Molti consumatori prediligono l’uso del vapore per la pulizia dei pavimenti e di altre superfici della casa: questa popolarità è dovuta interamente alle proprietà igienizzanti del vapore, che non solo permette di sciogliere le macchie più ostinate senza l’uso di detersivi, ma contribuisce anche ad eliminare i batteri grazie all’elevata temperatura di emissione.

Fatta questa premessa, vediamo a quali aspetti fare attenzione per scegliere quale lavapavimenti a vapore comprare.
I migliori lavapavimenti a vapore
Prestazioni
Se da un lato i lavapavimenti a vapore hanno la fama di essere prodotti particolarmente ecologici, dall’altro è vero anche che i consumi di questi apparecchi, che devono scaldare e vaporizzare l’acqua, sono piuttosto elevati: per questo motivo, prima di procedere all’acquisto, è sempre bene controllare le specifiche tecniche del modello scelto e verificare che le prestazioni offerte siano commisurate alle proprie necessità. Vediamo quindi come valutare tutti i parametri relativi alle prestazioni di un lavapavimenti a vapore.
Potenza
Il primo dato da controllare è proprio la potenza, ovvero la quantità di energia elettrica assorbita per il funzionamento. I lavapavimenti a vapore hanno generalmente consumi molto elevati, con un assorbimento superiore ai 1.000 W: i modelli più potenti arrivano a 2.000 W, anche se più comunemente la potenza si aggira intorno ai 1.500 W.

Al di là dell’impatto sulla bolletta, la potenza è importante da considerare perché è in relazione diretta con le tempistiche di preparazione del vapore e con la potenza aspirante nei modelli 2 in 1: maggiore il wattaggio, infatti, più rapidamente la macchina è pronta all’uso e più forte è l’aspirazione.
Pressione del vapore
Importante da considerare è anche la pressione del vapore erogato, in quanto, insieme alla temperatura, è ciò che determina l’efficacia del lavapavimenti contro lo sporco. Maggiore è infatti la pressione, più fine e abbondante è il vapore emesso e più facilmente si riescono a sciogliere le macchie anche con poche passate.

Tempi di riscaldamento
I tempi necessari per cominciare a produrre vapore si aggirano in genere intorno ai 6 minuti nei modelli a caldaia e a non più di 2 minuti nei modelli con generatore di vapore (vedremo più avanti come distinguere tra queste due tipologie).
Regolazione del vapore
Non tutti i pavimenti sono adatti ad essere trattati col vapore, seppur molto fine: specialmente chi abbia intenzione di pulire superfici delicate come il parquet o i pavimenti in laminato dovrebbe optare per un modello con regolazione del vapore emesso, onde evitare che il legno o altri materiali delicati assorbano troppa umidità e si deformino.


Aspirazione
Come abbiamo detto, alcuni lavapavimenti a vapore sono multifunzione e possono fungere anche da aspirapolvere. Questo consente di velocizzare ancor di più le pulizie domestiche e di coniugare due funzioni in un unico apparecchio.

Gestione dell’acqua
L’unico “detersivo” necessario al funzionamento del lavapavimenti a vapore è l’acqua: vediamo allora quali sono gli aspetti relativi alla gestione dell’acqua che suggeriamo di valutare prima dell’acquisto di un lavapavimenti a vapore.
Autonomia
Abbiamo detto che esistono due tipi di lavapavimenti a vapore: quelli con caldaia e quelli con generatore di vapore.
Nel primo caso l’acqua deve essere versata direttamente nella caldaia, all’interno della quale si trova una resistenza: questa porta a ebollizione l’acqua trasformandola in vapore e aumentando così notevolmente la pressione all’interno della caldaia.

In questi casi verificare la capacità del serbatoio è importante, perché questa determina l’autonomia del prodotto. La capacità della caldaia in questi modelli si aggira in media intorno a 1,5 l.

Sistemi anticalcare
Trattandosi di apparecchi che funzionano ad acqua, se non sottoposti ad una pulizia regolare i lavapavimenti a vapore possono essere soggetti a formazioni di calcare che incidono sull’efficienza dello strumento. Normalmente questi apparecchi non sono equipaggiati con filtri che aiutino ad eliminare i minerali dall’acqua, pertanto, se il vostro acquedotto fornisce acqua molto “dura”, potreste considerare di usare col vostro lavapavimenti a vapore anche o esclusivamente acqua demineralizzata.
Le indicazioni per la pulizia della caldaia e degli ugelli sono solitamente riportate sul libretto di istruzioni e vanno seguite con precisione, sia per quanto riguarda il procedimento in sé, sia per quanto riguarda gli intervalli tra una pulizia e l’altra.
In generale, per mantenere questo tipo di prodotti liberi dal calcare è sufficiente un trattamento periodico con un apposito additivo anticalcare: molti produttori includono nella confezione o comunque commercializzano soluzioni anticalcare compatibili con i propri lavapavimenti a vapore. Sono comunque facilmente reperibili anche nei supermercati o sui principali e-commerce.
Spazzole e bocchette
Proprio come per un comune aspirapolvere, anche del lavapavimenti a vapore vanno considerati il numero e il tipo delle spazzole e bocchette incluse, poiché quanto più è vario l’assortimento, tanto maggiore è il numero delle superfici che possono essere trattate.

Vediamo quindi quali sono gli accessori più comuni da trovare in dotazione e a che cosa servano:
- Tubo di prolunga: un accessorio fondamentale per raggiungere qualsiasi angolo della casa senza arrampicarsi su una scala;
- Spazzola per pavimenti: classica spazzola rettangolare per pulire i pavimenti. Talvolta è affiancata da una spazzola più piccola per raggiungere gli angoli o per passare più facilmente sotto mobili e divani;
- Spazzolino rotondo: grazie alle setole di questo accessorio è possibile grattare via le incrostazioni. Spesso si trova in dotazione anche uno spazzolino più piccolo da utilizzare sui sanitari o sulle fughe delle piastrelle;
- Pistola con ugello per le fessure: utile ovunque ci sia bisogno di un getto di vapore concentrato (angoli o fessure);
- Panni: ogni modello ha in dotazione diversi panni da agganciare alle spazzole per raccogliere lo sporco sciolto dal vapore. Ci sono panni per i pavimenti e cuffie per vetri, finestre, imbottiti e materassi.
È sempre possibile acquistare separatamente altri accessori opzionali, come il tergivetri o lo scolla-tappezzeria, che rendono il lavapavimenti a vapore ancor più versatile.
Praticità d’uso
Un fattore da non trascurare è la comodità di utilizzo del lavapavimenti a vapore.
Il primo aspetto da valutare è il peso del lavapavimenti: ricordiamo che ad esso va aggiunto il peso del pieno d’acqua, per cui, se la capacità del serbatoio è di 1,5 l, bisogna aggiungere 1,5 kg al peso del solo traino.
Nello specifico, se in casa sono presenti scale è sconsigliabile scegliere un modello che pesi più di 3 kg a vuoto. Chi invece volesse optare per un modello particolarmente potente dovrà tenere in conto che il peso potrà anche superare i 6 kg.

Esistono lavapavimenti a vapore senza filo?
Al momento no, né modelli a traino, né scope a vapore. Per preparare il vapore è necessaria un’ingente quantità di energia che le attuali batterie, per quanto in costante miglioramento, non sono ancora in grado di fornire per periodi sufficientemente prolungati.
L’unica parziale eccezione per il momento è costituita dal Polti Moppy: si tratta di uno scopettone per pavimenti con panno in microfibra accompagnato da una base senza fili utilizzabile per vaporizzare e scaldare il panno, igienizzandolo.
Che differenza c’è tra scopa a vapore e lavapavimenti a vapore?
La differenza tra i due apparecchi riguarda non solo la struttura, ma anche la versatilità.
Un lavapavimenti a vapore è una macchina pensata principalmente per la pulizia dei pavimenti, appunto, e l’eventuale applicazione su altre superfici è solo secondaria.
Le scope a vapore, invece, soprattutto i modelli senza funzione aspirante, hanno quasi tutte il pulitore a mano estraibile, pratico da usare su tutte le superfici. Anche il pacchetto accessori tende a riflettere questa maggiore versatilità d’uso.