4 fattori decisivi per la scelta dell’aspirapolvere centralizzato
Che cos’è un aspirapolvere centralizzato? Il concetto non è affatto nuovo, infatti i primi esemplari risalgono addirittura alla fine dell’800. Si tratta sostanzialmente di una soluzione per l’aspirazione dello sporco integrata nell’edificio stesso. La principale applicazione originaria era quella negli alberghi: bastava spostare di stanza in stanza tubo e bocchette, allacciarli all’apposita presa aspirante e il gioco era fatto. L’aspirapolvere centralizzato è però ora disponibile anche per le abitazioni private, soprattutto ville e villette indipendenti o semi-indipendenti.
Come funziona l’aspirapolvere centralizzato?
L’idea è semplice: in un locale di servizio (cantina, taverna, lavanderia ecc.) si installa a muro la centrale aspirante, un grande motore con un capiente serbatoio capace di generare un’elevata capacità aspirante. Quasi sempre, nel muro si pratica un foro per lo scarico del microparticolato, mentre un sistema di tubature dedicate entro le pareti domestiche collegano la centrale aspirante a tutte le stanze.Ciascun locale avrà dunque un’apposita presa alla quale collegare il tubo flessibile per aspirare lo sporco esattamente come si fa con un aspirapolvere tradizionale.
Pro e contro dell’aspirapolvere centralizzato
In quali casi è sensato prendere in considerazione un aspirapolvere centralizzato anziché un normale aspirapolvere o scopa elettrica? Rispetto alle soluzioni aspiranti per così dire tradizionali l’aspirapolvere centralizzato presenta svariati vantaggi, ma anche alcuni significativi svantaggi. La tabella sottostante riassume i pro e i contro di questa soluzione:
L’installazione di un aspirapolvere centralizzato richiede un investimento iniziale di circa 1000 € minimo: è chiaro che un aspirapolvere o una scopa elettrica (anche senza fili) rimangano soluzioni ben più economiche e di facile implementazione, soprattutto per chi abita in condominio poiché non richiedono lavori in muratura.
Chi ha però una situazione abitativa autonoma e una particolare esigenza di igiene e pulizia può prendere seriamente in considerazione l’aspirapolvere centralizzato: la maggiore efficienza aspirante e filtrante, unita alla minima manutenzione necessaria, può giustificare l’investimento.
1. Potenza aspirante
Chi decide di installare un aspirapolvere centralizzato deve preoccuparsi in primo luogo di verificarne la potenza aspirante: il rapporto non è esattamente lineare, ma alla potenza aspirante della centrale è correlata la superficie massima che essa può coprire. Non c’è di solito bisogno di fare calcoli complicati: sono i produttori stessi a dichiarare per quanti m² massimi un impianto centralizzato sia indicato, così come a indicare quante prese aspiranti sia possibile supportare con ciascun modello.
AirWatt
L’AirWatt (AW) è un’unità di misura della potenza aspirante: valutare quanti AirWatt una centrale aspirante produca può essere importante in relazione alle dimensioni della casa ed alla distanza della più remota bocchetta aspirante.
Naturalmente un aspirapolvere centralizzato produce un maggior numero di AirWatt rispetto ad un aspirapolvere a traino: un buon modello tradizionale dovrebbe stare intorno ai 150 AW, mentre mediamente un aspirapolvere centralizzato si mantiene al di sopra dei ben 500 AW.
Al netto della perdita di potenza dovuta alla distanza della bocchetta di aspirazione dalla centrale, il potere aspirante di un aspirapolvere centralizzato rimane sensibilmente superiore rispetto ai classici modelli portatili.
2. Filtrazione
Tutto lo sporco aspirato dalle stanze di casa viene convogliato attraverso le tubature murate alla centrale aspirante che, come abbiamo detto, è collocata in un locale di servizio, dunque non una stanza particolarmente frequentata. Non vi è reimmissione di aria aspirata nell’ambiente, una prima e significativa differenza rispetto alle più tradizionali macchine aspiranti.
Qualità del filtro
La centrale aspirante è sempre dotata di filtri di alta qualità, ovvero filtri dall’elevata capacità filtrante anche contro le polveri più sottili.
Dacché i filtri ad alta efficienza (HEPA) sono diventati commercialmente disponibili sui normali aspirapolvere, il metro di paragone per valutare l’efficacia di un filtro è diventata la percentuale di trattenimento delle particelle dal diametro di 0,3 µm: un filtro HEPA trattiene infatti almeno il 99,95% di tali particelle.
Vi sono diversi metodi di filtrazione che una centrale aspirante può adottare, più o meno simili a quelli implementati sui normali aspirapolvere. Vediamoli uno per uno.
Filtro a membrana
In alcuni modelli il filtro può essere costituito da una sottile membrana microporosa e morbida in materiale impermeabile (GoreTex). Proprio la morbidezza e flessibilità della membrana fanno sì che non sia necessaria una pulizia periodica del filtro: la naturale vibrazione subita durante l’aspirazione impedisce infatti i depositi di polvere. I filtri a membrana sono solitamente molto efficienti: riescono infatti a trattenere il 98% delle polveri da 0,3 µm in su.
Filtro pieghettato
In molti casi la centrale aspirante monta un filtro pieghettato analogo a quelli degli aspirapolvere a traino, sebbene in scala molto più grande. Si tratta di grandi filtri a cartuccia cilindrica dall’elevata capacità di filtrazione (sebbene non siano classificabili come filtri HEPA), che richiedono però una pulizia periodica. Vanno infatti liberati meccanicamente della polvere che inevitabilmente si accumula tra le falde e possono anche venire lavati.
Separatore ciclonico
Come è facile intuire, un separatore ciclonico sfrutta lo stesso principio dei tanto pubblicizzati serbatoi ciclonici degli aspirapolvere tradizionali. Si crea cioè nel separatore un flusso d’aria a spirale che separa naturalmente le particelle di sporco, anche molto sottili, dall’aria aspirata. Esistono separatori esterni, da collegare alla centrale, e centrali dotate di separatore ciclonico al loro interno. La presenza del separatore ciclonico riduce grandemente la necessità di pulire periodicamente il filtro.
Sfiato esterno
Alle considerazioni sopra riportate circa l’efficienza filtrante bisogna aggiungere un ulteriore dato di fatto: la centrale aspirante scarica l’aria aspirata direttamente all’esterno dell’abitazione, di fatto allontanando comunque dalle nostre stanze il microparticolato che sfugge alla filtrazione. Questo aspetto da solo è sufficiente a spiegare perché, in caso di forti allergie a pollini e acari della polvere, l’aspirapolvere centralizzato costituisca la soluzione più igienica.
Per quei casi in cui non sia possibile realizzare lo sfiato esterno è comunque possibile optare per un modello senza scarico, sebbene siano più rari.
Manutenzione
La manutenzione richiesta dalla centrale aspirante è minimale. Il serbatoio di raccolta dell’aspirato è infatti molto capiente, mediamente intorno ai 15-20 l, e necessita di svuotamento solo 2-3 volte nel corso di un anno. Se consideriamo poi che la centrale si trova in un locale non abitativo, qualunque eventuale fuoriuscita o reimmissione di polvere nell’ambiente rimane limitata ad una zona della casa dove non trascorriamo abitualmente il nostro tempo.Va aggiunto che il serbatoio, a seconda di marca e modello, può essere o un semplice contenitore di plastica da staccare e svuotare, oppure un cestello dotato di sacco. In quest’ultimo caso l’igiene è naturalmente superiore al momento dello svuotamento, poiché la presenza del sacco riduce ulteriormente la dispersione di polveri nell’ambiente.
3. Equipaggiamento
Abbiamo visto come la scelta della centrale aspirante debba essere dettata dalle dimensioni della casa, dal numero di prese che serviranno e dalla massima distanza che si avrà tra la centrale e l’ultima delle prese di aspirazione.La quantità e qualità dei materiali necessari all’installazione dell’impianto verrà determinata dall’installatore professionista, che procurerà tutte le tubature necessarie a completare il lavoro. Al di là di questo è però interessante considerare cosa sia incluso nella fornitura della centrale aspirante: se si tratta del nostro primo aspirapolvere centralizzato vorremo infatti che ci venga fornito completo di tubo flessibile, tubo telescopico, spazzole e bocchette per tutte le superfici.
Accessori standard
La fornitura tipica comprende di solito i seguenti accessori:
- Tubo flessibile: lungo di solito 9-10 m, è spesso dotato di comandi al manico per l’accensione e spegnimento dell’aspirazione, ma anche per la regolazione della potenza aspirante
- Tubo telescopico: a cui collegare le spazzole per i pavimenti
- Spazzola multisuperficie: una spazzola non motorizzata con setole retrattili adattabile sia ai tappeti, sia ai pavimenti duri
Una fornitura particolarmente ricca può comprendere anche spazzole aggiuntive, ad esempio per i parquet o motorizzate per i tappeti, e bocchette per superfici varie, come bocchette a lancia, a pennello e per imbottiti.
Aspirapolvere centralizzato con tubo a scomparsa
Una soluzione pratica e salvaspazio di cui si può discutere con il proprio installatore è quella del tubo a scomparsa. Questo sistema prevede l’installazione di un tubo retrattile per ciascuna presa aspirante, estraibile semplicemente tirandolo e ritraibile sfruttando banalmente l’aspirazione generata dalla centrale. Questa soluzione comporta un minore ingombro dato che, una volta terminate le pulizie, si dovranno ritirare solamente le spazzole e il tubo telescopico e non una bobina da minimo 9 m di tubo flessibile.
4. Funzioni
Nonostante la complessità dell’installazione, un impianto di aspirazione centralizzato è in realtà decisamente semplice.
La centrale aspirante, in molti casi, non si riduce ad altro che un motore con un filtro, un serbatoio e uno scarico esterno; nei modelli appena un po’ più sofisticati compare però un display informativo, sul quale vengono visualizzate informazioni sullo stato della macchina: riempimento del serbatoio, potenza aspirante, eventuali messaggi di errore.
Funzioni al manico
Come abbiamo già avuto modo di ricordare, l’impugnatura di un aspirapolvere centralizzato permette molto spesso di controllare come minimo l’accensione e lo spegnimento della macchina. Quasi sempre consente anche di regolare la potenza aspirante, e in alcuni casi visualizza anche alcune informazioni, ad esempio in caso di malfunzionamento della centrale aspirante o riempimento del serbatoio.
Altri fattori da tenere a mente nella scelta dell’aspirapolvere centralizzato
I materiali sono importanti?
Gli aspirapolvere centralizzati non sono macchinari economici: difficilmente se ne trovano di realizzati in materiali scadenti. Può valere piuttosto la pena di soffermarsi sulla qualità del motore e del filtro utilizzati, per assicurarsi che siano entrambi di lunga durata e performanti.
La marca è importante?
I marchi produttori di aspirapolvere centralizzati non sono moltissimi, ma vogliamo comunque fare almeno alcuni nomi dalla sicura affidabilità.
Segnaliamo un marchio italiano come Aertecnica, che commercializza gli aspirapolvere centralizzati della linea Tubò, ma anche il popolarissimo brand Beam della svedese Electrolux, che possiamo considerare il primo produttore di questo genere di soluzione aspirante.
Un marchio invece relativamente economico è il tedesco Nilfisk, che offre centrali aspiranti molto semplici ma dalle ottime prestazioni.
Il prezzo è importante?
Abbiamo già accennato come il prezzo di un impianto di aspirazione centralizzato non sia indifferente: tra centrale aspirante, lavori murari e materiali necessari non si può preventivare di spendere meno di 1000 €. I costi sono naturalmente correlati alle dimensioni della casa: da queste dipendono la potenza aspirante necessaria, la quantità di materiali necessari e il numero di prese di aspirazione da installare.
Domande frequenti
Come si installa l’aspirapolvere centralizzato?
L’installazione dell’aspirapolvere centralizzato deve essere eseguita da un installatore professionista. Come abbiamo detto, la posa dell’impianto richiede lavori in muratura e l’utilizzo di materiali di consumo: lasciare che se ne occupi un installatore specializzato è la scelta migliore.
Può darsi un caso diverso solo qualora si abbia già un aspirapolvere centralizzato installato e si voglia semplicemente sostituire la centrale aspirante: in questa evenienza i più esperti di bricolage potranno cimentarsi nella sostituzione fai-da-te.
Come si pulisce l’aspirapolvere centralizzato?
Come già ricordato, un aspirapolvere centralizzato non ha bisogno di una manutenzione particolarmente frequente o approfondita. L’alta capacità del serbatoio comporta che lo svuotamento si renda necessario solo sporadicamente, indicativamente tra le 2 e le 3 volte nel corso di un anno. Se si decide di lavare il contenitore, occorrerà farlo con un sapone neutro, sciacquarlo con cura e soprattutto lasciarlo asciugare perfettamente prima di rimontarlo, per evitare la formazione di muffe e cattivi odori.
I filtri, poi, solitamente non necessitano di lavaggio: è sufficiente, in concomitanza con lo svuotamento del serbatoio, rimuovere meccanicamente eventuali accumuli di polvere.
Altre operazioni di pulizia coinvolgono invece le spazzole e bocchette, che vanno liberate dagli accumuli di polvere e/o peli e/o capelli ogni volta che questi compromettono l’aspirazione.
Quali sono i migliori aspirapolvere centralizzati del 2024?
- Nessuna offerta al momento
Devo realizzare un impianto di aspirazione e allo stesso tempo il riscakdamento radiante a pavimento: ci sono dei problemi?
Grazie
No, nessun problema, i due sistemi sono assolutamente compatibili.