L’impianto di sorveglianza fai-da-te

L’impianto di sorveglianza fai-da-te

Uno dei progressi tecnologici meno conosciuti resi possibili dalla pervasività di Internet e dall’ampia diffusione delle tecnologie wireless è avvenuto nel campo della sorveglianza domestica, precedentemente dominato da installazioni molto costose, laboriose e a opera di tecnici specializzati. Questo non è ormai più il caso, a meno che non si tratti di dover installare un impianto di sorveglianza e allarme molto complesso in un grande negozio o azienda. Al privato cittadino, invece, sono ora dischiuse molte possibilità di facile installazione e dal costo contenuto, senza ricorrere all’aiuto di tecnici specializzati e, in molti casi, senza trapanare muri né tirare cavi in casa.

In questa pagina cercheremo di rispondere a tutte le domande che potreste avere su quello che si può fare oggi con una telecamera di sorveglianza all’ultimo grido.

Perché montare una telecamera di sorveglianza

La domanda non è banale, poiché sono svariati i bisogni e desideri che una telecamera di sorveglianza può soddisfare. Il primo e fondamentale, quello per cui questi apparecchi sono concepiti, è per l’appunto la sicurezza di casa propria: poter avere un occhio sempre vigile che riprende tutto quello che avviene in casa quando è vuota, perché si spera di poter scoraggiare eventuali ladri o di poterli identificare dai filmati della telecamera.
Meno connesso alla sicurezza domestica è, ad esempio, voler vedere cosa accade in giardino durante la notte, perché ci sono animali selvatici che si vuole vedere quando si avvicinano a casa, oppure registrarsi durante la notte perché si teme di avere disturbi del sonno o di essere vittime di sonnambulismo.

Se lo spazio da monitorare non ha un buon accesso alla rete Wi-Fi o a quella elettrica si può optare per una videocamera di sicurezza con SIM, come la Arlo Go. Basta comprare una SIM 4G dell’operatore preferito e tenere sotto controllo la carica della batteria.
In altri casi, si vuole sapere cosa faccia il proprio animale domestico mentre il padrone non c’è; alcuni genitori possono voler fare lo stesso con i propri figli più piccoli, ad esempio quando sono affidati a una baby sitter, previo suo consenso.

Per i casi in cui si voglia monitorare l’interno di una stanza non è necessario spendere cifre folli: basta una videocamera di sorveglianza da interni con un buon grandangolo, come la TP-Link Tapo C210.

Qual è la telecamera giusta

Se decidete dunque di attrezzarvi per costruire da soli il vostro impianto di videosorveglianza, dovrete fare alcune considerazioni preliminari per capire esattamente di quale tipo di videocamera/e avete bisogno.
Se, ad esempio, vi interessa tenere d’occhio un ingresso di casa, potrà bastarvi una singola telecamera installata all’interno oppure un videocitofono che punti verso la porta in questione, perché non avrete bisogno di un modello che effettui anche movimenti sui due assi, orizzontale e verticale, o che abbia uno zoom particolarmente sofisticato. Alcuni videocitofoni si attivano se percepiscono movimento davanti all’ingresso, senza bisogno di aspettare che qualcuno suoni il campanello.

Se invece avete un giardino da controllare davanti all’ingresso, vi servirà una telecamera, o anche più d’una, adatta a venire installata all’aperto, resistente agli elementi e alle temperature estreme, dotata di movimenti motorizzati sui due assi e con uno zoom accurato, preferibilmente ottico.
Le tipologie di telecamere di sorveglianza sono le seguenti, andando per ordine crescente di complessità e di prezzo:

  • Telecamere per interni, fisse: non sono impermeabili, possono venire appoggiate su un ripiano o, spesso, attaccate a un muro o al soffitto; in molti casi hanno una visione notturna di 5 m circa;
  • Telecamere per interni, motorizzate: come le prime, ma con in più la possibilità di effettuare movimenti sul piano orizzontale e sull’asse verticale;
  • Telecamere per esterni, fisse: impermeabili e resistenti alle temperature estreme, non hanno i movimenti sui due assi e hanno una buona visione notturna di almeno 20 m;
  • Telecamere per esterni, motorizzate: come quelle fisse, ma con in più i movimenti panoramici in orizzontale e verticale.

Impianto con o senza cavi

Stabilito se vi serva una telecamera o più per interni o esterni, praticità impone che vi chiediate se e quanti cavi vogliate o possiate tirare in casa. È a questo punto che vi dobbiamo spiegare come le telecamere di sorveglianza reperibili in commercio si integrino nella vostra rete domestica: per il loro funzionamento è infatti necessario che abbiate in casa un router che agisca come snodo centrale della vostra rete. Grazie alla rete wireless generata dal router, ci sono buone probabilità che possiate fare a meno almeno di un cavo: quello necessario per connettere la videocamera al router stesso, poiché i modelli in commercio sono abilitati alla connessione Wi-Fi.
Sono pochi i casi in cui è necessario rinunciare a questa comodità, vale a dire quei casi in cui la telecamera deve venire collocata al di fuori della copertura del vostro router e quelli in cui preferiate montare una telecamera più professionale, che possa resistere anche ai tentativi di manomissione dell’alimentazione elettrica e rimanga fissa nel tempo dove la collocate. I modelli più adatti a questo scopo possono spesso venire alimentati tramite la porta Ethernet, la stessa che si usa per connettere la videocamere al router, così da dover tirare un solo cavo per realizzare entrambe le connessioni.
Le telecamere più semplici, sebbene si connettano senza fili al router di casa, necessitano pur sempre di alimentazione elettrica: la loro collocazione risulta quindi vincolata alla disponibilità di una presa di corrente nelle vicinanze, a meno di non scegliere un modello a batteria (che però va ricaricato regolarmente).

Il set Eufy EufyCam 2C è un set di due videocamere di sorveglianza con visione grandangolare che possono essere collocate con facilità sia all’interno, sia all’esterno dell’abitazione. Il controllo avviene da smartphone tramite l’app proprietaria.

L’installazione è difficile?

Al netto del lavoro manuale necessario per posizionare le vostre telecamere, che può andare dal dover praticare fori nei muri e tirare cavi al non dover fare altro che piazzare la telecamera su un ripiano, l’installazione delle telecamere di sorveglianza è in generale piuttosto semplice. Il setup iniziale richiede la configurazione della connessione con il router, e questa normalmente avviene attraverso un software-guida che viene fornito al momento dell’acquisto. Si tratta di una procedura che integra le videocamere nella vostra rete domestica, così che vi possiate accedere sfruttando gli appositi portali web o app messi a disposizione dai produttori, accessibili in ogni momento e in ogni dove, oppure digitando nel vostro browser l’indirizzo IP della telecamera stessa.
Una volta “entrati” nella videocamera, potrete modificarne le impostazioni di ripresa, controllando i settaggi di contrasto, luminosità, bilanciamento del bianco e altri ancora a seconda del modello e del produttore. È anche possibile decidere la qualità della ripresa (risoluzione e frame per secondo) in modo che risponda ai vostri bisogni, a seconda, ad esempio, che vogliate controllare la telecamera principalmente dal vostro smartphone, e vi serva perciò una qualità video leggera e rapida da scaricare, oppure che vogliate salvare i filmati registrati in locale, su una scheda SD o su un dispositivo NAS (Network Attached Storage) in rete (che può anche essere il vostro computer o server domestico, se lo tenete sempre acceso).
Dallo stesso pannello di impostazioni potrete controllare come e quando la videocamera debba registrare: se in continuo oppure soltanto in orari da voi prefissati, oppure ancora soltanto quando viene rilevato un movimento all’interno dell’inquadratura o, per alcuni modelli, un suono al di sopra di una soglia da voi stabilita.


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