Il primo fattore da considerare quando si valuta l’acquisto di una telecamera di sorveglianza riguarda la sua tipologia: a seconda dell’uso che intendete fare della telecamera, e in particolare di dove intendete installarla, dovrete orientarvi su una tipologia oppure sull’altra.
Le telecamere di sorveglianza si suddividono infatti in due categorie, quelle idonee a venire installate all’esterno e quelle pensate per funzionare tra le mura domestiche. Tra le due tipologie ci sono importanti differenze dal punto di vista innanzitutto, ovviamente, della resistenza all’acqua e alle intemperie, poi delle modalità di installazione e del tipo e quantità di cavi necessari per il collegamento. Vediamo in cosa consistono queste differenze nel dettaglio.
Le migliori telecamere di sorveglianza
Isolamento

Una telecamera da esterno deve resistere agli agenti atmosferici
La principale differenza tra le due tipologie riguarda la resistenza alle intemperie, anche pesanti, e il funzionamento anche a temperature estreme. Per una telecamera da esterni è infatti indispensabile poter resistere alla pioggia anche intensa, alla grandine e al deposito della neve. Una telecamera di sorveglianza da esterni deve inoltre essere in grado di funzionare anche a temperature sotto lo zero e sopra i 40 °C.
Gli stessi requisiti non sono altrettanto importanti per una videocamera da interni, che dagli elementi e dalle temperature estreme risulta già protetta dall’ambiente casalingo. Questi modelli, infatti, quasi mai sono impermeabili e hanno un range di temperatura di funzionamento più limitato. Da questo punto di vista, dunque, se è teoricamente possibile installare in casa una telecamera da esterni, è invece assolutamente sconsigliato installarne fuori casa una non strutturata per resistere ad agenti atmosferici e temperature estreme.
Installazione

Una telecamera con supporto per attacco a muro
Non secondariamente, è necessario considerare dove e come si può installare la telecamera: le due tipologie di telecamera differiscono anche da questo punto di vista. Gli apparecchi da esterni sono infatti normalmente dotati di una staffa che ne consente il fissaggio a muro attraverso viti e tasselli, e non è previsto altro modo di fissare l’apparecchio ad altre superfici.
Le telecamere per interni, invece, possono essere semplicemente appoggiate su una superficie piana e non sempre hanno in dotazione supporti per il fissaggio a parete o soffitto. Soprattutto nel caso optiate per l’acquisto di una telecamera da interni, quindi, è bene che vi accertiate del tipo di supporti di cui dispone, per essere certi di poterla installare esattamente dove ne avete la necessità.
Cavi
Per questioni di praticità e sicurezza, vorrete anche prendere in considerazione quali e quanti cavi usciranno dalla telecamera. Va detto che la tecnologia moderna ha pressoché cancellato la necessità di dover tirare cavi video, infatti quasi tutte le videocamere di sorveglianza trasmettono i dati attraverso un collegamento WiFi, senza fili, al router di casa o a una centralina, in caso si sia installato un sistema completo.
Discorso diverso invece per i cavi di alimentazione: sono ancora poche le videocamere alimentate a batteria, e quasi tutti i modelli, sia per interni sia per esterni, si affidano ancora all’alimentazione da rete domestica. Il motivo è semplice: l’alimentazione da rete elettrica garantisce la continuità della sorveglianza, mentre le batterie possono lasciare un momento di mancata copertura tra lo scaricamento e la sostituzione. In caso di black-out elettrico, inoltre, le telecamere possono restare operative grazie a un gruppo di continuità elettrogena.
Connettività

Software per la gestione remota della telecamera
Il secondo fattore da tenere in considerazione nella scelta di una telecamera di sorveglianza è quello relativo alle funzioni remote che sono rese disponibili dalla connessione, sia questa WiFi o via cavo. A differenza delle telecamere della generazione precedente, infatti, quelle attuali si appoggiano a Internet per un numero di funzioni fondamentali precedentemente affidate, nella loro versione meno evoluta, a videoregistratori e centraline di controllo, come il salvataggio in remoto dei filmati registrati e la gestione della telecamera attraverso un portale web o applicazione mobile dedicati. Si tratta di servizi più o meno estesi a seconda del modello e del produttore, e che possono essere gratuiti o a pagamento.
Tra le funzionalità rese possibili dalla connessione a internet, quelle più comuni sono:
- Salvataggio filmati: molto spesso, le telecamere di sorveglianza offrono la possibilità di salvare le riprese effettuate su un servizio cloud, vale a dire su uno spazio dedicato su un server remoto, in aggiunta o in alternativa al salvataggio in locale, su computer o su scheda Micro SD
- Accessibilità: molti produttori mettono a disposizione un portale dedicato online attraverso il quale accedere da qualunque località e dispositivo ai propri filmati salvati e/o direttamente alla telecamera, con la possibilità di vedere le riprese in tempo reale e controllare i movimenti della videocamera (se previsti)
- Applicazioni smart: in tanti casi, è possibile effettuare le stesse operazioni, anziché da portale web, attraverso un’applicazione gratuita per dispositivi mobili
- Controllo remoto: molto spesso, da portale e/o da app, è possibile anche gestire e programmare l’attività della telecamera, pianificando l’avvio delle riprese a orari determinati e scegliendo se e quando ricevere notifiche, come vedremo meglio tra poco
Funzionamento
Il terzo fattore che abbiamo individuato come decisivo nella scelta della telecamera di sorveglianza è quello relativo al suo funzionamento, che riguarda due aspetti distinti: da un lato, la quantità e ampiezza di movimenti che la videocamera può effettuare, da cui dipendono le dimensioni della superficie controllabile, dall’altro, la possibilità offerta all’utente di gestire l’attivazione della videocamera.
Campo visivo

È fondamentale considerare il campo visivo di una telecamera, in base a dove volete installarla
I movimenti di cui è capace o meno la telecamera di sorveglianza determinano quale copertura visiva essa è in grado di offrire. I modelli più semplici sono fissi, senza la possibilità né di effettuare panoramiche, né di alzare o abbassare il punto di vista: in questi casi, l’ampiezza di visuale è di solito affidata ad un obiettivo grandangolare, che può arrivare ad avere un angolo di visuale di 75°.
I modelli di videocamera più avanzati, però, consentono di spaziare su una più ampia porzione di campo grazie al movimento motorizzato sui due assi, orizzontale e verticale. In panoramica, le telecamere migliori sono in grado di offrire una copertura quasi totale, ruotando fino a 355° sull’asse orizzontale, mentre l’escursione sull’asse verticale si attesta al massimo sui 120°.
Zoom
Le capacità di zoom delle telecamere di sorveglianza sono in generale piuttosto limitate, e raramente gli ingrandimenti sono ottenuti per mezzo del gruppo ottico, e molto più spesso per intervento digitale. La messa a fuoco ottica è qualitativamente superiore a quella digitale, che comporta una perdita di nitidezza dell’immagine che la messa a fuoco ottica non subisce.
Indicativamente, i migliori modelli possono arrivare a 8x ingrandimenti, mentre i più economici ne sono completamente privi e fanno affidamento su un fuoco fisso con buona profondità di campo.
Attivazione
All’utilizzatore della telecamera di sorveglianza è affidato un certo livello di controllo su come e quando questa debba effettuare riprese. Pressoché tutte le videocamere in commercio prevedono come minimo l’attivazione automatica delle riprese ogniqualvolta viene rilevato un movimento all’interno dell’inquadratura, mentre i modelli più avanzati prevedono anche altre opzioni, come l’attivazione delle riprese ad orari programmati della giornata o la ripresa in continuo attivata manualmente da pannello di controllo.
Allarmi
Il tipo di allarmi e di indicazioni che si possono ricevere da una telecamera di sorveglianza varia molto a seconda del modello prescelto, ed è fondamentale tenere in considerazione anche questo aspetto quando se ne valuta l’acquisto.
Infatti, tra le potenzialità più interessanti delle telecamere di sorveglianza vi è la possibilità di monitorare in tempo reale gli avvenimenti ripresi dalla videocamera. Ciò avviene non soltanto, come abbiamo già visto, con l’accesso remoto alla videocamera, ma anche attraverso un ventaglio di avvisi che è possibile ricevere in tempo reale.
Andiamo a vedere quali sono i principali tipi di avviso che una telecamera di sorveglianza può inviare.
Allerta email
Un servizio offerto da praticamente tutti i modelli, anche i più economici, è l’invio di notifiche email ogni volta che un movimento sospetto viene registrato dalla telecamera. Come abbiamo visto, infatti, l’attivazione tramite sensore di movimento è una feature comune a tutte le telecamere moderne. Nell’email inviatasen sono tipicamente contenuti data e ora del rilevamento e tre o più fotogrammi scattati dalla videocamera. Alcuni modelli possono prevedere anche l’invio di una breve clip filmata.
Notifiche push
In alcuni casi, per quei modelli che prevedono l’integrazione con un’applicazione mobile apposita, è possibile ricevere lo stesso tipo di avviso attraverso l’app anziché l’email, con l’invio di una notifica push simile a quelle che vengono ricevute, ad esempio, quando viene ricevuta un’email o un messaggio di testo.
Qualità di ripresa

Una buona qualità dell’immagine rende visibili i dettagli
Infine, l’ultimo fattore che vi suggeriamo di considerare, che a nostro avviso merita attenzione, è la qualità delle riprese che una telecamera di sorveglianza è in grado di offrire. Sono diversi i fattori che incidono sulla qualità dell’immagine: si va dalla risoluzione delle riprese, alla gestione dei colori, all’angolo di visuale e altro ancora.
Vediamo ogni punto più nel dettaglio:
- Risoluzione: tutti i modelli offrono un ventaglio di risoluzioni tra cui scegliere. I migliori arrivano fino ad una risoluzione Full HD (1920 x 1080 p), mentre tra i modelli di media fascia è molto comune una risoluzione massima di 1280 x 720 p. Le telecamere di fascia più bassa si fermano invece alla risoluzione VGA (640 x 480 p)
- Luminosità: i migliori modelli, in particolare quelli per esterni, bilanciano in automatico l’esposizione in base alla luminosità dell’ambiente, affinché le immagini restino sempre chiare e leggibili. In molti casi è presente anche un filtro chiamato IR-Cut che blocca le radiazioni infrarosse durante il giorno, per far sì che la resa cromatica dell’immagine sia veritiera
- Angolo visuale: l’ampiezza dell’angolo visuale dipende dall’obiettivo della telecamera, e può andare da 45° circa fino a 75° nei modelli indicati come “wide angle”. Questo dato esprime la porzione di campo visivo inquadrato dalla telecamera e non, come abbiamo visto sopra, la porzione complessiva che la videocamera può coprire eseguendo una panoramica
- Infrarossi attivi: la maggior parte dei modelli in commercio è provvisto di LED a infrarossi attivi, che permettono la visione e registrazione (in bianco e nero) anche in totale assenza di luce, a una distanza minima di 7 o massimo 40 m, nei modelli più avanzati. L’eventuale intruso non si renderà conto di essere immortalato, poiché la tecnologia Active InfraRed (AIR) si basa sull’illuminazione dell’area con raggi luminosi impercettibili all’occhio umano.
- Faretto: alcuni modelli consentono l’opzione della visione notturna a colori, grazie all’accensione personalizzabile di un faro che illumina l’area da immortalare. Naturalmente, l’eventuale intruso si renderà conto dell’illuminazione.
A tutte queste considerazioni bisogna inoltre aggiungere una menzione sull’audio: tutte le telecamere di sorveglianza sono infatti dotate di un microfono che aggiunge una registrazione audio alle riprese video, ma solo in alcuni modelli il microfono è bidirezionale. In questi casi, la presenza di un altoparlante sulla videocamera consente a chi ne ha il controllo di comunicare con chi si trovasse nei pressi dell’apparecchio.
Le telecamere di videosorveglianza sono sicure?
Le telecamere di videosorveglianza ci fanno sentire al sicuro perché ci consentono di guardare cosa viene ripreso, ma bisogna considerare che nel caso siano collegate alla rete Wi-Fi sono hackerabili. Significa che in caso di vulnerabilità grave del codice di programmazione del vostro router, della vostra telecamera o di un qualsiasi altro device connesso allo stesso network della telecamera (pensiamo alla smart home), un gruppo di hacker potrebbe potenzialmente sfruttarlo per diversi compiti. Ad esempio, per prendere il controllo della vostra telecamera, attivarla e disattivarla a piacimento, accedere alla cronologia delle immagini/video e visionarle o ri-pubblicarle su Internet (anche se fossero criptate). Usando come ingresso verso il router un bug grave rilevato su un codice sviluppato con sciatteria, criminali del mondo digitale possono procedere con massicci attacchi DDoS, come è successo nel 2016 in USA, quando sfruttando le videocamere alcuni hacker si sono introdotti nei PC collegati e li hanno usati per bloccare il funzionamento di siti web americani. Nel 2021 è successo con la diffusione dei filmati di videosorveglianza in diretta archiviati da centinaia di grandi aziende, di fatto diventando le stesse telecamere un’occasione di esposizione ai rischi, anziché una tutela della sicurezza.
I materiali sono importanti?
Per quanto riguarda le telecamere da interni, che non necessitano di resistere a particolari condizioni atmosferiche, i materiali non sono particolarmente importanti: queste sono infatti normalmente di semplice plastica. Discorso leggermente diverso per quanto riguarda le telecamere da esterni: anch’esse sono prevalentemente in plastica, ma non è raro trovare anche modelli con parti in metallo. In ogni caso, se valutate l’acquisto di una videocamera di sorveglianza da esterni, più che il materiale in sé dovreste valutare il fattore di protezione, che indica a quali agenti atmosferici e quali temperature l’apparecchio può resistere.