I migliori box doccia del 2024

Confronta i migliori box doccia del 2024 e leggi la nostra guida all'acquisto.

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Dati tecnici

Misure

69,5 x 119 x 190 cm

120 x 80 x 195 cm

90 x 90 x 185 cm

91 x 190 cm

70 x 90 cm

Base

Piatto doccia, pavimento

Piatto doccia

Piatto doccia

Piatto doccia

Piatto doccia

Materiali

Vetro temprato, alluminio cromato, acciaio inox, ottone

Vetro temprato, alluminio

Vetro temprato, alluminio

Vetro temprato, alluminio

Resina

Tipo box

Angolare

Angolare

Angolare stondato

Nicchia

Angolare

Tipo porta

Scorrevole

Scorrevole

Scorrevole

Due battenti

A soffietto

Regolazione dimensioni

1,5 - 2,5 cm

2 cm

2 cm

1,5 cm

10 cm (con taglio)

Trattamenti

Anticalcare

Anticalcare

Anticalcare

Anticalcare

Punti forti

Vetro antinfortunistico spesso 8 mm

Profili con trattamento antiossidante

Disponibile in tante altre misure e tipologie

Barra stabilizzatrice superiore

Adatto anche a piatti doccia fuori squadra

Meccanismo di scorrimento a lunga durata

Porta scorrevole reversibile

Disponibile anche con vetro stampato

Guarnizioni sottovetro

Angolo reversibile

Moderna struttura senza telaio

Maniglia in acciaio inossidabile

Scorrimento porte a 16 ruote

Battenti apribili in entrambi i sensi

Materiale flessibile antiurto

Porte a sgancio rapido

Disponibile in tante misure

Punti deboli

Prezzo consistente

Nessun trattamento anticalcare

Recensione completa
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I fattori decisivi per la scelta del box doccia

Cambiare il box doccia o installarlo ex novo nella nuova abitazione sembra un lavoro abbastanza semplice e alla portata di tutti, per questo è facile decidere di lanciarsi nell’impresa e acquistare autonomamente un nuovo box doccia con l’intenzione di installarlo da sé.

Box doccia
Ma è davvero così semplice come sembra? Proviamo a fare chiarezza a partire dal primo passo, ovvero la scelta del nostro nuovo box doccia.

Tipologia

Di box doccia esistono tantissime varianti. Vi sono quelli per la vasca da bagno, quelli per il piatto doccia e quelli per la doccia a filo pavimento; quelli per nicchia, quelli angolari e quelli a tre lati.
Se non stiamo ristrutturando il bagno per intero e non intendiamo cambiare il piatto doccia o la vasca da bagno, allora la scelta è obbligata: a dettare il tipo di box doccia che ci serve saranno la collocazione e le dimensioni del piatto doccia o della vasca. Facciamo una breve panoramica delle più diffuse tipologie di box doccia.

Box doccia angolare

Forse il più diffuso tipo di box doccia in assoluto, quello angolare è un grande classico con tantissime varianti.

Box doccia angolare
Il piatto doccia può essere quadrangolare o curvo, e due lati sono sempre addossati alla parete: il box doccia si compone dunque o di due pareti oppure, se curvo, di una parete curva.

Box doccia per nicchia

Una doccia può venire realizzata anche all’interno di una nicchia in muratura: in questo caso per chiudere la doccia serve solamente una porta, dunque il box doccia in questo caso si limita ad essere un battente, oppure due, oppure una chiusura a soffietto.

Box doccia a nicchia

Box doccia per vasca

Se anziché un piatto doccia nel nostro bagno si trova installata una vasca da bagno, abbiamo diverse possibilità per chiuderla con un box doccia apposito.

Box doccia per vasca
Vi sono box doccia “completi”, ovvero che chiudono la vasca da tutti i lati (due o tre che siano), e box doccia che invece si limitano a parare gli schizzi dal lato ove è posto il soffione della doccia per mezzo di una singola parete.

Box doccia per bisogni speciali

Per le persone a mobilità limitata sono disponibili box doccia appositi che facilitano di molto l’entrata e uscita dal vano.

Box doccia per anziani
Si tratta tipicamente di box con una porta più larga del normale, così che sia più facile infilarsi anche, eventualmente, con l’aiuto di una seconda persona, e sono accompagnati da una seduta da montare all’interno della doccia e da maniglioni da usare per issarsi e sistemarsi sul seggiolino.

Dimensioni

Le dimensioni della vasca o del piatto sono ovviamente vincolanti per quanto riguarda almeno due dimensioni del box doccia, ma dobbiamo considerare anche l’altezza: a seconda di quanto sono alti i nostri soffitti e a che altezza sia installato il soffione della doccia potremmo avere bisogno di un box più o meno alto.
Nelle nostre considerazioni dobbiamo ovviamente tenere conto dell’altezza del piatto, se presente (se, cioè, non abbiamo una doccia moderna a filo pavimento), o della vasca.

Box doccia per mansarda
Un discorso a parte va fatto per i box doccia per mansarda: laddove la doccia sia installata sotto un soffitto spiovente può rendersi necessario personalizzare il box doccia sagomandolo o facendolo realizzare su misura.

Regolazione porte e altezza

Esattamente come accade per le porte di casa o per le ante degli armadi, l’altezza da terra delle porte di un box doccia può essere regolata, e spesso si può regolare anche la distanza dalla parete.
Chiaramente non si tratta che di regolazioni di pochi centimetri, comprese solitamente tra 1,5 e 3 cm, ma sono utili per far calzare perfettamente la porta del box doccia sul nostro piatto, vasca o nella nicchia.

Apertura

Il locale bagno è, in molti casi, piuttosto piccolo, pertanto l’apertura della doccia può porre alcuni problemi di ingombro. Fortunatamente sono disponibili diverse soluzioni per muoversi dentro e fuori il box doccia con comodità anche negli ambienti più angusti. Vediamo allora quali sono le varianti possibili.

Box doccia a battente singolo

La più elementare, ma anche più ingombrante, delle soluzioni è quella del battente singolo: si apre verso l’esterno e richiede ovviamente sufficiente spazio di manovra per aprirsi almeno a 90°.

Box doccia a battente singolo
Presentando meno parti mobili (cardini) va meno soggetta all’usura rispetto alle altre opzioni.

Box doccia a battente doppio

Laddove la soluzione scelta sia a due battenti vi sono diverse variabili di cui tenere conto. Innanzitutto l’apertura può avvenire o verso l’esterno o verso l’interno, basta di solito regolare le cerniere nella maniera desiderata.

Box doccia a battente doppio
Esiste però una variante particolare applicabile ai box doccia angolari o a tre lati: il battente doppio su due lati. In questi casi l’angolo tra i due lati della doccia si apre completamente verso l’esterno, una soluzione particolarmente agevole per chi avesse qualche problema di mobilità.

Box doccia a scomparsa

Una delle migliori soluzioni salvaspazio è quella della porta a scomparsa o scorrevole: il o i battenti in questo caso non si aprono verso l’esterno o l’interno, ma scorrono alle spalle della parte fissa della parete.

Box doccia a scomparsa
Questa soluzione può naturalmente essere adottata solamente per i box doccia per vasca, per quelli angolari o per quelli a tre lati, dato che in una nicchia, a meno che non sia davvero molto larga, non vi è semplicemente lo spazio per permettere lo scorrimento.

Box doccia a soffietto

L’ultima delle soluzioni salvaspazio, adatta questa volta a tutti i tipi di box doccia, è quella del box doccia a soffietto o a libro: aprendosi, la porta si ripiega su se stessa producendo un ingombro veramente minimale. Il numero di “pieghe” può andare da due a oltre 10 a seconda del modello.

Box doccia a soffietto

Materiali

Va da sé che i materiali in cui è realizzato un box doccia siano un aspetto da considerare assolutamente prima dell’acquisto, e non solamente per una questione stilistica, sebbene questa sia certamente rilevante. I materiali hanno un impatto sul costo del box doccia, ma anche sulla sua durevolezza nel tempo.

Vetro temprato vs. PVC

Le pareti e i battenti di un box doccia sono di solito realizzati in uno di questi due materiali: PVC o vetro temprato.
È ovvio che il materiale plastico sia notevolmente più economico rispetto al più pregiato vetro temprato, ma l’effetto visivo è anche molto diverso. Le pareti in PVC sono infatti sempre traslucide, pertanto bloccano in qualche misura l’illuminazione dell’interno della doccia, mentre le pareti in vetro temprato sono completamente trasparenti.

Box doccia in PVC
È pur vero che il PVC è un materiale molto più leggero del vetro, pertanto sarà senz’altro meno faticoso installare un box in PVC e anche l’apertura della porta sarà priva di sforzo.
Dal punto di vista della durabilità, bisogna dire che il vetro vince senza dubbio sul PVC: quest’ultimo tende infatti ad ingiallire se non addirittura a marcire e formare muffe con l’andare del tempo, a meno di pulire il box periodicamente e scrupolosamente. Il vetro può andare al contrario più soggetto alle incrostazioni di calcare, ma resiste molto meglio alla muffa.

Alluminio vs. PVC vs. acciaio

Merita considerazione anche il materiale in cui è realizzato il telaio del box doccia, che può essere uno a scelta tra PVC, alluminio o acciaio.
Come sopra, il telaio in PVC presenta gli indubbi vantaggi di essere significativamente più economico rispetto alle altre due opzioni, ed è anche molto leggero e facile da montare. Gli aspetti negativi sono sempre gli stessi: ingiallimento nel corso del tempo e vulnerabilità alle muffe.

Box doccia profili in alluminio
L’alluminio è anch’esso un materiale molto leggero, dunque di agevole installazione, ma anche più costoso rispetto al PVC e più duraturo. Ben siliconato, infatti, resiste all’arrugginimento e alla formazione di muffe. Alcuni, inoltre, prediligono in maniera particolare la finitura satinata caratteristica di questo metallo.
L’acciaio inox è infine sicuramente la più robusta delle scelte possibili, ma anche la più cara e più pesante. La finitura lucida è molto elegante, ma va facilmente soggetta alle incrostazioni di calcare. Nessun problema invece per quanto riguarda l’arrugginimento e la formazione di muffe.

Trattamenti protettivi

Una caratteristica particolare dei box doccia in vetro è il trattamento antigoccia e anticalcare. Quasi sempre, infatti, porte e pareti realizzate in vetro temprato hanno anche una superficie trattata con uno speciale rivestimento che favorisce il deflusso delle gocce d’acqua, evitando così che queste si asciughino sul vetro generando le caratteristiche macchioline di calcare.

Box doccia spazzola tergivetri
Ad ogni modo è sempre raccomandata la pulizia del vetro immediatamente dopo la doccia: quasi sempre, in dotazione al box doccia, si trova l’apposita spazzola con la quale rimuovere proprio le gocce d’acqua dalle pareti.

Domande frequenti

Quanto costa un box doccia?

Il prezzo di un box doccia dipende da alcune variabili:

  • I materiali compositivi
  • Le dimensioni
  • Le caratteristiche della porta

Come abbiamo detto, i materiali sono il principale discriminante, con i box doccia in PVC come soluzioni più economiche e quelli in vetro e alluminio o vetro e acciaio come opzioni più costose, ma anche più durature.
Tendenzialmente i prezzi che potete attendervi sono questi:

  • Box doccia in PVC: 60-170 €
  • Box doccia in vetro e alluminio: 120-330 €
  • Box doccia in vetro e acciaio: 250-350 €

Dove acquistare il box doccia?

Quando ci si chiede dove comprare il box doccia la prima risposta che viene in mente è senz’altro quella più ovvia, ovvero presso i negozi specializzati in sanitari. Questa rimane l’opzione più valida se c’è bisogno di ricevere consiglio e se si desidera ricevere la consegna e installazione a casa.
Se però si è intenzionati ad installare il box doccia autonomamente si può anche prendere in considerazione l’acquisto online: una volta verificate le misure necessarie e i materiali desiderati sarà facile trovare un box doccia idoneo e farselo recapitare a casa. Questa opzione è doppiamente vantaggiosa: non soltanto si risparmia sulla manodopera per l’installazione, ma molto spesso i prezzi online sono essi stessi sensibilmente più bassi rispetto a quelli riscontrabili in negozio.

Chi installa i box doccia?

Chi monta i box doccia sono di solito gli addetti preposti a questo servizio dai singoli negozi di sanitari. Ciascuno ha infatti di solito una propria squadra inviata di volta in volta presso le abitazioni dei clienti, per consegnare e montare gli articoli acquistati. Se lo si preferisce, ovviamente, si può affidare il lavoro al proprio idraulico lattoniere di fiducia, oppure fare da sé.

Come installare il box doccia?

Per installare il box doccia su un piatto o vasca preesistenti abbiamo bisogno di alcuni strumenti, oltre ovviamente al box doccia nuovo da installare.
L’operazione preliminare fondamentale è una pulizia accurata del piatto o vasca: una volta puliti e ben asciutti, potremo appoggiarvi sopra i profili del telaio e segnare i punti dove dovremo forare servendoci di un pennarello. Possiamo aiutarci per l’allineamento con una livella a bolla.
Successivamente dovremo praticare i fori necessari servendoci di un trapano con punte apposite per la ceramica. Questo dettaglio è fondamentale: usare altri tipi di punte rischia di crepare e danneggiare seriamente la ceramica.
Procederemo a questo punto a fissare i profili usando i tasselli e le viti che troveremo nella confezione. Una volta fissati i profili orizzontali, potremo passare a montare quelli verticali e a unirli ai primi, sempre con le viti in dotazione.
Una volta fissato il telaio sarà possibile installarvi le pareti fisse e montare le parti mobili sulle loro cerniere, per passare poi alla sigillatura del box con il silicone.
Prima di poter utilizzare la doccia sarà necessario attendere minimo 8 ore (ma meglio aspettare tra le 12 e le 24 ore) per l’asciugatura completa del silicone.

Come siliconare il box doccia?

Per siliconare il box doccia dovremo scegliere un silicone adatto allo scopo, dunque specifico per il bagno e di preferenza con additivi antifungini. Per l’applicazione è ovviamente necessaria un’apposita pistola per silicone, ma consigliamo di munirsi anche di nastro adesivo da imbianchino per mascherare l’area dell’applicazione e fare così un lavoro preciso e pulito.
Il silicone va applicato all’esterno del box doccia e non all’interno: è importante pulire e sgrassare bene le superfici, e soprattutto attendere fino alla loro completa asciugatura prima di stendere il silicone.
Per la sigillatura in sé, consigliamo di partire dall’alto e procedere verso la base, cercando di mantenere uniforme lo spessore del cordolo che andremo a depositare. Una volta steso il silicone, dovremo ripassarlo e appiattirlo con un dito per ottenere una sigillatura totale: fate questa operazione avvolgendo ovviamente il dito in della pellicola trasparente per alimenti.
Una volta sigillato tutto il box potrete rimuovere lo scotch di carta, ma prima di poter utilizzare la doccia dovrete attendere tra le 12 e le 24 ore.

Con cosa pulire il box doccia incrostato?

Qualunque box doccia va incontro, col tempo, ad accumuli di calcare e incrostazioni, indipendentemente dal materiale che lo costituisce. Per ritardare la formazione di queste incrostazioni e poi per eliminarle efficacemente bisogna adottare alcuni accorgimenti.
Il primo riguarda specificamente i box doccia in vetro temprato: anche quando sono trattati con prodotti antigoccia, infatti, questi avranno comunque la tendenza a formare in fretta aloni là dove le gocce d’acqua si asciugano. Per questo la prima raccomandazione è quella di tenere a portata di mano, dentro la doccia, una spazzola tergivetro con la quale eliminare l’acqua dalle pareti subito dopo l’uso.
Nonostante questa cura, però, noteremo comunque accumuli di calcare all’interno del vano doccia con il trascorrere del tempo. La rimozione fortunatamente è molto semplice e richiede banalmente l’uso di un prodotto specifico che possiamo acquistare al supermercato: si trova di solito sotto forma di spray che dobbiamo semplicemente vaporizzare sulle superfici, lasciare in posa e poi rimuovere.
Esiste anche la possibilità di creare un anticalcare efficace in casa: è sufficiente uno spruzzino, dell’aceto bianco, dell’acqua e del bicarbonato di sodio. Sarà sufficiente miscelare nello spruzzino una parte di acqua e una di aceto bianco, riempiendo il recipiente per meno della metà, e aggiungendo poi un cucchiaio raso di bicarbonato di sodio. Seguirà una reazione chimica tra il bicarbonato e l’aceto che genererà molto schiuma ma, una volta assestatasi l’emulsione, potremo spruzzarla abbondantemente e lasciarla agire per almeno 20 minuti prima di sciacquarla via.

Come smontare il box doccia?

Smontare il box doccia può essere necessario non solamente quando lo si voglia sostituire, ma anche ad esempio per pulire a fondo tutta l’area disassemblando momentaneamente la struttura.
La rimozione dei singoli pezzi è di solito piuttosto intuitiva: si comincia rimuovendo i battenti della porta, passando poi alle pareti fisse e, se necessario, svitando anche il telaio dal muro e dal piatto o vasca. Il problema maggiore è forse la rimozione del silicone, ma a disposizione ci sono diverse possibilità per liberare le parti sigillate. Se stiamo smontando il box solo per pulire bene e intendiamo poi rimontarlo potremmo preferire l’acquisto di un apposito solvente per silicone: questo scioglierà il materiale gommoso, staccandolo dalle superfici senza provocare graffi.
Se però dobbiamo buttare via il vecchio box doccia e non ci interessa quindi di rovinarlo o meno, possiamo usare un coltello o un taglierino per staccare il silicone dal vetro o dalle piastrelle.

Dove buttare il box doccia?

Un box doccia non è certamente catalogabile come rifiuto ordinario, pertanto non si può assolutamente smaltire nei cassonetti o insieme ai rifiuti di casa. È necessario lo smaltimento presso un centro di raccolta o “isola ecologica”, che ormai si trova presso tutti i centri urbani anche di piccole dimensioni. La consegna non prevede costi ed è di solito semplicissima: basta individuare il cassonetto adatto alla raccolta dei materiali compositivi (dunque o vetro o plastica) e gettarvi il box.