Orion StarMax 10022
I nostri voti sui fattori decisivi per la scelta del telescopio
1. Struttura: Voto 7,5 su 10
La prima cosa che dovremmo decidere quando acquistiamo un telescopio è che tipo di strumento vogliamo: a seconda che ci interessi di più osservare o fotografare galassie lontane, oppure che vogliamo osservare la Luna e i pianeti del nostro sistema solare, vi sono tipi di telescopi adatti all’uno o all’altro uso.Questo è infatti un telescopio catadiottrico Maksutov-Cassegrain, un tipo di costruzione che offre risultati molto buoni per l’osservazione dei corpi celesti più vicini quali la Luna, i pianeti del sistema solare e (unicamente con filtri adeguati) del Sole, ma che non eccelle nell’osservazione dello spazio profondo, in cui è possibile vedere bene solamente le nebulose più luminose.
La combinazione di una lente correttore all’apertura e dello specchio primario, infatti, permette di ottenere immagini molto nitide e ben contrastate. La foto qui sotto dà un’idea di che livello di definizione si tratti:
Lo specchio sul fondo del tubo è sferico, con un trattamento correttivo della diffrazione che contribuisce a limitare almeno in parte la formazione di “raggi” intorno ai punti luminosi osservati.
Come è evidente, l’Orion StarMax 10022 è un telescopio molto compatto, adatto a stare sopra un tavolo in camera vostra, se volete osservare la Luna anche in città, ma anche ad essere portato con sé senza fatica dovunque si voglia.
2. Oculare: Voto 7,5 su 10
In secondo luogo è importantissimo badare a che tipo di oculare (o oculari) venga fornito in dotazione ad un telescopio, poiché da questo aspetto dipende in larga parte la qualità di quello che riusciremo ad osservare.Anche in questo ambito l’Orion StarMax 10022 merita un discreto 7,5 su 10: è molto apprezzabile infatti che la fornitura comprenda due oculari, sebbene, come spesso accade, questi non siano di altissima qualità. Trattandosi però di oculari da 1,25″ sarà possibile in qualunque momento acquistare a parte ottiche di qualità superiore per trarre tutto il vantaggio possibile dalle ottime caratteristiche del tubo.
Gli oculari dell’Orion StarMax 10022 sono ottiche a tre elementi del diffusissimo tipo Plössl. Uno ha una lunghezza focale di 25 mm (lo vedete in foto qui sopra) e offre dunque 50 ingrandimenti, il secondo è invece da 10 mm e 125 ingrandimenti.
Alle lenti sono applicati strati multipli di trattamento antiriflesso, si noteranno dunque solo minime aberrazioni cromatiche al bordo del campo visivo. Quest’ultimo non è particolarmente ampio, circa 40°, ma ricordiamo che per l’osservazione della Luna e dei pianeti un campo visivo stretto è preferibile ad uno molto ampio.
Il sistema di messa a fuoco, come in tutti i telescopi catadiottrici, è interno: la manopola per la messa a fuoco muove lo specchio primario interno al tubo, spostandolo avanti o indietro fino a trovare la lunghezza focale adatta a una visione nitida degli oggetti. Riteniamo questo sistema ben più stabile e preciso rispetto ai focheggiatori a cremagliera che si possono trovare sugli altri tipi di telescopio di fascia economica.
3. Cercatore: Voto 6,5 su 10
Un terzo elemento molto importante è il cercatore di cui il telescopio è munito. Questo strumento serve infatti a individuare e “puntare” facilmente nel cielo i corpi celesti che intendiamo osservare, e tipi diversi di cercatore possono essere più o meno semplici da usare.Un aspetto positivo è però la possibilità di smontare e sostituire questo cercatore con uno ottico, qualora si trovasse troppo scomodo il “red-dot” privo di ingrandimenti. Non sarà comunque possibile montarne uno molto grande e pesante, dato che la struttura intera del telescopio è molto leggera.
4. Montatura: Voto 7 su 10
Infine, un ultimo ma non meno importante elemento da considerare è la montatura di cui un telescopio è corredato, poiché questa può essere più o meno facile da usare.In questo fattore assegniamo all’Orion StarMax 10022 un discreto 7 su 10: il telescopio è infatti montato su una montatura altazimutale di tipo dobsoniano (vedi foto sotto), realizzata in legno e molto semplice sia dal punto di vista costruttivo, sia da quello dell’uso pratico.
Al contrario delle montature equatoriali, che vanno allineate al polo celeste prima di poter iniziare l’osservazione, quelle altazimutali sono subito pronte all’uso e basta manovrare i due assi, orizzontale e verticale, per puntare gli oggetti desiderati.
Non si tratta naturalmente di una montatura motorizzata e tantomeno computerizzata, va dunque manovrata interamente a mano sia nel puntamento sia nell’inseguimento degli astri. Per questo motivo non è assolutamente adatta alla fotografia astronomica, che richiede lunghi tempi di esposizione e di conseguenza montature in grado di seguire automaticamente gli astri. Può però prestarsi a scatti della superficie lunare.
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Con l’Orion StarMax 10022 collegato a una D90 è possibile fotografare aerei che volano ad alta quota (sopra i 10.000 mt.)?
Teoricamente sì, ci sembra però molto difficile riuscire ad “inseguire” i soggetti efficacemente, dato il movimento rapido e gli e gli ingrandimenti del telescopio.