossi, anche se la sua qualità dipende molto dal videocitofono prescelto.
Display
Lo schermo posto sull’unità di risposta permette di controllare le immagini registrate dalla telecamera posta all’esterno. Di norma si tratta di un pannello LCD con dimensioni di minimo 4″, per arrivare anche a 7″ nei modelli più moderni, talvolta anche dotati di touch screen, come fossero veri e propri tablet. Ovviamente, più avanzata è la tecnologia utilizzata per la costruzione dell’unità di risposta, maggiore è il prezzo finale del videocitofono.È comunque consigliabile investire una cifra adeguata per assicurare una migliore protezione della propria casa, dato che una pessima qualità del display rende quasi inutile l’utilizzo di un videocitofono, che diventa comparabile a un normale citofono privo di funzioni aggiuntive.
Resistenza all’acqua
Una caratteristica importante da prendere in considerazione quando si installa un videocitofono è la protezione dell’unità di chiamata dagli agenti atmosferici. È ovviamente possibile posizionarla in un punto generalmente al riparo dalla pioggia, ma solitamente è consigliabile dotarsi anche di una protezione aggiuntiva, come per esempio una tettoia, in grado di ridurre possibili infiltrazioni d’acqua che possano danneggiare seriamente il videocitofono. Talvolta una maschera o tettoia aggiuntiva sono incluse nella confezione, ma spesso è necessario un ulteriore investimento.
Funzioni
Oltre alla sua funzione di base, un videocitofono può offrire molte altre caratteristiche interessanti che possono renderne l’uso più agevole ed efficace. Alcune sono molto banali e sono equipaggiate anche in modelli di fascia economica, mentre altre appartengono solo ai prodotti più costosi e tecnologicamente avanzati. Vediamo le principali funzioni da controllare prima di decidere quale videocitofono comprare.
Retroilluminazione
Una delle funzioni più basilari, che consente di vedere perfettamente la pulsantiera anche di notte. È particolarmente utile quando il videocitofono è condiviso con altre case, come per esempio in grandi appartamenti, e nel citofono sono presenti molti nomi diversi.
Telecamera grandangolare
Dato che spesso è difficile montare l’unità di chiamata in una posizione ottimale per monitorare i visitatori, può essere molto utile poter usufruire di una telecamera con un ampio angolo di visione, per esempio di 160-180°.
Lettore di schede RFID
Si tratta di un lettore di badge o carte magnetiche che permette l’accesso agli utenti autorizzati, proprio come se fosse una chiave meccanica. Alcuni videocitofoni non ne sono dotati, ma dispongono di uno spazio predisposto all’installazione di un sensore apposito, permettendo di effettuare una modifica anche a posteriori. Si tratta di una funzione interessante soprattutto per chi possiede impianti domotici complessi, o per uffici e spazi di lavoro a cui debbano accedere ogni giorno molte persone.
App per smartphone
I videocitofoni più moderni possono essere monitorati non solo dall’unità di risposta, ma anche dal proprio smartphone, grazie a un’applicazione dedicata che in genere permette anche di gestire diverse impostazioni del citofono stesso e di aprire a distanza la serratura della propria porta (per esempio per far consegnare un pacco quando non siamo in casa).In alcuni casi si possono sfruttare funzioni simili a quelle di vere e proprie telecamere di sorveglianza, come vedremo nella descrizione delle prossime funzioni.
Memorizzazione delle immagini
Alcuni modelli di videocitofono permettono di salvare una foto di tutti i nostri visitatori. Lo scatto può essere attivato automaticamente quando qualcuno suona il campanello, o semplicemente quando bussa alla porta o addirittura si muove entro il raggio di azione della telecamera (questo è possibile solo se il videocitofono è dotato anche di sensori di movimento). In questo modo si può avere una prova utile nel caso in cui si subissero danni o furti. La memorizzazione può avvenire su memoria interna (inclusa), memoria esterna oppure cloud, per il quale potrebbe essere obbligatorio pagare un abbonamento anche piuttosto costoso.
Registrazione di video
Similmente alla memorizzazione delle immagini, permette di salvare brevi clip video, anche in questo caso attivabili a seconda di diversi parametri. Alcuni dispositivi offrono una pre-registrazione che immortala l’azione che è avvenuta davanti al nostro portone qualche secondo prima che avvenga il rilevamento da parte dei sensori, di cui vedremo a breve il funzionamento. Questa opzione aiuta a salvare l’azione completa senza omissioni.
Interfaccia connessa ad altre telecamere
Nel caso in cui si possedesse già un impianto di videosorveglianza avanzato, è possibile dotarsi di un videocitofono in grado di connettersi alla rete già presente, fungendo anche da telecamera aggiuntiva.
Sensori
Un elemento molto interessante presente solo in modelli digitali e avanzati sono i sensori, che formano una bella squadra con gli algoritmi di intelligenza artificiale. Vediamo i principali:
- Sensore di movimento: permette alla videocamera di attivarsi quando viene rilevato movimento nel suo raggio d’azione. Se c’è anche un algoritmo per processare le immagini, il videocitofono può distinguere i volti familiari e personalizzare la notifica che invia al telefono, ad esempio con un messaggio “C’è tua madre alla porta”;
- Sensore di rilevamento pacchi: consente di capire quando è in arrivo una consegna.
Ogni volta che il sensore effettua un rilevamento questo viene processato dal software e può essere inviato via e-mail o notifica push sul proprio smartphone.
Controllo vocale
Per chi possiede una casa già ricca di dispositivi smart, la possibilità di controllare anche il proprio videocitofono tramite comandi vocali può risultare molto interessante. Alcuni modelli hanno iniziato a integrare smart assistant come Alexa (il più popolare nella domotica, visto che Amazon ha aperto anche a terzi lo sviluppo di dispositivi compatibili con il proprio assistente) e Google Assistant (il migliore per la ricerca su Internet), con cui è possibile monitorare le riprese della telecamera posta sul citofono anche da altri dispositivi intelligenti.
Connessioni
Se vi state chiedendo quale videocitofono scegliere, il cablaggio del proprio videocitofono riveste un’importanza primaria, dato che può determinare la necessità o meno di sostituire il vecchio impianto, un’operazione che può migliorare la sicurezza della casa, ma che può richiedere un investimento aggiuntivo non indifferente. Molti modelli di videocitofono sono compatibili solo con un tipo di cablaggio tra quelli oggi più diffusi.
Videocitofono a due fili
Si tratta della soluzione ideale se non si vuole cambiare completamente il proprio vecchio impianto. Generalmente questo sistema può infatti sfruttare i cavi già esistenti, ma è utilizzabile solo con lunghezze molto limitate. Inoltre va considerato che spesso il cavo a due fili non è in grado di fornire anche l’alimentazione necessaria al funzionamento del videocitofono, che richiede dunque un’ulteriore connessione.
Cavo Cat.5e
Questo è lo stesso standard utilizzato dai cavi Ethernet, si basa sul protocollo IP ed è consigliato a tutti coloro che intendano installare un videocitofono di ultima generazione, per esempio dotato di applicazione per smartphone. Permette infatti il monitoraggio della telecamera integrata anche in remoto, a differenza del cablaggio a due fili che è connesso unicamente all’unità di risposta all’interno della casa.
Videocitofono a cinque fili
Il videocitofono analogico è ormai obsoleto. Viene detto anche “a cinque fili” per via dell’utilizzo di cavi multipolari con coassiale, che non solo richiedono un investimento molto alto, ma portano anche svariati problemi nell’installazione del videocitofono. Tutto ciò a fronte di funzioni limitate.
Videocitofono senza fili
Oggi esistono anche modelli dotati di diverse tecnologie wireless, come Wi-Fi, Bluetooth e NFC. In generale, però, va notato che si tratta per lo più di modelli che integrano un cablaggio tradizionale a connessioni wireless, una soluzione che rappresenta tutt’ora la scelta più completa e vantaggiosa.Bisogna comunque menzionare l’esistenza di alcuni modelli che si basano unicamente su reti LTE, sfruttando lo standard GSM per appoggiarsi a reti mobili.
Montaggio
Uno dei fattori più importanti da valutare quando si installa un videocitofono è proprio la posizione dell’unità di chiamata, non solo per i fattori a cui abbiamo già accennato (protezione da agenti atmosferici, corretta angolazione della telecamera), ma anche per il montaggio dell’impianto stesso. Vediamo le possibilità per l’installazione della pulsantiera esterna.
Ad appoggio
L’unità di chiamata viene semplicemente fissata al muro o a una colonna (non solo in pietra, ma anche in ferro o in altri materiali da costruzione). Si tratta della soluzione più semplice e rapida, che non richiede lavori particolarmente lunghi e complessi.
A incasso
Ideale per un risultato estetico più elegante, può essere utilizzata solo su muri in pietra. L’installazione a incasso è meno pratica e richiede l’uso di strumenti professionali, oltre a un costo potenzialmente maggiore vista la complessità del montaggio.
Unità di risposta
Per quanto riguarda l’unità di risposta, essendo posta all’interno della casa non richiede una particolare attenzione, se non per il problema dell’alimentazione. È infatti fondamentale porre il pannello con display in una posizione dove il collegamento alla rete elettrica risulti semplice. In caso contrario il cablaggio potrebbe risultare molto più complesso e dispendioso.
Cicalino
Il cicalino è la parte del videocitofono che emette il suono dopo che il visitatore ha schiacciato il bottone. Non tutti i videocitofoni ce l’hanno integrato: i videocitofoni smart sono pensati per avvisarci tramite smartphone e perciò, se volete anche il suono del classico campanello, dovrete dotarvi di uno speaker, meglio se smart.
Le domande più frequenti sui videocitofoni
Quali sono le migliori marche di videocitofoni?
Anche se si tratta di un settore abbastanza di nicchia, alcune marche note anche per gli impianti di videosorveglianza sono oggi riconosciute come sinonimo di qualità e affidabilità. In particolare, possiamo ricordare Bticino, Avidsen e Vimar. Tra i prodotti più innovativi, inoltre, vanno citate Arlo, Google e Ring, imprese che mirano all’utilizzo di tecnologie smart e wireless affiancate a un cablaggio tradizionale, ideale per chi cercasse modelli con funzioni avanzate, anche per la propria smart home.
Quanto costa un videocitofono?
Il prezzo dei videocitofoni è molto variabile a seconda delle funzioni che questo è in grado di offrire. Generalmente non si scende sotto i 50 € anche per i modelli più economici, che possono non comprendere il display da posizionare all’interno della casa o funzionare solo tramite applicazione per smartphone (una soluzione che può sembrare vantaggiosa, ma che spesso si rivela poco sicura e affidabile). Per i kit di base con un’unità di chiamata e una di risposta il prezzo può spaziare dai 70 €, per esempio quando invece di un display touch screen è presente ancora un cornetta come nei telefoni fissi, fino ad arrivare ai 200 € circa. Esistono poi modelli ancora più avanzati o che comprendono diversi schermi e che possono raggiungere anche i 400 €.
Quali sono i migliori videocitofoni del 2023?
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