Come fare il nodo alla cravatta

Come fare il nodo alla cravatta

La storia della cravatta parte da molto lontano: i primi a portare un nastro di stoffa legato al collo furono i legionari romani, che per evitare di ingerire o respirare troppa polvere sui sentieri sterrati usavano questa cravatta rudimentale per proteggere le vie respiratorie. Tale tradizione fu portata avanti nei secoli da altri gruppi di mercenari, soprattutto dai guerrieri di origine slava, fino a quando Luigi XIV decise di trasformare un brandello di stoffa nel noto accessorio per completare l’abbigliamento maschile. Ben presto anche gli altri nobili di corte imitarono l’esempio del Re Sole, inaugurando una moda che ancora oggi è seguita dagli uomini di tutto il mondo!

Annodare una cravatta, però, non è così semplice come si pensa, ed è proprio per questo che abbiamo deciso di spiegavi come realizzare i nodi più comuni e utilizzati. In questa pagina, quindi, vedremo come annodare la cravatta alla perfezione, un’abilità che può tornarvi utile nelle situazioni più disparate.

Che cosa serve per fare il nodo perfetto?

In commercio esistono tantissimi tipi di cravatte, i cui stili, dimensioni e fantasie variano in base alle occasioni di utilizzo. La scelta è quindi del tutto soggettiva e dipende principalmente dai vostri gusti in fatto di abbigliamento.

Per imparare a fare il nodo alla cravatta vi saranno utili alcuni semplici accessori:

  • Specchio: avere uno specchio mentre si effettua il nodo della cravatta è fondamentale, perché la nostra immagine riflessa ci permette di monitorare il risultato ed eseguire i giusti movimenti;
  • Cravatta: andrà bene una cravatta di qualunque tipo, che servirà a provare i nodi che spiegheremo tra poco;
  • Fermacravatta: utile per bloccare la cravatta alla camicia, è un accessorio molto elegante ma non strettamente necessario;
  • Papillon: cravattino usato in occasioni speciali come ricevimenti o matrimoni, può essere una valida alternativa quindi è importante imparare anche questo tipo di nodo.

Il nodo semplice

Prima di iniziare va specificato che la cravatta è formata da due estremità a punta conica, definite gamba e gambetta. Naturalmente la gamba fa riferimento all’estremità più larga, mentre la gambetta è la parte finale più stretta. Vi ricordiamo anche che, qualora gli step non vi fossero del tutto chiari, online è possibile trovare molti tutorial video che spiegano visivamente le azioni che andremo ora a descrivere.

Quello “semplice” è senza dubbio il più classico dei nodi per la cravatta. Si tratta del sistema più utilizzato ed è anche il più facile da eseguire; il nodo semplice è solitamente stretto con le cravatte sottili e più largo in caso di cravatte più ampie. Ricordiamo inoltre che questo tipo di nodo si sposa bene con tutti i tipi di colletto.

Per effettuare il nodo semplice bisogna eseguire i seguenti passaggi:

  • Chiudete gli ultimi due bottoni della camicia e sollevate il colletto. A questo punto, prendete la cravatta e fatela passare intorno al colletto, tenendo poi la gamba incrociata sulla gambetta;
  • Fate passare la gamba sotto la gambetta e riportatela in avanti;
  • Con la mano destra fate scivolare la gamba sotto la cravatta in corrispondenza del collo;
  • A questo punto avrete la gamba sotto la cravatta e perpendicolare alla gambetta, quindi non dovrete far altro che afferrare la punta della gamba e l’anello formatosi nei passaggi precedenti;
  • Il nodo è pronto ma non è ancora perfetto, quindi dovrete nascondere bene la gambetta e stringere il nodo dopo aver abbassato il colletto della camicia.

Il nodo doppio

Il nodo doppio assomiglia molto al nodo semplice, ma a differenza di quest’ultimo crea un effetto diverso: il risultato finale, infatti, prevede un nodo più spesso e più adatto ad altri tipi di camicie:

  • Posizionate la cravatta come se doveste fare un nodo semplice;
  • Passate la gamba due volte intorno alla gambetta in modo da creare un anello molto spesso;
  • Ora fate scivolare la gamba sotto la cravatta e infilatela nel doppio anello;
  • Stringete il nodo.

Il nodo Windsor

Considerato il nodo delle grandi occasioni, il Windsor prende il nome dal duca inglese noto per la sua eleganza e che ancora oggi fa tendenza.

Per eseguire il nodo Windsor, forse il più complesso, bisogna seguire questi passaggi:

  • Incrociate la gamba sulla gambetta e, tenendo fermo l’incrocio, formate un anello;
  • Fate passare la gamba sotto la cravatta portandola dall’altro lato, sotto l’incrocio creato. In questo modo otterrete un secondo anello;
  • Portate quindi la gamba sotto la cravatta e ripiegatela intorno a quest’ultima con un movimento orizzontale;
  • Ora passate di nuovo la gamba sotto la cravatta, ma questa volta muovendovi in verticale. Quando portate la gamba verso il basso, passando all’interno dell’anello, dovrete eliminare eventuali pieghe formatesi durante i precedenti passaggi;
  • Stringete e sistemate il nodo ottenuto.

Il nodo papillon

Anche definito farfallino, il papillon è quasi sempre abbinato ad uno smoking nero e ad una camicia bianca (meglio se con collo cassé). Si tratta di una cravatta molto corta che richiede un nodo particolare, simile appunto a una farfalla in volo.

Per effettuare il nodo papillon bisogna:

  • Alzare il colletto e posizionare la cravatta in modo asimmetrico: una delle due ali deve rimanere più in basso rispetto all’altra;
  • Passare l’ala più lunga su quella più corta e farla poi uscire dall’alto;
  • L’ala in basso deve essere piegata in orizzontale e permettere all’altra estremità di scendere posizionandosi anteriormente;
  • La parte più lunga deve ora risalire e passare sotto l’ala precedentemente piegata;
  • Infine non resta che tirare le estremità delle ali e sistemare il vostro nodo papillon.

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