Come scegliere la fascia porta bebè
Se siete in dolce attesa o avete da poco avuto un bambino, probabilmente siete alla ricerca di tutti i metodi migliori per portare in giro con voi il nuovo arrivato. Da qualche tempo, accanto ai classici accessori come carrozzina, passeggino e seggiolino, è possibile optare per marsupi e fasce porta bebè, strumenti ritenuti davvero indispensabili dalle neofamiglie. Sono prodotti disponibili ad un costo molto inferiore rispetto ai classici mezzi di trasporto per neonati e possono diventare davvero il modo più pratico per trasportare il proprio bambino o anche solo per stargli accanto in casa senza dover rinunciare alle proprie attività quotidiane. In questa guida all’acquisto andiamo a conoscere le tipologie di fascie porta bebè presenti sul mercato, tutti gli aspetti a cui prestare maggiore attenzione prima dell’acquisto e i modi più sicuri per utilizzarle, per aiutarvi a scegliere la fascia porta bebè migliore per le vostre esigenze.
Le migliori fasce porta bambino
Cos’è e perché utilizzare una fascia porta bebè?
Chiariamo anzitutto cosa s’intenda quando si parla di fascia porta bebè. Una fascia porta bebè o fascia porta neonati è una fascia di tessuto, più o meno elasticizzata, pensata per essere legata attorno a sé e attorno al proprio bambino per sostenerlo e trasportarlo, soprattutto nei primi mesi di vita. Questo strumento non è, come si può pensare, una moda recente, ma è un metodo presente fin dall’antichità in moltissime culture dove ancora oggi viene utilizzato come mezzo di trasporto principale per i neonati. In moltissime parti del mondo il cosiddetto babywearing è il metodo più comune per accudire il bambino e, contemporaneamente, venire incontro alle proprie esigenze quotidiane che necessitano una certa libertà di movimento e di spostamento.

- Consente di tenere il piccolo a stretto contatto con il genitore, favorendo lo sviluppo del naturale legame parentale, in particolare attraverso quello lo skin to skin, ovvero il contatto fisico diretto tra genitore e bambino;
- Aiuta a prevenire le crisi di pianto del neonato e agevolano l’accudimento, soprattutto nel caso dei bimbi prematuri;
- Consente al genitore di muoversi più agevolmente in varie situazioni in cui l’ingombro di passeggino e carrozzina risulta eccessivo;
- Può essere utilizzate sia fuori casa, sia in casa, dove consentono a mamma e papà di svolgere altre faccende domestiche mentre si prendono cura del bambino.

Quali tipologie di fasce porta bebè esistono?
Come per tutti i prodotti dedicati alla prima infanzia, anche in questo caso è possibile trovare in commercio un’infinità di fasce porta bebè diverse: diventa quindi complesso scegliere quale sia il modello più adatto alle proprie esigenze, specialmente se si vuole acquistare online. Prendere in considerazione la tipologia della fascia porta bebè è il primo passo per selezionare il prodotto perfetto: nonostante a prima vista non sembrino esserci grosse differenze, in realtà ogni fascia è diversa dall’altra ed è più o meno adatta alle proprie esigenze.
Per comprendere appieno le varie possibilità osserveremo brevemente le principali tipologie di fasce porta bebè, guardando alle loro caratteristiche, alle posizioni che consentono e al range d’età consigliato.
Fasce porta bebè strutturate
In questa macro categoria si trovano le fasce che, oltre alla semplice striscia di tessuto, dispongono di una struttura di base adatta a sorreggere il busto del bambino o a migliorare la vestibilità. All’interno di questa tipologia è possibile differenziare due diversi modelli di fascia porta bebè: la fascia ad anelli ed il Mei Tai, un ibrido tra marsupio neonato e fascia.
Fascia porta bebè ad anelli
La fascia porta bebè ad anelli è molto utile per i bambini un po’ più grandi perché più veloce da indossare e regolare: in questo modo il piccolo può salire e scendere a seconda delle necessità, permettendogli sia di camminare e muoversi indipendentemente, sia di ritornare al bisogno dal genitore. Si presenta come una striscia di stoffa di lunghezza variabile e dispone di due anelli posizionati su una delle due estremità con cui è possibile regolarne la tensione e fissare la fascia saldamente a sé. Per legare il bambino bisogna far passare l’altro lembo della fascia all’interno degli anelli, seguendo le istruzioni fornite dalle varie case produttrici.

Gli esperti consigliano inoltre di utilizzare la fascia porta bebè ad anelli a partire dal quarto o quinto mese d’età del piccolo, quando il bambino riesce già a reggere autonomamente la testa, per essere certi che assuma una posizione corretta.
Mei Tai
Il Mei Tai, invece, ricorda molto di più un marsupio neonato, nonostante non disponga di cinghie e bretelle, ma di strisce di stoffa da legare accuratamente. A livello strutturale è costituito da un pezzo quadrato di tessuto che deve sostenere il corpo del bambino e da quattro fasce laterali con cui realizzare le legature: in alcuni modelli sono inoltre presenti tasche aggiuntive o poggiatesta per i più piccoli.

Fasce porta bebè non strutturate
All’interno di questa macrocategoria troviamo altre due tipologie di prodotti: le fasce lunghe e rigide e quelle lunghe ed elastiche. Questi due modelli non differiscono tanto nell’aspetto, quanto nei materiali e nell’adattabilità.
Fascia porta bebè rigida
Le fasce lunghe e rigide sono solitamente realizzate in cotone spesso ed hanno una lunghezza variabile che dipende dalla misura acquistata. La trama del tessuto è diagonale, una trama particolare che consente alla fascia di essere ben strutturata, ma anche abbastanza elastica.

Fascia porta bebè elastica
Le fasce lunghe ed elastiche, invece, sono frequentemente realizzate in jersey di cotone elasticizzato, hanno una misura unica e risultano maggiormente adattabili alle diverse corporature. Sono particolarmente adatte a chi preferisce le posizioni realizzabili sul davanti: con questa tipologia di prodotti infatti realizzare le altre posizioni potrebbe risultare poco sicuro e molto complicato. Queste fasce si adattano molto bene ai neonati e fino al primo anno di vita; utilizzandole con bambini troppo corpulenti si corre però il rischio di sformare la fascia e di appesantire troppo la schiena del portatore.

Misura
Un’altra importante caratteristica da prendere in considerazione è relativa alle misure del prodotto. Con questo termine intendiamo tre differenti aspetti: la lunghezza della fascia, la sua larghezza ed il peso massimo consentito. Questi tre elementi caratterizzano la tenuta della fascia e devono essere osservati attentamente al fine di acquistare un prodotto sicuro, resistente e pratico sia per i genitori, sia per i bambini.
Lunghezza
La lunghezza delle fasce solitamente varia dai 4,10 ai 5,20 m: questi valori potranno sembrare molto elevati, tuttavia bisogna considerare che per realizzare le legature è necessario compiere diversi giri sia attorno al busto del portatore, sia attorno al corpo del piccolo.
La misura della fascia dev’essere scelta tenendo presente la corporatura del portatore piuttosto che la grandezza del bambino: le taglie che molto spesso vengono indicate sulle schede dei prodotti sono quindi riferite alle mamme e ai papà, non ai bambini. Per chi ha una costituzione esile è consigliata la taglia S (che dovrebbe arrivare almeno a 4,10 m di lunghezza), per corporature medie (donne di taglia 42/44 e uomini di taglia 46/50) è invece adatta la taglia M (dalla lunghezza di circa 4,60 m), mentre per corporature abbondanti meglio orientarsi sulla taglia L (dalla lunghezza di circa 5,10 m).
Non tutte le tipologie di fascia porta bebè hanno diverse misure: il Mei Tai, le fasce ad anelli e le fasce lunghe rigide sono solitamente universali, mentre per le fasce lunghe elastiche è possibile scegliere la taglia più adatta alle proprie misure.
Larghezza e portata massima
Per giudicare l’adattabilità delle fasce universali è bene guardare al peso massimo supportato e, partendo da questo valore, potrete agevolmente comprendere la fascia d’età consigliata dalla casa produttrice.
La larghezza delle fasce, invece, di solito è standard: si parla di circa 70/80 cm per le fasce lunghe rigide e per le fasce lunghe elastiche mentre i Mei Tai e le fasce ad anelli hanno una larghezza variabile.
Tessuto
Il tessuto è decisamente importante poiché strettamente connesso sia alla facilità di pulizia, sia al comfort (del bambino e del portatore). Il primo aspetto da prendere in considerazione è la resistenza del tessuto: i modelli da prediligere sono costituiti da diversi strati di cotone traspirante e anallergico e risultano quindi morbidi al tatto, resistenti al deterioramento ed interamente lavabili. Sono da evitare invece i tessuti con elastan: si tratta infatti di un materiale non naturale e soprattutto cedevole, motivo per cui non adatto a sostenere il peso del bambino in modo corretto.

Infine, è molto importante accertarsi che i tessuti non siano trattati con sostanze chimiche che potrebbero risultare nocive per la salute del vostro bambino: un modello certificato Oeko-Tex Standard 100, ad esempio, è completamente atossico.
Praticità
Con “praticità” intendiamo soprattutto la possibilità di realizzare quante più posizioni possibili e la facilità di apprendimento delle varie legature consentite. Il principale problema riscontrato durante l’uso delle fasce porta bebè, infatti, è proprio la difficoltà di legare la fascia in modo appropriato: per ovviare a questo problema ed evitare di acquistare un prodotto troppo complicato da usare, il nostro consiglio è quello di cercare modelli che abbiano un’apposito libretto d’istruzioni o, ancora meglio, un DVD informativo.

Come indossare la fascia porta bebè?
L’interrogativo più frequente da parte dei neogenitori sulla fascia porta bebè riguarda proprio come fare ad indossarla e soprattutto come farlo in sicurezza e nel modo corretto. Questo accessorio si presenta infatti come un’unica striscia di stoffa e chi non ha esperienza nelle legature potrebbe avere vari problemi durante il suo utilizzo. Per prima cosa è importante tenere sempre a mente alcune regole importanti che aiutano il genitore a posizionare il proprio bambino correttamente:
- Assicurarsi che il piccolo, soprattutto nei primi mesi di vita, assuma una posizione seduta rivolta verso il genitore con le ginocchia leggermente rialzate rispetto al bacino, che deve essere ben sostenuto, formando così una posizione a “M”;
- Nei primissimi mesi gambe e piedini possono essere avvolti all’interno della fascia per un maggiore comfort;
- Il capo, sempre se parliamo dei primi mesi, deve essere sostenuto dalla porzione di fascia che avvolge una delle spalle del genitore e, al contempo, il viso del piccolo deve essere sempre libero per non ostacolare la respirazione.
Per quanto riguarda invece le modalità per indossarla e annodarla sostenendo al contempo il bambino in sicurezza, online è possibile trovare diversi articoli, videoguide e tutorial per realizzare i nodi necessari alle posizioni più classiche: bisogna tuttavia considerare che ogni fascia è diversa e che non sempre queste istruzioni generiche si adattano al modello da voi acquistato. Il nostro consiglio è quindi quello di acquistare un prodotto che includa un manuale d’istruzioni o un DVD sul quale vengano riportate le posizioni fattibili e la spiegazione dettagliata di come realizzarle: solo in questo modo potrete essere certi di assicurare correttamente il bambino al vostro corpo.
La fascia porta bebè è sicura?
La fascia porta bebè è un modo non solo pratico per trasportare il bambino, ma anche per soddisfare la sua necessità di contatto con il genitore, un bisogno naturale a cui mamma e papà possono rispondere senza indugio e senza pensare che questo possa incentivare un eccessivo attaccamento. Superata questa fase di crescita e colmato il bisogno di vicinanza fisica, il bambino sarà pronto per scoprire la sua indipendenza. Da questo punto di vista, dunque, l’uso della fascia non deve preoccupare.
Per quanto riguarda la sicurezza, è invece certamente necessario posizionare il neonato correttamente e assicurarsi che non abbia mai il viso coperto, ricordandosi, ad esempio, di rimetterlo in posizione dopo averlo allattato mentre si trova nella fascia. La posizione corretta a rana o a M è l’unica sicura per il suo sviluppo psicomotorio e addirittura favorisce i movimenti e gli stimoli sensoriali che lo aiutano a prendere consapevolezza di sé.
Come fare in casa una fascia porta bebè?
Sono davvero tanti i consumatori che vogliono sperimentare la propria manualità provando a realizzare una fascia porta bebè in casa. Questa operazione non è molto complessa, tuttavia è necessario tenere presenti alcuni accorgimenti al fine di realizzare un prodotto sicuro e resistente. Online è possibile trovare moltissimi tutorial, sia scritti, sia video, che spiegano dettagliatamente come realizzare in casa le diverse tipologie di fascia porta bebè. Data la sua struttura semplice e il taglio praticamente uniforme, se siete pratici di cucito non avrete alcun problema. Per chi invece non ha molta esperienza sartoriale, il primo passo è acquistare una macchina da cucire: esistono molteplici modelli a basso costo, versatili e semplici da utilizzare. Rifinire gli orli con la macchina vi permetterà di ottenere una fascia porta bebè di qualità; potrete inoltre unire diversi strati di tessuto in modo da aumentare la resistenza del manufatto.