Addio a Windows 10, Microsoft si porta avanti con il lavoro

Microsoft spinge Windows 11

Addio a Windows 10, Microsoft si porta avanti con il lavoro

Nonostante Windows 10 non sarà più supportato a partire dal 14 ottobre del 2025, Microsoft ha cominciato ad avvisare gli utenti con dei prompt a pieno schermo mediante i quali li invita a passare a Windows 11.

Windows 10, ormai prossimo al capolinea, gira ancora sul 69,04% dei personal computer con a bordo un sistema operativo Microsoft, contro il 26,72% di pc con Windows 11, mai veramente entrato nel cuore degli utenti, soprattutto quelli aziendali.

Microsoft forza gli utenti al passaggio a Windows 11

La notizia può quasi passare inosservata, considerando che ci sono ancora 18 mesi per prendere una decisione ma, considerando le condizioni del mercato dei personal computer, appare opportuno fare qualche riflessione.

Tutte le case produttrici di personal computer stanno virando a velocità alterne verso gli AI PC – mercato che interessa anche a Microsoft – ovvero personal computer (fissi o portatili) dotati di una NPU (Unità di elaborazione neurale) la quale, lavorando in parallelo con i processori tradizionali e le GPU, esegue algoritmi di Machine learning e Deep learning ottimizzando il calcolo delle applicazioni AI.

Questa nuova generazione di personal computer avrà un costo più elevato rispetto alla media del mercato attuale e ciò potrà contribuire a fare scendere il prezzo dei pc tradizionali, aprendo così la possibilità di acquistarne uno nuovo a condizioni vantaggiose.

Ma cambiare pc solo per migrare a Windows 11 può fare storcere il naso, chi non ha un computer compatibile con le specifiche richieste da Windows 11, può optare per una delle tante distribuzioni Linux oppure allontanarsi dal mondo Microsoft e optare per un Mac oppure per un Chromebook.

La via più percorribile per chi vuole o deve rimanere nell’emisfero di Windows è quella di attendere una discreta diffusione degli AI PC per approfittare del contraccolpo che questi causeranno ai prezzi dei computer tradizionali, cercando la migliore offerta tra le tante che saranno disponibili nei prossimi mesi.

La valutazione che ognuno è chiamato a fare secondo le proprie esigenze e secondo i propri gusti, dovrebbe tenere conto anche del fatto che Microsoft si appresta a rottamare in modo definitivo un sistema operativo, Windows 10, che detiene ancora la più ampia fetta di mercato e che – numeri alla mano – aggrada chi ne fa uso.

Una politica che può apparire controversa tant’è che, molto probabilmente, anche gli utenti privati (e quindi non solo quelli aziendali) potranno approfittare dell’Extended Security Updates (ESU), ovvero la possibilità di usufruire degli aggiornamenti di sicurezza per Windows 10 anche dopo il 14 ottobre 2025, ovviamente pagando un abbonamento il cui costo annuo – ancora da confermare – dovrebbe aggirarsi attorno ai 45 dollari per licenza (42,30 euro circa) e che dovrebbe raddoppiare di anno in anno.

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