Come scegliere l’amplificatore per antenna TV
Gli amplificatori per antenna TV sono dei prodotti destinati principalmente ai professionisti del settore, ovvero antennisti e impiantisti. Alcuni modelli sono però disponibili sul mercato e possono aiutarci a migliorare il segnale dei nostri dispostivi senza ricorrere a interventi esterni. In vista del prossimo “switch” delle frequenze del digitale terrestre, previsto entro il 2022, è opportuno infatti assicurarsi che la propria antenna sia in grado di ricevere il segnale nel miglior modo possibile. In questo articolo prenderemo in esame le diverse tipologie di amplificatori per antenna TV, chiarendo alcuni funzionamenti di base che potrebbero aiutarvi nell’installazione casalinga, e riservando all’antennista professionista il montaggio e la calibrazione di un’amplificazione per esterni.
Tipologia
Da quando la tecnologia digitale è diventata lo standard anche per le trasmissioni televisive, soppiantando completamente il più datato sistema analogico, sono sorti una serie di nuovi problemi per l’utente finale, non sempre in grado di visualizzare correttamente i canali televisivi, talvolta con variazioni anche molto repentine tra una ricezione discreta e una totalmente assente. Questo è dovuto, almeno in parte, alle numerose interferenze da cui il segnale digitale può essere disturbato, dipendenti per esempio da agenti atmosferici, e alla qualità non sempre ottimale dei trasmettitori presenti nella propria zona di residenza. Per ovviare a questi problemi è possibile, prima di tutto, orientare nuovamente la propria antenna, verificando che sia nella posizione più vantaggiosa possibile. Se anche questa misura non è sufficiente per visualizzare i canali televisivi del digitale terrestre senza continue interruzioni o interferenze, sarà necessario dotarsi di un amplificatore per l’antenna, detto anche amplificatore UHF (una sigla che indica la banda di frequenze utilizzate dal digitale terrestre). Questo permette, in sostanza, di migliorare la ricezione del segnale digitale e dunque la qualità delle immagini. Oggi è fondamentale dotarsi di un dispositivo che sia in grado di supportare il nuovo standard DVB-T2, la riproduzione delle immagini in alta definizione (HD) e, se si è amanti della radio, anche lo standard DAB, l’ultima evoluzione nel campo della trasmissione radiofonica. Esistono tre diverse tipologie di amplificatore, adatte a esigenze differenti, ognuna con vantaggi e svantaggi.
Amplificatore da interno
Si tratta della soluzione più popolare in assoluto, è molto economica e soprattutto facile da installare, anche senza l’aiuto di alcun professionista. Come si può facilmente intuire, va posizionato in casa, alimentato da una normale presa della corrente e collegato al cavo dell’antenna del televisore. È una soluzione ideale per chi cerca un sistema rapido per migliorare la ricezione di un segnale talvolta disturbato, ma non può risolvere le situazioni in cui questo è veramente molto debole. Spesso gli amplificatori da interno sono anche dotati di più uscite, così che si possano connettere diverse TV senza dover effettuare spese aggiuntive. In questa pagina ci occuperemo soprattutto di questi modelli, dato che possono essere facilmente acquistati anche online senza dover richiedere consulenze o aiuti da parte di un antennista.
Amplificatore da palo
A differenza di quello da interno, va montato direttamente sull’antenna e collegato a quest’ultima tramite un preamplificatore. Ovviamente in questo caso è assolutamente necessario l’intervento di un professionista, sia per la scelta dei dispositivi migliori per il nostro impianto, sia per l’installazione. Sono soluzioni adatte alle zone in cui la ricezione del segnale è estremamente scarsa e nessuna alternativa è in grado di risolvere il problema. Se l’amplificatore in sé non ha un prezzo particolarmente elevato, va comunque ricordato che bisogna aggiungere il costo della manodopera e di un’eventuale consulenza.
Nel caso in cui si decidesse per una soluzione fai-da-te, ricordiamo comunque che potrebbero non esserci sostanziali miglioramenti nella ricezione del segnale, e che un amplificatore potrebbe anzi peggiorare la situazione. In questo caso il problema deriva con tutta probabilità dall’antenna stessa, per cui non ci sarà alcuna altra soluzione se non contattare un antennista.
Amplificatore con antenna integrata
Si tratta di vere e proprie antenne in materiale plastico, dedicate alla ricezione e all’amplificazione del segnale del digitale terrestre, incluse le frequenze del segnale in alta definizione, ovvero il DVB-T2, il cui cambio di frequenze porterà al prossimo switch del 2023.Queste antenne si collegano facilmente tramite il cavo coassiale e hanno anche un’uscita USB per collegare altri dispostivi, ad esempio il box del digitale terrestre, nel caso in cui questo sia esterno. Utili per chi ha case in campagna o in stanze troppo lontane dagli impianti di ricezione e dalle finestre, sono dotati inoltre di un regolatore esterno dell’amplificazione, da attivare in base alla distanza del ripetitore più vicino all’interno e all’esterno di un raggio di circa 90 km.
Alcuni modelli più recenti presentano antenne larghe, ampie ma sottilissime, simili a fogli di carta, che si possono sistemare su un balcone o su un punto alto della stanza. Questi sono prodotti per la maggior parte da aziende cinesi e appartengono a categorie di prezzo decisamente basse, intorno ai 30 €. Esistono inoltre sul mercato numerose antenne esterne da balcone che necessitano di una vera e propria installazione, dal prezzo maggiore, e che potremo considerare dei prodotti intermedi.
Se queste antenne in plastica sono dei veri “plug & play“, ovvero funzionano con facilità dopo averle installate sul retro del televisore tramite cavo coassiale, altri modelli leggermente più costosi vanno posizionati con più cura, calibrati, e necessitano in alcuni casi dell’aiuto di un antennista, specialmente se c’è bisogno di fare buchi nel muro e realizzare un vero impianto. In generale potremmo comunque considerarli dei prodotti che si prestano all’installazione fai-da-te.
Potenza
Una volta scelta la tipologia di amplificatore per antenna TV più adatto alle proprie esigenze, è necessario considerare una serie di altri fattori principali. In primo luogo va analizzata la potenza, o in termini più specifici il guadagno, grazie al quale è possibile comprendere quanto l’amplificatore sia in grado di migliorare la ricezione del segnale digitale. Il guadagno viene misurato in decibel (dB) e normalmente un valore che si aggira tra i 20 e i 30 dB è più che sufficiente per migliorare la ricezione in un comune impianto domestico.
Regolazione e distribuzione
Anche se si può pensare che un maggiore guadagno assicuri una migliore qualità delle immagini, in realtà è fondamentale regolare la potenza dell’amplificatore in modo adeguato per poter ottenere il risultato migliore possibile. Se infatti il guadagno viene aumentato in modo eccessivo, il segnale verrà distorto pesantemente, impedendo una corretta visione delle immagini. Inoltre bisogna considerare che se si connettono due o più antenne, il guadagno andrà distribuito tra loro: se si dispone di un modello da 30 dB, per esempio, con due antenne connesse (vedremo meglio nel prossimo paragrafo quando questa situazione può essere necessaria), non significa che ogni singola porta sarà in grado di offrire quella potenza, ma che la somma totale del guadagno assegnato alle antenne sarà di 30 dB. Anche se può sembrare un’operazione complessa, la distribuzione del guadagno è in realtà piuttosto semplice. In particolare, nei modelli da interno sono solitamente presenti delle piccole viti che permettono di aumentare o diminuire il guadagno in corrispondenza di ciascuna entrata, usando un semplice cacciavite.
Connessioni
Un ulteriore fattore da considerare prima dell’acquisto di un amplificatore per l’antenna TV riguarda il numero e la tipologia delle porte in ingresso e in uscita. Questo rappresenta un dettaglio particolarmente importante soprattutto per chi dispone di più antenne oppure di più televisori da collegare, o prevede, in futuro, di voler espandere il proprio impianto domestico. Vediamo alcune informazioni più precise sulle due tipologie di connessioni che è possibile trovare in un amplificatore per antenna TV.
Ingressi
Scegliere un modello che dispone di più entrate permette di connettere un numero maggiore di antenne. Questo può rivelarsi necessario nel momento in cui il segnale dovesse provenire da ripetitori diversi, per cui l’utente dovrà munirsi di un numero adeguato di antenne, ognuna orientata verso un ripetitore, per poter visualizzare senza interruzioni e interferenze tutti i canali del digitale terrestre. Ogni ingresso può poi essere compatibile con uno standard diverso, che ne determina la compatibilità con diverse frequenze utilizzate per la trasmissione del segnale. Come abbiamo già visto, quelle utilizzate attualmente dal digitale terrestre sono identificate dalla sigla UHF (ultra high frequency), che indica la banda che va da 300 MHz a 3 GHz ed è oggi largamente utilizzata in vari ambiti della comunicazione, dalle trasmissioni televisive agli smartphone. Esistono però ancora molti modelli dotati anche di una porta VHF (very high frequency), utilizzata per indicare le frequenze che vanno da 30 a 300 MHz, oggi sfruttate per lo più per comunicazioni a breve raggio, vista la portata limitata.
Uscite
Se si possiedono più televisori e non si vogliono fare investimenti per acquistare più amplificatori è possibile scegliere un modello che disponga di più uscite. Se per gli amplificatori da palo si tratta di un sistema sicuramente conveniente, dato che poi il cablaggio verrà organizzato in modo ordinato da uno specialista, per un modello da interno l’ingombro rappresentato da più cavi può risultare piuttosto scomodo. Solitamente collegati attraverso l’utilizzo di più cavi coassiali, nascosti sottotraccia o più comunemente nelle parti nascoste degli appartamenti.
Filtri
Negli ultimi anni il segnale di trasmissione dei canali televisivi non ha certo rappresentato un’eccezione: moltissimi dispositivi prima analogici sono oggi passati a utilizzare tecnologie digitali, che da un lato permettono una maggiore efficienza, ma dall’altro possono causare alcuni problemi. Come abbiamo già accennato, infatti, i diversi tipi di onde radio utilizzati da smartphone, periferiche di rete ed elettrodomestici sempre più intelligenti possono interferire tra loro, traducendosi in malfunzionamenti o, in generale, in un peggioramento delle prestazioni dei vari dispositivi. Anche gli amplificatori per antenne TV non sono immuni da questo tipo di problema, per cui anche la loro installazione potrebbe rivelarsi inutile nel caso in cui la cattiva ricezione del segnale dipenda proprio dal disturbo causato da altre onde radio contrastanti. Proprio per questo nei modelli migliori sono oggi integrati degli appositi filtri, che permettono di proteggere l’amplificatore stesso da possibili contrasti, in particolare da alcune tecnologie oggi talmente diffuse da essere presenti praticamente dovunque. È consigliabile cercare soprattutto un modello che disponga di filtri per le reti utilizzate dalla telefonia mobile (GSM, 3G, 4G, LTE), dato che queste rappresentano un ostacolo importante ed estremamente diffuso in tutto il paese.
Dimensioni e alimentazione
Una breve nota va fatta anche sulle possibili dimensioni dell’amplificatore, in particolare se si opta per un modello per interni. In questo caso, infatti, l’ingombro richiesto da un ulteriore dispositivo da posizionare vicino al mobile per la TV può rappresentare un fattore importante da considerare prima di scegliere un prodotto in particolare. Alcuni marchi hanno puntato molto su un catalogo diversificato che disponga anche di amplificatori in formato mini, a volte alimentati tramite un cavo USB o addirittura direttamente dal cavo dell’antenna, un vantaggio notevole per chi dispone di un numero di prese della corrente limitato. Va ovviamente considerato che le dimensioni molto contenute si traducono nella presenza di un solo ingresso e una sola uscita, un fattore che però è di secondaria importanza nel momento in cui la priorità è quella di risparmiare spazio.
Domande e risposte sugli amplificatori per antenna TV
In questa sezione risponderemo ad alcuni quesiti comuni che gli utenti hanno sugli amplificatori per antenna, guidandovi all’acquisto e all’installazione.
Dove posizionare l’amplificatore per antenna TV?
Se si decide di installare il proprio amplificatore per antenna TV senza l’aiuto di un professionista, è bene valutare prima la migliore posizione possibile per questo dispositivo. Perché si ottenga la massima efficienza, infatti, l’amplificatore va posizionato il più vicino possibile all’antenna stessa se si tratta di un modello da palo pensato per l’esterno, oppure vicino a una finestra o una parete esterna nel caso in cui si scegliesse un modello da interno. Possono invece ridurre notevolmente l’efficacia dell’amplificatore i muri in cemento armato e gli oggetti metallici di dimensioni piuttosto ampie, per cui è consigliabile evitare posizioni in cui questi possano causare interferenze.
Quanto costa un amplificatore per antenna?
È molto difficile definire diverse fasce di prezzo tra gli amplificatori per antenna TV. Il costo di questo tipo di dispositivo è infatti mediamente molto contenuto: parte da circa 15 € per raggiungere un massimo di 50 €. Le differenze di prezzo sono dovute in parte alla potenza dell’amplificatore, al numero di connettori disponibili e alla presenza o meno di particolari filtri per reti mobili, ma è difficile individuare differenze molto evidenti tra i vari prodotti disponibili sul mercato. Alcuni prodotti molto semplici, magari a connettore unico, hanno dei prezzi contenuti e facilità di utilizzo. Altri, con solitamente quattro ingressi per i cavi coassiali dei dispositivi di tutto l’appartamento, possono costare di più.
Quali sono i migliori amplificatori per antenna TV?
Sono pochi i marchi particolarmente noti in questo settore, mentre negli ultimi anni c’è stata sicuramente una grande crescita dei modelli commercializzati da case produttrici poco o per nulla conosciute, che tuttavia possono comunque assicurare risultati positivi. Tuttavia, se si preferisce avere a che fare con un marchio che offre anche un’assistenza clienti post-vendita e una garanzia chiara, è consigliabile rivolgersi ad alcuni colossi del settore, come per esempio Meliconi, Fracarro, Metronic, Hama e molte altre meno note.
Per quanto riguarda la qualità strutturale dell’amplificatore, i materiali utilizzati per la realizzazione della scocca esterna sono quasi sempre plastici. In particolare, i modelli da interno non presentano particolari variazioni, se non nella robustezza della plastica e nella sua resistenza a eventuali graffi e urti. Quando si tratta di amplificatori da palo, invece, è particolarmente importante controllare di quali protezioni questo sia dotato. Dovendo essere posizionato all’esterno, è infatti fondamentale che sia in grado di resistere ad acqua e polvere, e che tutti i connettori siano ben protetti all’interno di un box apposito. Anche in questo caso, comunque, non si troveranno particolari variazioni nei materiali utilizzati, ma solo nel livello di protezione offerto.
Amplificatore per antenna TV interno o esterno?
Come abbiamo visto, esistono sul mercato due categorie principali di prodotti, che aiutano il nostro televisore o la nostra antenna a ricevere meglio il segnale. Come possiamo capire immediatamente quale prodotto selezionare e cosa farà al caso nostro? Solitamente, se il segnale del televisore non è costante, questo può dipendere da diversi fattori: dalla posizione dell’antenna sul vostro terrazzo (o balcone) alla qualità e installazione dei cavi, fino all’effettiva presenza di problemi di ricezione dovuti a fattori completamente esterni, ovvero posizione geografica, strutture o conformazione del territorio che impediscono la ricezione del segnale. Capire esattamente il problema che si ha con la propria ricezione non è quindi sempre facile. Se non si vuole immediatamente contattare un antennista professionista, per risparmiare un po’, è sicuramente utile acquistare un amplificatore esterno e provare a vedere se il segnale effettivamente ha dei miglioramenti. Questi benefici potrebbero essere anche minimi o riguardare alcuni canali: questi infatti, non viaggiano sulle stesse identiche frequenze e il segnale non ha sempre la stessa ampiezza e potenza. Anche provare un’antenna TV esterna removibile potrebbe essere una soluzione pratica, ma il suo funzionamento dipenderà moltissimo dalla ricezione generale della zona geografica. Se infatti è plausibile pensare che in zone cittadine un’antenna TV esterna funzioni senza problemi, la sua ricezione va effettivamente sperimentata se si abita in zone isolate, o a ridosso di colline, montagne o valli, dove per motivi di territorio c’è meno omogeneità di ricezione. In altri casi, se ad esempio la stanza da cablare è troppo distante dai cavi principali, si potrebbe anche utilizzare un’antenna TV esterna. Spesso infatti, un prodotto di questo tipo di buona qualità può essere utile a risolvere completamente il problema. Se i vari tentativi non danno luogo a nessun aumento considerevole nella ricezione, specialmente per quanto riguarda i canali nazionali, allora è necessario chiamare un antennista, che valuterà adeguatamente la situazione, lo stato del vostro impianto e in caso provvederà a installare un amplificatore esterno o eventualmente proporvi un cambio o un riposizionamento dell’antenna. ATTENZIONE: ricordiamo ai lettori di rivolgersi a un antennista professionista e di non operare sull’antenna di casa in fai-da-te, in quanto eventuali interventi e collegamenti possono essere decisamente pericolosi.
Posso installare un amplificatore su antenna logaritmica?
Risposta veloce: sì. Le antenne logaritmiche in alcuni casi hanno degli amplificatori per antenna TV a parte. Le antenne logaritmiche infatti, hanno più dipoli in successione, e dei gruppi di antenne per le basse e per le alte frequenze. Molto comuni sui nostri tetti, ricevono anche i canali sulle frequenze DTT in UHF/VHF del digitale terrestre. Anche in questo caso, l’installazione o la ricalibrazione di un’antenna logaritmica dovrà essere valutata da un antennista, in base alla posizione del vostro terrazzo e la salute dei cavi, compiendo prove varie di ricezione. Tra le marche più conosciute che producono questi prodotti c’è la Fracarro. Molte altre marche possono comunque essere utilizzate anche su antenne logaritmiche, ma per non cadere in errore è bene rivolgersi a un professionista.
L’amplificatore per antenna TV riceve le nuove frequenze del digitale terrestre?
Risposta veloce: sì. Dal 1 gennaio 2023 le frequenze del digitale terrestre riceveranno uno switch, passeranno quindi ufficialmente al segnale DVB-T2. Quindi i televisori, anche smart tv con decoder incluso e i decoder del digitale terrestre non idonei alle nuove frequenze non saranno in grado di visualizzare alcun contenuto. Per capire se i vostri dispositivi hanno la tecnologia per ricevere il segnale, controllate se visualizzate Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1 e La7 sui rispettivi canali dal 501 al 507. Questi canali infatti sono infatti in HD e hanno una qualità dell’immagine alta, significa quindi che i vostri dispositivi riescono a ricevere il segnale. Un’ulteriore prova è andare sui canali 100 e 200 del vostro digitale terrestre e verificare la presenza di uno schermo blu con un riquadro bianco che riporta la scritta “Test HEVC Main10“. Se la visualizzazione di questi canali è disturbata potrete installare un amplificatore per antenna TV, se invece vedete uno schermo nero sui canali 501-507, 100 e 200, allora avrete bisogno di un nuovo decoder. Considerate che lo switch significherà un vero e proprio “spegnimento” delle vecchie frequenze, e c’è il rischio che rimaniate senza la possibilità di vedere la televisione fino all’acquisto del nuovo decoder ed eventualmente schermo. Proprio per questo motivo il cambio di frequenze è stato spostato da giugno 2022 a gennaio 2023, per evitare di lasciare troppe persone senza televisore e decoder, anche in base alla recente mancanza di microchip a livello industriale, che ha fatto rallentare il mercato. In ogni caso, vogliamo invitare i lettori a svolgere una ricerca dei canali, anche manuale, con un po’ di pazienza e leggendo bene le indicazioni a schermo, per cercare di capire se eventuali problemi di ricezione non siano in realtà dei semplici problemi di configurazione. Se invece siete dotati di schermo e decoder particolarmente datati, probabilmente sarete costretti a un nuovo acquisto, e l’installazione di un amplificatore di antenna TV non vi sarà particolarmente di aiuto.
Quali sono i migliori amplificatori per antenna TV del 2023?
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